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Il campionato italiano di Nadir Piazza e Scoiattolo Bellotti
Data pubblicazione: 29/08/2008

E così partiamo lunedì pomeriggio a bordo della Nadir-mobile alla volta della città dei fiori, per l'occasione senza air camping, in quanto il circolo organizzatore ci ha gentilmente procurato due posti letto in barca. Lambertenghi col prof. dovrebbero partire con noi, ma hanno un problema: la femmina a 21 poli del camper non vuole saperne di accoppiarsi col maschio a 7 poli del carrello. Il prof. ha dimenticato l'adattatore e quindi devono comprare un maschio nuovo di gradimento alla femmina. E' un attimo virare alla decathlon di Brescia e con lo Scoiattolino in forma smagliante giriamo ad acquistare gli stivaletti nuovi (i miei sono ancora dispersi nel braccianese mentre lui decide di comprarsene un paio più comodi). Sognamo 20 nodi di maestrale per 9 prove più una regatina di prova con 25 nodi ... la realtà che ci attende, però, sarà leggermente diversa, ma intanto continuiamo a sognare.

Antonio e Paolino si fermano poco dopo e ci troviamo per una cenetta (la più triste della settimana) all'autogrill. Arriviamo a Sanremo, scarichiamo e dormiamo ospitati nel camper di Bari, perché la barca dove passeremo il resto della settimana si libererà solo al martedì.

Martedì stazze: solo peso e timbri sulle vele. Una follia perdere un giorno e mezzo per un'operazione che va abolita . Esistono gli stazzatori di flotta e se uno ha il certificato in regola che senso ha perdere un giorno e mezzo per pesare la barca e mettere un timbro sulle vele? Più che riflettere su questo fatto, cosa che da alcuni viene ripetuta da anni, è ora che si decida che le stazze vanno eliminate dal campionato italiano, mentre si devono prevedere controlli di stazza per i primi di ogni prova ed a campione sia al campionato che alle nazionali. Sostituiamo l'attacco delle crocette devastato a Bracciano ma poi guardo l'albero (l'avevo controllato solo trasversalmente) e mi accorgo che l'esperienza braccianese lo ha anche un po' invertito. Brezich e Michel ci aiutano a raddrizzarlo, mentre Ciufo documenta con qualche foto l'ennesimo danno del meteo merdone della domenica braccianese.... non sarà però certo l'albero il probelma
principale, ma il poco vento e l'onda, oltre ad una tattica scadente, specie in partenza, di cui mi assumo tutte le colpe.

Ma torniamo a noi. La sera del martedì ci aggreghiamo ai triestini e andiamo a nutrirci in un ristorantino in riva al mare, di cui non ricordo il nome, ma il significato era "inchiappetto i turisti" e così aspettiamo una vita per dei buoni piatti, ma paghiamo ben 35 € a cranio. Bordo da non ripetere.

Mercoledì regate. Poco vento e onda per la prima prova e poi troppo poco vento induce i giudici a farci attendere in mare per 5 ore. Il circolo è vicino e nessuno capisce perché non ci facciano rientrare, ma probabilmente vogliono dare la partenza appena il vento arriva e non perdere la mezzora necessaria per uscire; in fondo è il primo giorno e possiamo soffrire. Il sole batte, non fa cladissimo, ma le chiappe e la schiena iniziano a dolorare, facciamo un bagnetto, ma non basta. Mangiamo i panini, le tortine del mulino bianco, i succhi di frutta, le pesche coop, veramente buone ... fumiamo qualche cicca, ma dopo 4 ore di attesa non sappiamo più cosa fare, così mi sdraio con i salvagenti sotto il culo, mentre Alessandro cerca invano una posizione comoda... è troppo grande e sulla beccaccia non trova pace. Io inizio a russare, mentre lo scoiattolino è sempre più nervoso e decide di riparare l'elastico della scottina del tangone. Lo ricordo in piedi sul triangolo, mentre con stile da lanciatore di giavellotto olimpionico tenta di lanciare la carrucolina dell'elastico sopra la crocetta. Dopo un paio di tentativi, arriva un'onda anomala o una raffichetta di vento o, dopo il saltello, riatterra qualche millimetro sottovento, ma, quando apro gli occhi, mi ritrovo con la testa in acqua ed i piedi in su. Il mio sguardo di terrore si incrocia con quello altrettanto terrorizzato di sir Bellotti che si trova aggrappato (come uno scoiattolo) all'albero e mi urla una miriade di ordini tipo: "fa qualcosa che sfondo il fiocco", "bilancia la barca", "non farla rovesciare" etc. Siamo sfiniti dall'attesa e piombiamo in mare ridendo come due deficienti. Franco Solerio, a bordo del suo yacht, ci osserva con disgusto da vicino, ma poi lo contagiamo e ride anche lui. Ci metto un bel po' a raddrizzare la barca perché non riesco a smettere di ridere, mentre Ale raccoglie tutto quanto sparso attorno a noi carte, stivaletti, bottiglie, salvagenti ed anche il sacchetto stagno, che Bari ci aveva regalato, contente sigarette e cellulare che nuotano nello stesso perché era ovviamente aperto. Veniamo omaggiati da Pesci e Ciufo di qualche sigaretta, tanto da poter rientrare senza andare in astinenza. Poco dopo il rientro, la beffa: un bel vento soffia anche al circolo.

Al rientro chiedo a "Enrico the champion" dove si mangiano le rostelle perché ricordo un posticino in montagna dove una quarto di secolo fa ci andavo col Bernardis. Mi consigliano alla bocciofila di Col di Rodi (che non è lo stesso posto, ma si mangia ancora meglio) dove i 4 moschettieri trentini, comandati da sir Bellotti, si presentano puntuali alle 20.30 e mangiamo 8 primi e 50 rostelle per poco più di 20 €. Qualcuno parla ed il giorno dopo la notizia si diffonderà tra i regatanti ...

