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Data pubblicazione: 02/06/2009
Il meteo non ha aiutato questa 43° edizione della coppa Tamburini.
Sabato scendono in acqua 41 barche, un buon numero, provenienti da tutte le zone d’Italia.
C’è forte corrente e un moto ondoso insidioso e di difficile interpretazione, condizioni che mettono in luce gli equipaggi più allenati e preparati.
La prima prova vede il successo di Andrea Zaoli con a prua il campione brasiliano Beto Paradeda. Strepitosa rimonta di Paolo Lambertenghi e Antonio Bari che precedono il forte equipaggio bolognese composto da Francesco Rossi e “Frenk” Filippini. Quarto Enrico Solerio con Roger Olivieri seguiti da Giorgio Marchetilli- Marco Romani.
Nella seconda prova il vento aumenta di qualche nodo, ruotando a destra e si sta in cinghia. Lambertenghi –Bari staccano progressivamente e nettamente tutto il gruppo, capitanato dai triestini Stefano Longhi- Marina Senni. Terzi Carlo Prati –Stefano Selleri a dimostrazione del livello raggiunto dalle flotte locali. Poi un ottimo Alessandro Rodati con la consorte Barbara seguito dai sorprendenti abruzzesi Guido Ciuffo - Mario di Pilla.
Terza prova ancora tutta e decisamente in cinghia e nuova netta vittoria di Paolino Lambertenghi, a precedere due equipaggi locali veramente strepitosi: Rossi-Filippini chiudono secondi seguiti a breve distanza dai fratelli riminesi Giuseppe e Marco Prosperi che precedono nientemeno che Solerio- Olivieri e Marchetilli –Romani.
Domenica piove a dirotto in molte parti d’Italia e Rimini non fa eccezione.
A nord c’è bora e a sud scirocco, in cielo minacciose nuvole nere. Dopo un paio d’ore di attesa la barca comitato esce in mare e posiziona il campo di regata. Il moto ondoso è notevole con onde che spesso frangono sulla cresta. In queste condizioni alcuni decidono di non uscire in mare o si ritirano prima della partenza. Il vento è attorno ai 20 nodi ma qualche raffica raggiunge i 25. Andrea Zaoli coadiuvato dal campione brasiliano Beto Paradeda sembra particolarmente a suo agio in queste entusiasmanti condizioni ma non come i dominatori di questa Nazionale. Infatti Paolino Lambertenghi e Antonio Bari prendono presto e decisamente il comando. Enrico Solerio li segue ma, improvvisamente, il suo albero cede di schianto ed è costretto al ritiro. Anche Rossi, dopo due scuffie, decide di ritirarsi e così Andrea Pesci e molti altri. Il mare aumenta ulteriormente a la barca comitato cerca di posizionarsi per dare gli arrivi con l’ancora che ara. In questa ecatombe giungono al traguardo solo 18 barche, nell’ordine i primi cinque sono: Lambertenghi-Bari, Zaoli-Paradeda, Bruni-Bonomi, Longhi-Senni, Rochelli-Semec.
La coppa Tamburini, seconda regata nazionale del 2009, viene vinta agevolmente da Paolo Lambertenghi –Antonio Bari, oggi la coppia più forte e allenata a livello nazionale. Secondo un equipaggio di giovani campioni, quello composto da Andrea Zaoli e Beto Pardeda. Terzo il marpione Stefano Longhi con a prua Marina Senni. Quarti e quinti due equipaggi della locale flotta di Romagna: Francesco Rossi –Gianfranco Filippini e Carlo Prati- Stefano Selleri. A completare la top ten, Marchetilli, Prosperi, Solerio, Rodati e Bruni.
Come commento finale, devo ringraziare il club nautico Rimini, il suo presidente Pietro Palloni e tutto lo staff per la consueta ospitalità nella rinnovata e magnifica sede del club.
Poi Gianfranco Lodoli, decano dei giudici di regata, e Giancarlo De Carolis, da anni ospiti affettuosi e premurosi con un grande amore per il Beccaccino e un bagaglio di straordinari ricordi e di episodi antichi di cui ci rendono partecipi.
In ultimo il presidente Marco Alberti, giudice internazionale, competente, gentile e disponibile come sempre che, purtroppo, in questa occasione è stato lasciato un po’ troppo solo dagli organizzatori e dalla Zona, anche a causa del concomitante Campionato italiano unificato della classi olimpiche nella vicina Cesenatico che ha assorbito gran parte delle forze che l’undicesima Zona può mettere in campo. Questo a discapito dello Snipe e del povero Alberti che ha dovuto arrangiarsi come meglio ha potuto. In futuro dovremo porre maggiore attenzione a questi aspetti e a sovrapposizioni di regate che non dovranno in alcun modo penalizzare la nostra classe.
Alberto Perdisa
CLASSIFICA_NAZIONALE_RIMINI.pdf


