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Data pubblicazione: 01/09/2005
Gianni Antognazzi ha abbandonato la vela trent'anni fa, "perchè non potevo dedicarle tutto il tempo che avrei dovuto".
Il nostro è uno sport che dà e richiede tanto. Richiede una dedizione - così siamo portati a pensare - quasi assoluta. Se non riusciamo a dedicarci come vorremmo, viene voglia di lasciar stare. O tutto o niente.
"Oggi dopo 30 anni non l'avrei fatto".
Ora si sta riavvicinando allo Snipe "navigando" sul nostro sito. Speriamo che presto navighi in modo "reale" e non solo "virtuale". Ovviamente su un beccaccino.
Gianni ci ha inviato due "ritagli di giornale", un po' sbiaditi, tratti da un quotidiano del 1971 (34 anni fa), che "testimoniano quanta importanza aveva la vela e lo Snipe in terra di Danimarca, tanto da meritarsi la prima pagina".
Sono ritagli che faranno contento anche un nostro amico danese.
Qui di seguito anche una poesia, trovata in un cassetto, di un anonimo; "ritengo abbia più o meno la stessa età delle altre immagini allegate, sperando che sia ancora attuale".
La vela è un dono del Signore ai suoi figli più belli.
Il giorno in cui ve ne accorgerete ringraziatelo;
pochi al mondo avranno momenti più puliti e liberi.
Sarete dannati dalla fatica,
spierete per mesi un mattino di vento,
farete bagni fuori stagione e avrete le mani scorticate:
ma
un giorno di vela vi sembrerà un compenso anche troppo alto,
perché vi farà toccare da un sentimento nuovo:
la gioia
snipe1971-1.JPG
snipe1971-2.JPG


