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Intervista ai "Rockets"
Data pubblicazione: 17/01/2011
Data pubblicazione: 17/01/2011
Fabio e Daniela Rochelli sono sicuramente tra gli snipisti italiani più rappresentativi. Sempre presenti sui campi di regata, quest'anno l'equipaggio di Barcola ha vinto il Mondiale Apprentice Master a Rio de Janeiro e ha trionfato, a suon di voti, nel sondaggio lo Snipista dell'anno. Ciò testimonia la popolarità dei Rockets, il nome con cui ormai sono conosciuti in tutto il Mondo.
Leggete questa intervista dalla quale traspare l'entusiasmo e la passione di Fabio e Daniela per lo Snipe e il legame con i suoi velisti.
Prima di iniziare con le domande e le risposte, Daniela vuole fare, a mo' di preambolo, un ringraziamento.
Daniela: Regatare a Rio è stato meraviglioso, ma trovare al nostro ritorno tantissime dimostrazioni di affetto, stima e riconoscimento ci ha veramente stupefatti.
Grazie di tutto cuore a tutti.
snipe.it - Fabio e Daniela, quando avete iniziato a fare sport, a praticare la vela?
Fabio: Da bimbo ero un nano e i miei, credendo in Darwin mi misero a fare basket. Non vedendomi crescere, a 12 anni mi hanno chiesto se mi interessava provare la vela. Sono ancora là!
Daniela: A 18 anni ho conosciuto quello che credevo l'uomo della mia vita. Mi ha subito detto che negli anni avrei potuto chiedergli di tutto tranne di smettere di andare in barca.... forse dovevo capirlo subito e comprarmi il monopattino!
Leggete questa intervista dalla quale traspare l'entusiasmo e la passione di Fabio e Daniela per lo Snipe e il legame con i suoi velisti.
Prima di iniziare con le domande e le risposte, Daniela vuole fare, a mo' di preambolo, un ringraziamento.
Daniela: Regatare a Rio è stato meraviglioso, ma trovare al nostro ritorno tantissime dimostrazioni di affetto, stima e riconoscimento ci ha veramente stupefatti.
Grazie di tutto cuore a tutti.
snipe.it - Fabio e Daniela, quando avete iniziato a fare sport, a praticare la vela?
Fabio: Da bimbo ero un nano e i miei, credendo in Darwin mi misero a fare basket. Non vedendomi crescere, a 12 anni mi hanno chiesto se mi interessava provare la vela. Sono ancora là!
Daniela: A 18 anni ho conosciuto quello che credevo l'uomo della mia vita. Mi ha subito detto che negli anni avrei potuto chiedergli di tutto tranne di smettere di andare in barca.... forse dovevo capirlo subito e comprarmi il monopattino!
snipe.it - Quando avete scoperto lo Snipe? Da quanti anni andate in Snipe?
F - D: In un momento difficile della nostra vita, Marinella Gorgatto ci diede la disponibilità dello snipe della classe per fare il Campionato Italiano a Riva del Garda (1998). Con macchina e carrello a prestito ci siamo presentati al lago. Alla prima uscita di allenamento abbiamo subito rotto l'albero con scuffia da antologia. Sembrava che tutto dovesse finire prima di iniziare invece la grande famiglia dello Snipe si è subito attivata permettendoci di portare a termine il Campionato. La grande disponibilità, la gentilezza e la generosità degli snipisti e l'ambiente conviviale ci hanno conquistato.
snipe.it - Daniela, tu sei anche velaio, lavorando alla Ullman. Qual è il rapporto con la veleria? Hai tempo libero?
D: Il mio rapporto con la veleria non è sicuramente dei più tradizionali. Credo che i miei titolari, in 12 anni di collaborazione, non abbiamo ancora capito quale sia il mio orario di lavoro! Tempo pieno? Part-time orizzontale? Part-time verticale? Periodi di aspettativa? Alle volte, quando saluto, mi chiedono "Ma quando ci vediamo?" Roby e Gianni Grazie!
Sicuramente l'essere anche velaio ha i suoi vantaggi anche se alle volte rispondere ai quesiti del mio timoniere è la cosa più difficile del mondo. L'andare in barca rimane comunque solo divertimento.
snipe.it - Oltre che in Snipe fate regate anche su barche grandi? Potete raccontarci quali sono stati i risultati più belli? Secondo voi cosa c'è di interessante nel regatare sulle barche grandi? Qualche aneddoto?
