Opinioni e commenti
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A proposito della velatura ridotta
Data pubblicazione: 25/01/2007

A pag. 16 del n.24 di " Snipe Bulletin" c'è un articolo su alcune esperienze di vele ridotte per lo Snipe. Questo argomento mi sembra abbastanza interessante e, nell'intento di essere utile a qualcuno, riporto la mia esperienza. Il mio beccaccino porta il numero velico 12136, è quindi uno dei " favolosi 12000 ed è tenuto bene: naviga meravigliosamente.
Lo uso solo per diporto; quando esco da solo le vele di stazza  le trovo un po'  eccessive e una decina di anni fa pensai ad un gioco di vele più... tranquille. Le vele del Vaurerien sembrano fatte apposta per questo scopo.
L'inferitura è uguale a quella dell Snipe,  c'è solo un centimetro di differenza, così non rimane nessun mozzicone d'albero senza vela.
La base è più corta ma ne guadagna il coefficiente di allungamento della vela: proprio quello che ci vuole per una buona bolina. Il fatto che il boma sporga abbastanza dalla bugna è esteticamente irrilevante.
Il fiocco è un mq  più piccolo di quello dello Snipe; copre di poco l'albero, il che facilita la virata. La barca è ben equilibrata e veloce, come dimostrano i tempi con cui percorro tratti di mare a me noti da quasi 50 anni! Per passare dalle vele di stazza a quelle ridotte devo solo spostare il passascotte del fiocco. Come è bello filare allegramente seduto sui paglioli, perfettamente tranquillo! Questa espressione farà inorridire chi non esce con venti al di sotto dei 12m/s. La vela deve essere un divertimento e fortunatamentre il Beccaccino va con un fili di vento.
L'altro problema della barca è, come sa tutto il mondo, il famigerato peso. Il problema dell'alaggio l'ho risolto con un paranchino, rapporto 4, molto leggero. Lo aggancio al tavolato dello scivolo del mio Circolo e al baglio anteriore del pozzetto, con due altri ganci abbondantementei coperti da guaina per non graffiare la barca.  Questo sistema mi permette di alare la barca da solo anche in caso di acqua bassa. Adesso mi sento un uomo libero! Aggiungo che il peso della mia barca non è inferiore a quello di stazza, con la deriva di alluminio. Ma posso indifferentemente usarne una in fibra di carbonio, che mi sono autocostruito e che va bene come quella di alluminio. Il peso è di 5,150 kg. Ho anche fatto delle misure comparative del modulo di elasticita, con attrezzatura  rudimentale, ma i risultati sono abbastanza significativi: nulla da invidiare alla deriva  di alluminio. La misura del carico di rottura la lascio fare a chi vorrà ... spezzare la deriva. I calcoli dicono che è superiore a quello della deriva di alluminio. Insommma, con gli accorgimenti di cui sopra il Beccaccino è una barca  perfetta anche per il diporto in singolo: grande, spaziosa, buona veliera, sicura e ... leggera. Cosa
si pretende di più?
A chi non si è stufato di leggermi, auguro buone veleggiate.
Stelvio

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