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Il Vocabolario del Velista
Data pubblicazione: 10/01/2011

Un libro per arginare l'imbarbarimento del linguaggio marinaresco.

Giancarlo Basile - Il Vocabolario del Velista - Editrice Inconti Nautici

Leggere un vocabolario evidentemente non è divertente come leggere un libro. Sicuramente compulsare a scuola "il Rocci" non era divertente. Tuttavia in questo caso può essere interessante ed istruttivo.

Del resto molti di noi non hanno fatto l'Accademia Navale o frequentato l'Istituto Nautico. Siamo per lo più dei terrazzani/velisti della domenica.

Giancarlo Basile, Comandante della Marina Militare - come si legge nelle note di copertina - e skipper in regate d'altura nazionali e oceaniche con all'attivo numerose vittorie e record, corona un sogno: un moderno vocabolario marinaresco per mettere ordine nell'attuale terminologia, rispettando il più possibile quella tradizionale.

In qualche caso Basile può sembrare un po' rigido e pretenzioso nel suo intento di preservare la lingua che deriva da quella parlata sui grandi velieri. La lingua (ed anche ogni linguaggio tecnico) si evolve. Molti termini inglesi sono entrati nel linguaggio comune e, viceversa, in molti casi, anche i termini dialettali derivanti dalle tradizioni marinare regionali sono rimasti tuttora utilizzati dai velisti.

Tuttavia l'intento dell'autore è pregevole e la lettura di molti lemmi è istruttiva e piacevole. Il destinatario dell'opera è il velista dei nostri giorni, che dalla consultazione del libro può sicuramente migliorare il proprio linguaggio tecnico.

Alcuni esempi:

Scassa: robusta struttura che nella costruzione tradizionale è imbullonata al paramezzale, destinata a contenere l'estremità inferiore di un albero, scaricandone la forte compressione ad un buon numero di sottostanti madieri. Da alcuni decenni viene chiamata così, anche dagli addetti ai lavori, quella che è sempre stata chiamata cassa della deriva. La scassa della deriva è un neologismo improprio.

Minutenza: nome generico dei cavi minori in fibra, adoperati per legature, fasciature o per sollevare carichi molto leggeri, come possono essere le bandiere. Il più piccolo è lo spago, seguito dal lezzino, il comando, il merlino e la sagola. Sono nomi oggi dimenticati, fatta eccezione per il comune spago, ma quel che è peggio, sostituiti da termini scorretti e inaccettabili, come l'ormai radicato "scottino", col quale alcuni professionisti affermati chiamano la sagola.

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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