F - D: Prima di approdare allo Snipe abbiamo regatato tanto sui barconi quasi sempre nei soliti ruoli di timoniere e prodiere, e supportati dal "nostro storico equipaggio". Di regate belle ce ne sono state tante ma probabilmente, dal punto di vista tecnico, il 2003, con la vittoria nel raggruppamento Race all'Europeo di Cherso e il Campionato Italiano IMS di Trieste, è stato il migliore. Sarà stato forse per la presenza a bordo di un super-rompi-tattico? Piccolino, aggressivo come un pitbull e sempre con il cappellino in testa ... non sarà mica Pietrino Fantoni? Ma no, sarà stato per il randista Ivo ingaggiato sul Lago di Bracciano e tolto momentaneamente al suo blog per fargli conoscere lo scirocco "mai forte e soprattutto mai rafficato" del Nord-Est.
A differenza dello Snipe, i barconi possono darti delle emozioni diverse ... Non è spiegabile, ma vorremmo far provare a tutti la tempesta di emozioni di quando, vincendo la Barcolana, vai a raccogliere la "olà" di centomila persone assiepate sulle Rive Triestine o di quando, vincendo la Centomiglia del Garda, rientri a Bogliaco e non trovi il porticciolo sparito sotto migliaia di persone che ti applaudono.
D : Fabio non ne parla quasi mai, forse perché è stata motivo della nostra lite più furiosa, ma la sua vittoria in assoluto alla "500X2" con il Luffe 54 Fanatic è una delle cose che mi rende più orgogliosa di essere sua moglie.
snipe.it - Fabio, quest'anno hai partecipato (con ottimi risultati) all'Italiano master dei Finn. Com'è nata questa tua partecipazione? Ci sarà un seguito?
F: Quando Michele Paoletti ti chiede che cosa fai in uno specifico week-end di fine estate non puoi non rispondergli: "Libero, perchè?" Perchè lui ti organizza subito un week-end di lacrime e sudore. E' stata un'esperienza interessantissima, ma se pensate che lo Snipe sia duro, allora il Finn è una colonia penale aggravata dalla presenza in gommone del peggiore aguzzino: il vostro prodiere! Passare dallo Snipe al Finn è come vivere a Lilliput: passi in un attimo da Spisso a Mosquito. Il suo seguito dipenderà dalle richieste di week-end liberi da parte di Michele.
snipe.it - Conoscendovi bene, so che dedicate molte energie ed entusiasmo nell'organizzare il Trofeo dedicato a Lisa Rochelli. So che è difficile sintetizzare un evento tanto importante (anche emotivamente), ma potete dirci cos'è e cosa rappresenta per voi e per i vostri amici velisti questa regata?
F - D: Tredici anni fa, nel secondo week-end di maggio, abbiamo invitato i tanti amici che Lisa aveva nel mondo della vela per ricordarla con una regata e loro hanno capito fin da subito lo spirito con cui li avevamo radunati: ritrovarci ogni anno per una festa e crescere assieme. E siamo cresciuti: gli amici hanno portato gli amici ... Si è creata un'incredibile magia e, con il passare degli anni, il ricordo, invece di affievolirsi, si è rafforzato. Grazie a tutti voi che con la vostra presenza, nel secondo week-end di maggio, ci fate sentire ancora genitori.
snipe.it - Daniela, sei nota per il tuo carattere "pepato": cos'è che ti fa arrabbiare di più andando in barca con Fabio? Puoi raccontarci qualche aneddoto?
D: Non ho un carattere "pepato" sono solo un pò irruenta. Ho il fondato sospetto che Orzoway, meglio conosciuto per le sue doti linguistiche come Red Capuccet, non abbia seguito attentamente tutte le lezioni di andatura durante i corsi di scuola vela. Nel caso di condizioni di calma di vento e onda formata, come successo durante il Campionato Europeo alle Canarie, per lui l'andatura è proprio controvento. Per velocizzare la barca si piega a metà come un portafoglio, piega la testa di lato e gli si palla l'occhio e con voce d'oltretomba continua a chiamare "Cazza questo fiocco!!!!". Risultato 12: barche perse in 100 metri di bolina. E dopo ti chiedi perché nel percorso dal Circolo a casa ho cercato una cesoia per tagliarmi la fede e buttarla in un tombino?
snipe.it - Fabio, che tattica addotti quando Daniela fa una delle sue famose "sclerate"? Come ristabilisci l'ordine a bordo e in casa?
