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Piada 2010
Data pubblicazione: 09/07/2010

Un altro commento sul Piada.

Il bello del Piada, a mio modo di vedere, consiste nel fatto che ci si trova a regatare con equipaggi provenienti da Nazione lontane, come può essere per un Europeo o un Mondiale, ma il clima è festoso ed estremamente amichevole. A un Mondiale ogni equipaggio tende a frequentare per lo più i propri connazionali. Alla regata di Cervia i saluti, gli scherzi e i discorsi sono più ... internazionali.

Non è semplice l'aspetto organizzativo. Per quanto mi riguarda, a dicembre, prima di Natale, si iniziano a mandare le mails di invito. Poi la corrispondenza e le telefonate si infittiscono sempre più. Nelle settimane che precedono il Piada ricevo a volte anche più di 20 messaggi al giorno.

Alberto è ancora più oberato di lavoro, sia per l'aspetto organizzativo in senso stretto (aspetto organizzativo che ogni regata richiede), sia per l'ospitalità impagabile che fornisce (barche, alberi, vele, "servizio taxi" con l'aeroporto, ricerca accomodations, sponsor, ecc.).

Una grossa mano la dà ovviamente anche Johnny, l'ideologo del Piada, nel sistemare timonieri e prodieri, ed Enrico Michel nel procurare barche nuove e a noleggio e nel fornire assistenza tecnica.

Poi c'è il Circolo Nautico Cervia che è una struttura ormai collaudata da quattro edizioni del Piada Trophy, con fac totum Franco e la segretaria Franca.

Quest'anno la regata non ha avuto il record di iscritti o di paesi partecipanti. Si è detto della concomitanza con i Campionati Nord Americani, che erano regata di selezione per gli equipaggi americani sia per i Giochi Panamericani, sia per il Western Hemisphere & Orient Championship. All'inizio sembrava  che la regata di Puerto Rico si tenesse a metà luglio. Poi però, a novembre, quando le date del Piada erano ormai fissate, siamo venuti a sapere che il WH & O si sarebbe disputato in concomitanza con la regata di Cervia. In questo modo purtroppo non abbiamo potuto contare sulla presenza di Augie Diaz, di Peter Commette e su altri forti equipaggi americani. Penso che questo deva far pensare a un maggior coordinamento a livello di calendari internazionali: la data del Piada - considerata a tutti gli effetti una regata internazionale - era stata comunicata già al Mondiale di San Diego, nel settembre 2009, in occasione della riunione dei Segretari nazionali.

La sfortuna ha poi impedito che si disputasse la gara di go kart. Il circuito Happy Valley, dopo che era già stata fissata da tempo la data del Piada Gran Prix, si è tirato indietro e ha preferito organizzare una - evidentemente più remunerativa - gara di campionato ... regionale.

In ogni caso, il prossimo anno vigileremo per fare in modo che la gara di go kart - forse la maggiore peculiarità del Piada - si disputi di nuovo.

Le regate sono state caratterizzate da fortissima corrente e vento molto leggero che poi è aumentato un po' nel corso della masnifestazione. Nell'ultima prova qualche raffica ha raggiunto i 12 nodi. La corrente ha rapprersentato l'aspetto principale di cui tenere conto. Partenze e bordeggio sono state condizionate da questo elemento. 

Quest'anno era presente lo squadrone belga con dieci barche. Alcuni equipaggi sono molto forti ed in grado di finire nelle primissime posizioni di un Europeo o di un Mondiale (Manu Hens, Bart Janssen, Maxim Van Pelt, Thierry den Hartigh, Jan Peeters). Manu Hens, settimo all'ultimo Mondiale, è stato un po' sfortunato e forse si è imbattuto nel classico weekend "NO". In compenso Bart Janssen ha dimostrato di essere velocissimo e molto bravo nel bordeggio. Max Van Pelt era anche lui molto veloce, ma è stato un pochino incostante.

Tra gli stranieri mi ha impressionato Alexandre Tinoco. Regatava con José Tavora. Non era velocissimo, tranne nell'ultima giornata quando il vento è un po' aumentato. Amiguinho regata comunque molto bene e per questo era sempre davanti.

Noi italiani siamo stati spesso molto avanti. Nella prima giornata si sono dimostrati molto in forma Dario Bruni & Sonia Bonomi. Ma chi era indubitabilmente il più veloce con vento attorno ai 5 nodi era Giuliano Dematté. In tali condizioni per me è il più veloce al mondo ed è difficilissimo per tutti resistere agli scontri diretti. Evidentemente vele e barca sono ottimizzati per tali condizioni. Hanno poi fatto delle bellissime prove Paolo Cattaneo & Vittorio Zaoli e Fabio & Daniela Rochelli.

Io ho iniziato un po' in sordina: avevo paura di forzare le partenze il primo giorno e mi sono ritrovato sempre a dover recuperare. Grazie a Marinella Gorgatto siamo stati sempre grintosi ma freddi nello sfruttare ogni opportunità. Alberto Perdisa ha capito che Marinella ha un "caratteraccio" peggiore del mio e per questo riesce a tenermi calmo. Dal secondo giorno abbiamo utilizzato una randa un po' più grassa, il vento è aumentato e camminavamo veramente bene.

Bart Janssen & Eva Jacobs sono stati i più regolari. Nella prima metà della manifestazione hanno dominato con due primi e alcuni piazzamenti nei primi tre. Bart è sempre partito avanti e raramente si è trovato a dover recuperare. Nell'ultima prova ha sentito un po' la pressione mia e di Marinella e dell'equipaggio brasiliano. Alla fine sono riusciti a tagliare il traguardo al terzo posto e così hanno vinto più che meritatamente.

Pietro Fantoni

 

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