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Polish Open 2005
Data pubblicazione: 07/09/2005
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Gli appunti di viaggio di Alessandro Bellotti.
Zbaszyn, 2-4 settembre 2005.

E così è deciso ....si va in Polonia.

Martedi mattina, caricate le barche sul carrello doppio gentilmente prestatoci da Gabriele Bernardis (grazie Berni !), si parte con direzione Zbaszyn.

Equipaggio così composto, io e la Giorgia con il mitico Zua che in loco troverà un prodiere polacco ad aspettarlo.

Arriviamo come fulmini a Berlino, la strada è davvero ottima e sono passate circa 10 ore. Da lì pieghiamo verso est per una novantina di chilometri diretti al confine polacco. Entriamo in Polonia, purtroppo ben presto finirà l'autostrada e gli ultimi 100 chilometri, con un traffico di camion infernale, si riveleranno abbastanza pesanti.

Dopo 14 ore, di cui una persa nelle campagne polacche a cercare il circolo, arriviamo a Zbaszyn paese piccolissimo.

Un gentile signore ci conduce al circolo nautico che si affaccia su un piacevolissimo lago.

Il circolo fu fondato nel 1936, piccoli cabinati, alcune derive ed un solo snipe riposano sulle banchine e sugli invasi nel giardino antistante.

Più tardi mi spiegheranno che per la prima volta si è deciso di spostare il campionato polacco da Poznan per ovvi motivi promozionali.

Siamo un po' stanchi ed affamatissimi quindi sganciamo il carrello, sleghiamo le barche ed andiamo al vicinissimo albergo che dista soli 100 metri.

Confesso che l'ambiente mi appare tipicamente povero, si può respirare in ogni dove quell'est europeo dove il benessere è ancora ben lungi dall’arrivare.

L'albergo è una costruzione in riva al lago circondato dal verde costruito come un unico monolite di colore bianco con ampi soffitti e sale dal sapore fortemente mitteleuropeo.

Troviamo ad aspettarci Bogdan e Ianus con le relative mogli (campioni in carica polacchi e decimi al German open) che con ampi abbracci e sorrisi festeggiano il nostro arrivo.

Purtroppo nessuno di loro parla l'inglese e le comunicazioni si limitano ad ampi gesti e sorrisi.

Abbiamo fame ma scopro con orrore che è tardi per il servizio di ristorazione e che nulla di aperto vi è nel piccolo paese. Comunque sia, una signora, comprese le nostre esigenze, da lì a poco ci porterà del pane con salumi, formaggi e pomodoro, quanto basta per tornare a sopravvivere.

Saliamo alle camere che inevitabilmente si presentano nella stessa tematica del resto degli ambienti.

Nulla di che, un bagno minuscolo due letti e due poltrone. Giorgia si lancia su una vecchia televisione la accende e resasi conto che è visibile un solo canale polacco guardandomi con aria sconsolata mi dice : " ma papà ........".

Io sorrido e le spiego che qui non siamo in una grande città ma in una piccola località dove è ancora ben visibile in tutta la sua evidenza la condizione di vita in cui vive gran parte della gente dell'est Europa.

Dalla sua smorfia capisco che questa forse sarà l’ultima volta che mia figlia tredicenne mi seguirà sullo snipe…. Vabbe’…. Ci rido sopra con Zua e ce ne andiamo a dormire.

Abbiamo due giorni prima delle regate e quindi l’indomani decido per un tour a     Berlino che da lì dista circa 190 chilometri. La scelta si rivelerà eccellente, in loco trovo alcuni amici bassanesi che immediatamente ci condurranno sulla torre di Alexander Plaz da cui si domina la città e si può perfettamente capire come era la sua divisione prima della caduta del muro. Da lì proseguiamo con una visita al centro, alla Porta di Magdeburgo, alla sede del parlamento, al museo della scienza e della tecnica, ai nuovi quartieri futuristici tra cui il Sony Center con le sue incredibili strutture.

Pranzo in un tipico locale berlinese dove un magnifico stinco di maiale affogato in un litro di birra mi fa dimenticare ogni stanchezza. La cena all’Hard Rock di Berlino concluderà la giornata e quindi il dovuto rientro a Zsbazyn.