F: Pago le conseguenze di essere il comandante a bordo facendo da 30 anni lo zerbino a casa!
snipe.it - Passando a cose più serie. Potete raccontarci in sintesi la stagione passata, ricordando le regate e le trasferte più significative? In particolare cosa pensate dell'Europeo e dell'Italiano.
F - D: La stagione è stata lunga. Il calendario Snipe offre la possibilità di riempire ogni fine settimana. Il che, mentre porta grande confidenza con mezzo, manovre ed elementi, dall'altra parte può portare a un calo della tensione agonistica necessaria. Ci piace differenziare gli impegni in regate ludiche e regate di selezione. Sicuramente anche quest'anno le regate ludiche sono state all'altezza delle aspettative, mentre le regate di selezione non lo sono state anche probabilmente per le avverse condizioni meteorologiche che abbiamo trovato. Ricordiamo con piacere sicuramente il "German Open", la regata di Pola nella splendida location del fiordo di Veruda, il Piada Trophy e nota particolare per il Sud Europeo....
D: Dopo un "telegrafato OCS" a cui Fabio non credeva, nonostante i miei ripetuti "semo fora!", mi ero sbarcata definitivamente per fargli iniziare la famosa carriera in finn ...
F - D: Campionato Europeo: Sicuramente la suggestione di regatare nel fiordo di Oslo tempestato di isole, baie e promontori e la competenza del Comitato di Regata ci ha fatto un pò dimenticare l' inadeguata location e organizzazione a terra e l'operato poco lucido della Giuria.
Campionato Italiano: Grande plauso agli organizzatori per essere riusciti in pochi giorni a raddrizzare una situazione che sembrava compromessa. Una volta in più abbiamo avuto conferma che manifestazioni di un certo livello devono mantenere Comitato e Giuria indipendenti. Buone le regate a parte una clamorosa "svista".
snipe.it - Mondiale Master di Rio: abbiamo scoperto un'insospettata dote di scrittore in Fabio. Al di là di quanto abbiamo letto, cosa vi ha colpito di più nella trasferta brasiliana?
F - D: Sembra incredibile come a distanza di 4 mesi stiano ancora affiorando stati d'animo ed emozioni non percepibili nell'immediatezza dell'evento perché anestetizzati dalle endorfine prodotte. Sicuramente l'immaginario collettivo identifica il Brasile con il suo carnevale come un Paese di "festaioli", mentre la realtà, dell'immenso e aristocratico circolo che ci ospitava, lasciava questo all'esterno.
Tutte le guide turistiche del mondo consigliano come irrinunciabile il Tour in barca nella Baia di Rio. E hanno ragione. Terremo sempre nel nostro cuore la suggestione di aver regatato sotto le braccia aperte del Cristo Redentore schiaffeggiati dalle raffiche arruffate e scomposte dalla presenza del Pao de Acucar.
snipe.it - Avete girato molto per il mondo, conoscendo nazioni e snipisti diversi. Daniela è anche stata per tanti anni nel comitato della RL. Cosa c'è di buono nella classe in Italia e cosa andrebbe modificato? Cosa dobbiamo fare per far scoprire lo Snipe a nuove persone e per ampliare il cosiddetto "zoccolo duro" dei regatanti?
F - D: La Classe Snipe italiana ha il sito più aggiornato, consultato e invidiato del mondo. La forza della nostra classe è data dall'omogeneità dei suoi praticanti ovvero persone che dopo una settimana di lavoro agganciano il loro carrello, si curano centinaia di chilometri per fare delle belle ed agguerrite regate e trascorrere una serata tra amici davanti ad una bella bistecca e un buon bicchiere di vino.
E' importante non bruciare un potenziale nuovo armatore con regate di alto livello che lo releghino a salpaboe ma indirizzandolo verso regate ludiche. La nostra esperienza personale ci porta a supportare il prestito delle barche a terzi in modo tale da farle provare. Negli ultimi anni abbiamo imboccato una buona strada per quanto riguarda la promozione giovanile. Abbiamo ormai una decina di equipaggi juniores provenienti da altre classi che identificano lo snipe come loro seconda barca: continuiamo così.
snipe.it - Progetti per la prossima stagione ...
F - D: Sarebbe bellissimo riuscire a fare tutte le regate in calendario nazionale e non ma ....
Buon vento a tutti e a presto.


