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Un altro commento sul Piada
Data pubblicazione: 16/07/2011
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L'edizione di quest'anno del Piada , a mio avviso, è stata molto divertente ed intensa sia in mare che a terra con una flotta mediamente di buon livello e con due eccellenti equipaggi che ci hanno onorato della loro presenza.

Parlando con i velisti stranieri pare quasi che la regata sia più conosciuta all'estero che in Italia. Questo grazie ormai al passaparola di chi ci è stato verso chi vuole avere notizie.

In un periodo di crisi economica come questo, dove viaggiare è un lusso, schierare sulla linea di partenza equipaggi da Argentina, Stati Uniti (dalla East e dalla West Coast, Florida e California), Portogallo, Germania, Norvegia, Belgio, Polonia e Croazia è un bel risultato. Soprattutto perché molti di questi equipaggi non è la prima volta che partecipano o, se sono dei "debuttanti" a Cervia, manifestano l'intenzione di tornare. Questo grazie al gran lavoro che svolgono Alberto Perdisa ed il Circolo Nautico Cervia (Franco e Franca in primis) nel dare ospitalità a tutti questi teams stranieri.

Quest'anno non sono riuscito a portare a Cervia equipaggi brasiliani (Bethlem e Tinoco) per la concomitanza con altre regate in Brasile. Anche il nostro amico Jordi Triay, all'ultimo momento ha rinunciato. In compenso abbiamo avuto l'onore di ospitare il Commodoro SCIRA Luis Pessanha, che ha regatato con ottimi risultati con la moglie Paula.

Dall'Italia sono giunte barche da ogni zona dove lo Snipe è rappresentato, ovviamente con preponderanza delle flotte romagnole. Sinceramente mi sarebbe piaciuto vedere qualche barca in più da Caldonazzo. Il German Open ha molti punti in comune con il Piada (l'ho scoperto quest'anno) ed una sorta di gemellaggio sarebbe auspicabile e interessante.

Quello che mi piacerebbe che fosse compreso è che il Piada Trophy è sì una regata dove ci sono campioni talentuosi dello Snipe e della vela, ma questi campioni vengono in Italia, oltre che per vincere la regata, anche per divertirsi con i go kart, per mangiare ottimo cibo, per scherzare, per far baldoria a Milano Marittima. E soprattutto sono disponibilissimi, complice il festoso ed informale clima romagnolo, a dare consigli insegnamenti, suggerimenti a tutti.

Le regate
La "novità" di quest'anno, soprattutto del primo giorno, è stato il vento. Non solo regata da costume da bagno e crema solare. "E' questo il Piada Trophy?" mi ha chiesto Dries Crombé venerdì al rientro, mentre spingevamo le barche sulla sabbia, indossando steccati, spray top e salvagente. Venerdì il vento ha soffiato da 15 a 20 nodi. Il solito, corto e difficile "chop" tipico di Cervia è stato sostituito da "big swells" che consentivano velocissime planate.

Specialmente con le condizioni del primo giorno gli argentini Luis Soubie & Dieguito Lipszich hanno dimostrato di essere nettamente i più forti. Non è un caso: Luis & Dieguito attualmente hanno deciso, fino ai Giochi Panamericani, di sospendere la loro attività lavorativa e di andare solo in Snipe. Le loro trasferte sono spesate dalla federazione argentina e così possono dedicarsi interamente ad allenarsi e a fare regate. La loro confidenza con il mezzo si nota soprattutto quando le condizioni sono difficili.

Anche il secondo giorno quando era rimasta l'onda da scirocco, ma il vento era calato, Luis e Diego hanno regatato sempre veloci e dalla parte giusta.  Luis ha un modo di regolare e portare la barca molto creativo, a volte fuori dagli schemi. E' anche un chiacchierone: ti può raccontare nei dettagli una regata e il modo con cui aveva regolato albero, sartie e vele nell'occasione. Ho imparato molto del suo modo di sfruttare le onde, durante l'ultima poppa della seconda prova di domenica, quando si allontanava sempre più dalla rhumb line, ma la velocità compensava l'allontanamento dalla boa. Luis & Dieguito sono parsi degli alieni.