Giovedi mattina io e Zua ci alziamo presto, andiamo a scaricare ed armare le barche, sul lago soffia un bel vento su 6-7 m/s non c’è un filo d’onda, decidiamo quindi di darci da fare per un’uscita pomeridiana.

Nel frattempo arriva Zibi il segretario Polacco che ci festeggia con ampi abbracci e finalmente ci spiega con il suo ottimo inglese che da lì a poco arriveranno da Poznan gli altri concorrenti. Immediatamente viene eretto un tendone gigante offerto dalla Lech nota birra polacca che con la Alma, ditta di informatica, saranno i due sponsor principali della manifestazione.

Nel pomeriggio usciamo in acqua, Zua imbarca un giovane prodiere polacco (che poi sarà il vincitore). Il vento rimane sempre sui 6 m/s con raffiche sugli 8 tendente a regolari salti sulla sinistra. Non mi sembra difficilissimo anche se in alcune zone del lago si creano alcuni evidenti buchi.

Rientriamo dopo un’oretta e mezza e mi accorgo come il circolo si sia immediatamente popolato.

Sono arrivati una quindicina di snipe, c’è un sacco di gente, ogni equipaggio ha al seguito tutta la famiglia. Da subito mi accorgo del clima gioviale, tutti ci fanno festa. Non riesco neppure a disarmare la barca che vengo trascinato a destra e sinistra. Sono trascorsi 20 minuti ed ho gia tracannato un litro di birra. La Giorgia mi richiama all’ordine ma inutilmente.

Le barche vanno da alcuni Persson, ai Devoti (tra cui uno nuovo di palla) ad alcuni scafi sovietici. In generale sono tutte ben curate. Brillano alcuni giochi di vele nuovi di zecca tra cui alcuni di nota veleria triestina.

Le barche vengono tutte regolarmente pesate. Nel frattempo arriva anche il prodiere di Zua, un agile ragazzino che corre su i Cadet, una barca simile al beccaccino. Fisicamente è perfetto, poco peso ed atletico, Zua appare molto soddisfatto. Tra birra e salsicce la giornata finisce, domani inizia il campionato decidiamo quindi di andare a dormire.

Ore 10 della mattina, Alla presenza del presidente del circolo, e del sindaco della cittadina, tutti presenti i regatanti viene issata la bandiera polacca con una cerimonia dal sapore passato. La bandiera italiana sventola sul pennone di cortesia, la giornata come tutte le precedenti e le future è splendida, 26 gradi costanti.

Iniziano le regate.

Nonostante sia più di un mese che non scendo in acqua mi sento fisicamente bene e concentrato, la Giorgia è su di giri e le condizioni mi sembrano le più adatte.

Il percorso e il classico bolina lasco lasco bolina poppa bolina.

Tre le prove di giornata, in tutte e tre girerò la prima boa secondo segno di buone partenze e buona velocità. Chiuderò però 5-6-3 perdendo malamente alcuni posti nelle prime due prove.

Zua ha circa il mio stesso passo, la flotta è comunque abbastanza compatta.

In evidenza i campioni polacchi uscenti ed un equipaggio di due ragazzini che dimostrano grandi doti atletiche e notevole velocità.

Campo messo bene, linea di partenza regolare decisamente meglio comunque la sinistra del lago.

Rientro soddisfatto sono quarto a pari punti con il terzo e Zua segue al quinto posto.

I polacchi anziché contrariati per la nostra performance si prodigano in continui complimenti. 

Doccia veloce e comincia la festa.

Fiumi di birra, maiale come piovesse, danze vorticose, cori, danzatori… un festival di gente felice che ti avvolge e trascina. Il clima è decisamente mittel europeo, penso agli amici snippisti ed in particolare a quelli triestini. Se ci fossero stati avremmo raggiunto dei livelli di divertimento incredibili. Ad un certo punto il coro polacco intona una canzone a me nota;  la riconosco è la versione polacca di O Bella Ciao, penso ad un caro amico dalla barca gialla, al suo prodiere baffuto, se fossero stati qui …..  non riesco nemmeno a commuovermi che Zibi mi porta l’ennesima birra, la Giorgia viene trascinata in folli danze e Zua ride a 360 gradi mentre le belle signore polacche fanno a gara per pronunciare correttamente il suo nome…Silvano ..Silvano….

