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Dutse Wurste Race
Data pubblicazione: 22/11/2010
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La regata del Wurstel è una regata un po' sui generis. Non è proprio una regata. O meglio è una regata, ma è soprattutto un goliardico incontro conviviale della Snipe family.

Quest'anno l'evento, organizzato come sempre dal vulcanico Big Ben Van Cauwenbergh ad Anversa, sul Lago Galgenweel, è giunto alla nona edizione ed è stato un successo, grazie a Nadia, a Thierry, a Greet e a tutto lo staff del VVW Galgenweel.

Io e Paolino Lambertenghi, soprannominato dagli amici belgi "Lamborghini" (quasi a tutti hanno affibbiato un soprannome), partiamo venerdì mattina da Treviso, volo Ryanair rigorosamente low cost, destinazione Charleroi. Vele, abbigliamento ed altra attrezzatura viaggiano con Enrico Michel via terra. La barca ce la fornirà gentilmente Thierry Den Hartigh, detto Spike, che ci accoglie a Bruxelles.

Ci porta a pranzo in centro e mai pranzo è stato così alcolicamente devastante ... Devo dire che la mia conoscenza dei belgi era iniziata qualche anno fa ad Espergaerde, in occasione di una Wiibroe Cup fatta a prua di Big Ben. Già in quell'occasione avevo capito che sono dei gran bevitori. In questa trasferta ne ho avuto la conferma.

Come aperitivo, in una birreria, assaggi di birre belghe ... in ristorante, altro aperitivo, poi vino rosso e poi vino da dessert ... per andare alla toilette, stordito, mi sono trascinato appoggiandomi ai muri.

Ore 14.00 Thierry torna tranquillo al lavoro. Io e Paolino (il cui Inglese migliora decisamente dopo qualche bicchiere) smaltiamo la sbornia camminando per il centro nella fredda giornata autunnale.

Alle 5 Spike ci recupera ed andiamo, assieme a Bojan Grego, che regaterà con Damir Vranic, ad Anversa, la vera capitale economica del Belgio. L'appuntamento con altri snipisti, ovviamente, è in un bar! Birre e ancora birre, tutti offrono da bere a tutti, tutti socializzano con tutti anche sconosciuti. Ci raggiungono Manu Hens ed Enrico Michel. Quando Paolino è giunto "a buon punto" in una conversazione con una bionda ragazza fiamminga ... ci spostiamo al ristorante.

Spike e Greet vivono in campagna in una bellissima casa di mattoni rossi, con tetto spiovente in ardesia. La loro casa confina con il parco del castello di Malle, a nord est di Antwerp. Hanno da poco ristrutturato la dependance ed è li che siamo caduti stremati dopo questo tour de force alcolico.

La Wurstel Race è una regata particolare. Innanzitutto è gradito il vestito in maschera. Poiché Lambertenghi si chiama qui Lamborghini, io ho avuto un'idea, che poi Paolino ha messo in atto: ci siamo vestiti da piloti. Tuta azzurra con bandiera italiana sul petto, scudetto gigante Lamborghini sulla schiena, caschetto in pelle e, tocco finale, due paia di occhialoni da pilota, originali (quelli di mio nonno materno che era pilota da caccia) ... oltre a questo, ci siamo procurati un volante e una tromba con soffietto di gomma, da suonare ad ogni incrocio.

Un figurone. Dopo la vestizione tutti ci facevano foto e volevano essere fotografati assieme a noi.

C'erano poi velisti poliziotti, un frate e una suora, un velista in frac, una mucca, una coppia di nobili mori delle Antille olandesi, uno snipe con (finto) motore Mercury ...

Altra particolarità è la partenza della prima regata. Avviene come a Le Mans per la 24 ore automobilstica. I prodieri tengono la barca ormeggiata alla banchina, mentre i timonieri, al via, partono di corsa dalla linea di partenza a terra e si lanciano in uno sprint verso le barche.

Ero curioso di vedere il lago di Anversa che ha formato tanti campioni. E' piccolo, ma non tanto piccolo come me lo aveva descritto Enrico Michel. Ha il vantaggio di essere in centro alla citta di Anversa. In estate organizzano regate serali, i circoli sono ben attrezzati e i loro bar favoriscono gli incontri sociali.

Il vento, almeno sabato scorso, sul Galgenweel è shifty, ma non del tutto instabile. Si riescono a fare delle belle regatine con giri di boa affollati. Le barche erano ventidue e io sono riuscito a fare un 360 e un 720 (a Paolino forse girava più la testa per i giri di penalità che per il vin brulè e la birra).

Quattro prove, precedute dalla buffa sessione di ginnastica "imposta" a tutti da Nadia Deferm, e intervallate da laute mangiate e libagioni. Finita una prova si ormeggiano le barche alla banchina e si mangiano ottimi wurstel cucinati alla griglia e si beve gluhwein o birra. Poi il comitato di regata richiama i regatanti in acqua (Lamborghini si è presentato in barca in un'occasione con una birra, in un'altra con un bicchiere di gluhwein) e si inizia un'altra prova (questa volta con partenza tradizionale).

Il fattore campo ad Anversa è fondamentale. Gli spifferi arrivano da destra e da sinistra e la conoscenza locale aiuta molto. Tuttavia, con la classica fortuna dei principianti, io e Paolino abbiamo concluso la regata al secondo posto, vincendo l'ultima prova (quando evidentemente il tasso alcolico degli altri concorrenti era superiore al nostro). Ci ha battuto Jo Vos, velista locale dal look "funky", ma abbiamo preceduto Maxim Van Pelt, Manu Hens, Jan Peeters, Thierry Den Hartigh e Greet ed altri campioni della classe Snipe belga come Giovanni Galeotti, che regatava in questa occasione con sua figlia, la piccola Anita. Vi assicuro che in acqua tutti si impegnavano anche se complessivamente l'aspetto goliardico prevaleva.

La giornata si è conclusa con una simpatica premiazione (maestri di cerimonia Ben e Nadia) e con una cena al circolo, sempre accompagnata da sostanziose libagioni.

E' stato un weekend memorabile. E per questo voglio ringraziare il mio coopilota Paolo Lamborghini, il compagno ideale per trasferte come queste.

Ma il più grande ringraziamento io e Paolo lo vogliamo fare a Greet (non chiamatela Greta, si arrabbia) e Spike che ci hanno ospitato con tanto calore e simpatia in questa tre giorni indimenticabile.

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