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Data pubblicazione: 28/08/2008
Pensieri, considerazioni e commenti sull'Italiano Juniores.
di Pietro Fantoni
Non vi racconterò com’è andato il Campionato; potete leggere la classifica e un breve resoconto redatto dallo Yacht Club Sanremo, nella sezione “risultati”. Mi limiterò ad esporvi alcune mie considerazioni personali.
A parte qualche sporadico “clinic”, non ho mai fatto l’allenatore, tantomeno a dei ragazzi attorno ai diciott’anni. Non penso neppure di essere particolarmente portato per l’insegnamento. Mi piace però la vela e mi piace vedere altre persone che si dedicano al nostro sport.
La nostra Federazione spinge i giovani o sui Laser (standard o radial) o sui doppi come il 420 ed il 470. Lo Snipe è una barca che per la Fiv non ha alcun interesse giovanile. Forse è uno sbaglio (io sono convinto di sì perché è un doppio relativamente poco costoso, che è competitivo per molti anni, è difficile da condurre poiché ha lo spigolo, sviluppa le capacità tattiche e strategiche), ma è così.
Jacopo Ferrari Bravo, laserista ed anche mio prodiere in Snipe, da quest’anno è direttore sportivo del Circolo della Vela Muggia. A lui piace lo Snipe e pensa possa essere formativo, per tale motivo mi ha proposto di accompagnare due equipaggi muggesani all’Italiano Juniores di Sanremo. I quattro (tre ragazzi ed una ragazza), normalmente regatano in Laser radial. Nicola ed Hermes sono già saliti in Snipe, ma per Laura e Piero si trattava della prima volta. A loro si sono aggiunti Manuel e Nicolò della Società Triestina della Vela, che già avevano fatto qualche regata in Snipe. Così con il furgone della STV e con tre barche (la mia, quella di Stefano Longhi e quella di Giorgio Brezich), siamo partiti alla volta di Sanremo.
L’impegno (e le responsabilità) dell’allenatore-accompagnatore non è lieve, ma ne vale la pena.
Oltre a guidare ininterrottamente per tutto il tragitto, il coach deve badare alle iscrizioni, controllare che tutto venga armato nel migliore dei modi, dare qualche rapido consiglio sia in mare, sia a terra, e poi, dopo la regata, controllare che tutto venga disarmato ed ordinato. Oltre a ciò, ed anche se i ragazzi sono in grado di badare a sé stessi, si occupa di logistica a terra (iscrizioni, alloggio, mangiare). Devo dire che per la logistica una grossa mano l’ha data lo Yacht Club Sanremo e i suoi soci. Non era prevista alcuna tassa di iscrizione, abbiamo cenato presso il circolo quasi ogni sera e abbiamo potuto usufruire dell’ospitalità di alcuni soci che hanno messo a disposizione la loro barca da crociera per dormire.
In mare i ragazzi, pur senza grossa esperienza in Snipe e senza alcun allenamento specifico, se la sono cavata molto bene. Il mio rimpianto è quello di non averli potuti seguire durante qualche uscita in mare prima del Campionato, per poter sistemare qualche aspetto tecnico nella regolazione e nella conduzione della barca. Penso e spero che i ragazzi si siano divertiti a regatare in Snipe. Mi auguro di rivederli su questa barca anche per l’edizione del prossimo anno.
Concludo con alcune osservazioni generali di cui, spero, si tenga conto anche per il futuro. E’ stata senza dubbio azzeccata la scelta di assegnare l’Italiano Juniores pochi giorni prima e nella stessa località dell’Italiano assoluto. In tal modo è stato semplice organizzare il trasporto delle barche che poi sono state utilizzate per l’Assoluto. Forse si potrebbe anche prevedere, a fianco del Trofeo per gli Juniores, anche un altro speciale trofeo per gli equipaggi misti composti da genitori-figli (con figlio al timone). Ho visto che negli Stati Uniti questa formula è stata adottata da tempo e sembra funzionare.
Infine, un consiglio ed un invito ai proprietari di Snipe: per il 2009 portate la vostra barca all’Italiano Juniores e fateci salire un equipaggio di ragazzi. Magari anche accompagnateli. Sarà divertente per voi e per loro. Sarà utile per lo sviluppo della classe. Anzi, sarà un concreto ed altruistico gesto per lo sviluppo della nostra classe.
Può essere divertente scrivere, parlare, argomentare, polemizzare sul vecchio e dibattuto tema dello “sviluppo della classe”. Vi assicuro che è ancora più divertente vedere dei ragazzi sul vostro Snipe regatare, chiedere a voi consigli, imprecare e gioire. Forse tra qualche anno, quando si troveranno a decidere quale deriva comperare per continuare a regatare, si ricorderanno dello Snipe, della vostra barca e di quel Campionato Juniores al quale avevano partecipato.