Ma ci sono anche le regate e così giovedì si parte e c'è anche un po' di vento durante la prima bolina, quando, per la prima ed unica volta della settimana, uso le cinghie a tratti, per aiutare lo scoiattolino a tenere dritta la barca, mentre i leggerissimi sono costretti a cazzare vang e lascare un po'... ma dura poco... il vento cala e da secondi arriviamo 4' che sarà il nostro miglior piazzamento; poi due prove dove soffriamo soprattutto l'onda ed il vento è troppo debole per renderci competitivi. Al rientro un buon buffet e sir Bellotti impone alla compagnia di ripetere il bordo bocciofila. Si aggregano Stella con prodiera, Laura e Walter, il prodiere di Longhi. Mangiamo ancora bene, mentre il prodiere di Longhi tiene via sms informati i triestini del buon bordo fatto e chiudiamo con un gelato sottocosta. Mangiamo meno del giorno precedente: solo 12 primi in 7 e 40 rostelle. Bellotti si scusa con la signora per aver consumato poco, ma la squadra è composta da molti rincalzi, mancando il prof.

Venerdì ancora tre regate, di sofferenza per noi, dove, la prima prova, facciamo il primo giro sesti, ma chiudiamo 26' rei di aver fatto uno stocchetto mure a dx per liberarci dei rifiuti di Michel che chiuderà 2'. Lo scoiattolino è straincazzato e non mi parla più per il resto della giornata... gli passerà la sera dopo cena, quando l'eiscaffè finale gli farà tornare il sorriso. In una virata perdo il cappellino di mio figlio con la scritta rossa "dragon", che tanto piaceva ad Ale, ma poi, al rientro, lo ritroverò galleggiare nel mare: è l'unico momento in cui mi pare di vedere comparire un sorriso sul musetto del mio scoiattolo che poi però ritornerà triste. Alla sera, cena del circolo a base di pesce per niente male, ma il ricordo delle rostelle tiene banco.

Ultimo giorno senza prove per onda da 2 metri e poco vento. Partiamo e continuiamo a ridere nel viaggio, ricordando le innumerevoli cazzate e cazzatine fatte e siamo a nanna all'una. Ad Arco con Rodati ci giocheremo il posto per le Canarie, ma intanto siamo 8' e gongoliamo.

Sanremo ci ha regalato una settimana molto soleggiata con 7 regate regolari. Zaoli è stato imperiale e sicuramente avere il presidente del circolo ospitante in acqua non può che far piacere. Bellissimo poi vederlo in camicia come un lord navigare velocissimo a metà classifica, ma pronto a lasciare l'ultimo giorno il suo snipe a terra per assicurarsi di persona che la flotta non corra pericoli per la temuta entrata del vento forte. Non solo: ha fatto aspettare fino all'ultimo il comitato di regata per poter effettuare la prova di spareggio tra Solerio ed i nostri Lambertenghi e Bari, ma le condizioni non sono purtroppo arrivate. Un vero signore. Lo staff ben organizzato e sempre disponibile. In particolare la segreteria è stata efficiente e precisa ed anche il comitato di regata ha dimostrato professionalità oltre la media. Ottima l'idea di non usare la India in partenza, permettendo il rientro non dagli estremi. Nessun richiamo generale e nessun ocs nelle sette prove mostrano che il sistema funziona e che dovrebbe essere adottato anche altrove.

Prima della cena di venerdì c'è stata una breve riunione dei regatanti nella quale è emersa una preoccupazione per le sole 38 barche iscritte. E' vero che erano tutti buoni e per fare un 30° non ci voleva molto (chiedi a Longhi). Basta vedere la classifica per capire che il livello medio è notevolmente aumentato e che solo i primi 2 e gli ultimi 3 hanno regatato ad un livello decisamente diverso dalla media. Si propone di ridurre a 3 le regate nazionali e di farle coincidere con eventi importanti tipo Piada trophy e German open. Si propone da molti di accettare gli stranieri alle regate nazionali, mentre per il campionato in alcuni sono contrari anche se, francamente, non ne condivido i timori.

La classe è comunque viva e ci sono molte idee che ciascun promotore difende con sano entusiasmo e convinzione. Ricordo ancora, durante la riunione, lo sguardo incenerente della dolce Daniela Rocchelli, quando esprimevo qualche idea. Sarà difficile trovare un accordo, ma Perdisa è molto bravo nel gestire e smorzare subito sul nascere i piccoli ma pericolosi conflitti che tendono ad accendersi. Fantoni sembra il più ricco di idee innovative rispetto agli storici soci della classe e non posso non apprezzare il suo coraggioso modo di proporre idee nuove anche se trova spesso il muro dei conservatori che però inzia a dare qualche segno di cedimento.

La realtà, secondo me, è molto più rosea dello sterile numero 38 dei partecipanti. Anni fa pochissimi andavano forte e molti avevano un livello bassissimo. Oggi abbiamo un livello medio più alto con punte di diamante che si possono giocare l'europeo ed il modiale. Negli anni la classe è cresciuta e l'attività locale di alcuni circoli è molto viva. Va a mio avviso rilanciato il campionato zonale anche dando più punti per la ranking e ridotto l'impegno delle nazionali in modo che ai campionati europei e mondiali ci vadano i più forti e non quelli che fanno tutte le regate nazionali e snobbano l'attività zonale. Tante nuove idee che verranno discusse dai capitani di flotta o dai loro delegati alla prossima assemblea.

Ci si vede ad Arco!

Andrea "Nadir" Piazza

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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