Ballo dopo ballo (avrei voluto vedere i mitici Rocchelli) e birra dopo birra arrivano le ore piccole e decidiamo di andare a dormire, del resto la grande festa è fissata per domani.

Sabato mattina l’influenza di una perturbazione sul sud Europa (Italia) muta il normale regime del vento locale che si presenta leggerissimo, instabile e di direzione opposta (ovest). Immediato comunicato, regate rinviate alle 4 del pomeriggio. Io e Zua sconsolati decidiamo di disarmare le barche ma in un niente veniamo chiamati dalle urla di Zibi che propone una gita per tutti sul lago.

In 5 minuti arriva una vecchia barca al cui traino vengono legati 2 barconi fatiscenti.  Saliamo in una sessantina. Inizia quindi un fantastico tour che attraverserà il lago per proseguire poi in uno splendido fiume dal quale si apriranno poi progressivamente altri 5 laghi. Aironi, falchi e anatre ci volano attorno in un ambiente assolutamente unico. La natura la fa da padrona e la gente che incrociamo lungo le rive ci saluta invitandoci a continui brindisi.

L’armata brancaleone prosegue quindi tra canti e risate mentre la birra scorre abbondante.

Mi sembra perfino di capire il polacco, incredibile.

Alle 16,00 facciamo ritorno, il vento è leggermente salito e si è stabilizzato.

Ore 16,30 partenza. Anche questa volta parto bene giro terzo la prima boa, dietro i ragazzini polacchi e Zua che dimostra di avere un bel passo.

Prendiamo un bel vantaggio su tutti, la poppa è decisiva, sfilo lentamente Zua sottovento strambo e mi metto davanti mentre i polacchi mi controllano ferocemente. Chiudiamo secondi con Zua terzo.

Sono quindi terzo in classifica, con il gioco degli scarti ho un punto di vantaggio su un polacco e tre su Zua, sono davvero contento.

La grande festa del sabato sera, durante la quale vengono proiettate tutte le fotografie dei giorni precedenti, raggiunge apici incredibili di divertimento. Un maiale lungo più di un metro cotto in un forno a legna fa la sua apparizione a metà serata. Meraviglioso. Zua viene accalappiato da alcune polacche e dimostra una certa classe nelle danze. Anche la Giorgia si esibisce in balli acrobatici tra le braccia di alcuni energumeni locali. Io mi limito, ballando come un vecchio orso, a distruggere i piedi di alcune polacche le quali comunque non lesinano complimenti e sorrisi. Canti e danze proseguono fino a tarda notte.

Domenica mattina tutti al circolo per il solito breakfast, uova salumi formaggi te e caffè.

Ultima prova con vento sui 2 m/s.

Decido di marcare il quarto visto che Zua ha tre punti di differenza.

Mai fu presa decisione più infausta. Silvano parte come un missile e si piazza in seconda posizione. Io mi trovo nelle retrovie e non riesco a venirne più fuori. Rimonterò fino all’ottavo posto mentre Zua finirà secondo una regata perfetta. Ho perso il podio, mi dispiace per la Giorgia che davvero ci teneva ma sono felice così, la coppa è venuta lo stesso in Italia e Silvano se la è davvero meritata.

Vincono quindi il campionato i giovani ragazzini polacchi seguiti dai campioni uscenti.

Carichiamo le barche con l’aiuto di tutti. Doccia veloce, premiazioni e ammaina bandiera.

I saluti dureranno più di un’ora, ci regalano del pane, un fusto di birra da 5 litri, il cd con tutte le fotografie del campionato. Scambiamo gli indirizzi ed i numeri di telefono.

Si torna a casa.

Il viaggio di ritorno sarà molto buono, a parte una foratura a Monaco risolta con una sosta di 20 minuti.

Alle 7,00 siamo a fare colazione a Trento, un’ora più tardi sarò a Bassano.

Con Silvano e la Giorgia tiriamo le somme, è’ stata una bellissima esperienza. L’anno prossimo il Polish Open sarà a Poznan, città di 500.000 abitanti che dalle indicazioni offerte appare veramente bella. Noi torneremo. I polacchi mi hanno detto che faranno in modo di distanziare il più possibile la regata dal nostro campionato di modo da facilitare al massimo la venuta di più equipaggi.

Secondo me ne varrà davvero la pena.

Grazie per essere stati nei Vostri pensieri.

                                                                                              Alessandro 


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