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1^ Coppa nazionale - Raduno Beccaccini classici e d’epoca
Data pubblicazione: 21/09/2010
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Sanremo, 18 - 19 settembre 2010. Il resoconto di Alberto Perdisa.

1^ Coppa nazionale - Raduno Beccaccini classici e d’epoca - Trofeo Alvise Tua

Al lavoro di Nicola Rugarli che con passione in questi anni ha dapprima restaurato uno splendido scafo costruito da Tamburini a Rimini nel 1963  e poi lo ha esposto e fatto navigare nelle varie manifestazioni di derive d’epoca organizzate dall’Aide, di cui è vice presidente e allo sforzo della segreteria di Classe che nella gestione Rodati ha svolto un lavoro notevole con il censimento di tante barche e con l’informatizzazione dell’enorme archivio cartaceo dei certificati di stazza, mancava un decisivo catalizzatore. Gina Zaoli  con straordinario entusiasmo e fatica ha recuperato alcune splendide  barche e poi ha organizzato questo bellissimo evento nello scorso fine settimana, è stata finalmente l’elemento decisivo per il successo di questo progetto. Mesi di lavoro e di passione per riuscire a mettere in acqua e a confronto barche costruite molti decenni fa.

Emblematica della generosità e della qualità delle persone che frequentano la nostra Classe, alcuni ci definiscono “matti”,  è la vicenda che mi riguarda.  La barca mi è stata donata da Gina, completa di albero boma e deriva e resa poi navigante dal  sapiente lavoro del maestro d’ascia cervese William Mazzotti. Altri amici mi hanno dato una mano. Il timone e ben due tangoni di legno di diversa lunghezza me li ha regalati Paolo Fuzzi da Riccione, un timone più performante, sempre di legno,  me lo ha prestato Luigi Berti; per l’attrezzatura di coperta ho recuperato pezzi dell’epoca e altri li ho acquistati;  assieme a Francesco Fontana detto Krantz abbiamo poi lavorato durante alcune serate estive per montare tutto e rendere la barca funzionante per l’evento di Sanremo

Il piazzale dello Yacht Club Sanremo era così uno spettacolo sabato mattina e sembrava di essere tornati indietro nel tempo, letteralmente proiettati nel passato. A sfoggiare la loro ritrovata bellezza gli splendidi Snipe d’epoca “Veloce”, “Navit” e “Styper II” e i più performanti “classici”Eolo”, “Lussin”, “Mia”, “Nin V”, “Romeo” e “Tua”.

Alcuni amici non sono riusciti a terminare il restauro come Stefano Carrara e Umberto Niola. Quest’ultimo non ha portato il suo “Sua Maestà IV” ma ha voluto essere ugualmente a Sanremo ed è stato, assieme al suo socio di cui purtroppo non ricordo il nome, con noi  due giorni a scattare foto e ad ammirare gli altri Beccaccini  disquisendo su questa o quella soluzione a riguardo di attrezzatura o tipo di costruzione.

Una vera festa per noi appassionati suggellata dalla premiazione delle regate e dalla cena  che si sono svolte nello splendido e suggestivo Circolo velico Capoverde, il circolo di casa Zaoli da cui prende il nome una delle flotte Snipe più importanti d’Italia.

Per la cronaca le regate hanno visto la vittoria finale nella classe “classici” di “Mia” di Beppe Zaoli coadiuvato da un giovanissimo velista locale, al secondo posto “Nin” V del sottoscritto con a prua Francesco Fontana, al terzo ” Eolo” con Enrico e Alessandro Solerio e al quarto “Lussin” timonato da  Marco Prosperi e con a prua l’armatrice Maria Bellemo. Per i Beccaccini “d’epoca” primo “Navit”, secondo “Veloce”con a bordo Nicola Rugarli e Signora  mentre Styper II è stato costretto al ritiro per un’avaria.  In acqua anche Optimist, Flyng Junior e Snipe moderni; per questi ultimi vittoria di  Paolo Cattaneo-Vittorio Zaoli.

Con Gina, Beppe e Nicola ci siamo detti  che questo appuntamento settembrino in Tirreno dovrà essere ogni anno il punto di riferimento per i Beccaccini di legno anche sotto la giurisdizione dell’Aide mentre spero di poter organizzare  un raduno simile anche in Adriatico in altro periodo.

Con Nicola abbiamo stabilito di non applicare per il momento compensi di tempo distinguendo le barche in due categorie. La prima appunto con scafi in legno e alberatura originale in legno (“epoca”) e la seconda con alberatura in alluminio (“classico”) senza scartare l’ipotesi, per il futuro di definire un compenso Aide-Classe Snipe dopo aver sperimentato le varie prestazioni.
Intanto alcuni hanno lasciato la barca a Sanremo con l’intento di ritrovarsi e poi regatare tra le boe a fine ottobre come auspicato da Beppe Zaoli.

Insomma, il fermento è davvero grande e contagerà sicuramente altri fanatici come noi.

Alberto Perdisa

Foto (Enrico Solerio, Marco Prosperi e Umberto Niola)

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