Così alieni erano anche Augie Diaz & Kathleen Tocke, inizialmente almeno in apparenza un po' sotto tono. Via via sono cresciuti e l'ultimo giorno, con brezza di mare ben stesa, hanno vinto con autorevolezza due prove. Augie è metodico e sta costantemente migliorando le prestazioni della sua barca (30222 che in realtà è di Alberto Perdisa), Alla fine Augie & Kathleen hanno chiuso in rimonta a soli due punti da Luis & Diego. Il Piada per il fortissimo equipaggio americano - plurivincitore di US Nationals e di due Mondiali - resta un tabù (due volte secondo ed una volta terzo)

Sono stati autori di bellissime regate, specialmente il primo giorno, Stefano Longhi & Gianni Bighin. Impressionanti i due secondi con vento forte e ancora secondi nella prima prova di domenica. Peccato per alcune prove un po' opache, altrimenti il podio, che hanno sfiorato per un solo punto, sarebbe stato raggiunto. I vincitori del Piada dello scorso anno Bart Janssens & Eva Jacobs hanno forse pagato il vento forte, ma hanno vinto con un gran vantaggio la seconda prova di domenica, dimostrando di essere tra i migliori specialisti con vento medio e leggero

La cosa più curiosa (dico "curiosa", visto il lieto fine) è stata scuffiare rientrando in spiaggia venerdì. Il vento e soprattutto l'onda erano aumentate. Un bel temporale verso sud si avvicinava minaccioso. Avevamo tutti fretta di rientrare. A Cervia, quando si rientra in spiaggia è buona regola tenersi a ridosso della diga nord del canale di ingresso. Noi eravamo abbastanza a ridosso, quando un cavallone più alto degli altri si è avvicinato ed ha iniziato a frangere. L'unica cosa da fare è poggiare … tuttavia … la barca è andata in picchiata e la pala del timone è uscita dall'acqua. Nell'impossibilità di controllare la barca, brandendo nel vuoto il timone, subitanea è stata la scuffia. L'albero non si è piantato nella sabbia e, dando spettacolo (indecoroso spettacolo), siamo atterrati senza danni.

Per me e Marinella è stato motivo di orgoglio concludere la regata sul podio, terzi, a fianco dei due equipaggi extraterrestri. A posteriori il podio l'abbiamo ottenuto con il quarto posto di venerdì, nella prima prova, con un vento che per i nostri miseri 116 chili era fin troppo forte. Ho avuto la conferma che la vela è uno sport come gli altri. Se si dà il 100%, se quando si è stanchi non si molla, ma si resiste e si soffre, allora non ci si può rimproverare nulla e, in rapporto alle proprie possibilità, si avrà ottenuto un bel risultato. Per noi le regate non sono state semplici neppure domenica. Avevo scelto la randa e il fiocco più potenti, confidando in una brezza leggera. La brezza invece è entrata bella sostenuta e, mentre la maggior parte degli equipaggi portava la barca agevolmente in piena potenza, noi dovevamo cinghiare come pazzi ad ogni onda, lavorare di scotta, vang e archetto. Vedere Marinella tirare alle cinghie è stato un esempio a fare altrettanto e uno stimolo "a raschiare dal fondo del barile" le ultime energie rimaste. Un bel 10 alla mia prodiera!

Dopo questo intenso weekend, lunedì ero uno straccio. Stanchissimo, mi sono ricordato della stessa sensazione di spossatezza che provavo dopo la Maratona delle Dolomiti in bicicletta con 180 km e quasi 5000 m di dislivello. Stanchissimo ma contento.
 
Pietro Fantoni
p.s. Anzi, mi correggo: la cosa più curiosa è stata leggere in un comunicato stampa, poi diffuso a molti media, che - per qualche arcano motivo - sono (diventato) chioggiotto e sono ex Comodoro della Classe Snipe ... esegesi delle fonti ... sono di Moruzzo, corro per il Circolo della Vela Muggia e mai ho fatto parte del Board della SCIRA.

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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