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Il manifesto dello Sniparo
Data pubblicazione: 15/10/2003

di Ivo Gattulli
Sniparo? Il neofita, il peon, lo snipista-canaro
Premessa
Quanto segue é il frutto di quasi tre anni di rullate (prese, inflitte mai) nella classe, svariati mesi di bricolage sulla barca e molto molto tempo speso a cercare risposte a domande cosmiche (tutt'ora irrisolte) come "<<..e se adesso spingessi l'albero di 0.32pollici in avanti??".

L'idea é di cercare di dare un qualche ordine vagamente logico a quanto, nel bene e nel male, sperimentato in prima persona, il tutto con uno scopo piuttosto chiaro: testimoniare ai neofiti della classe (tra i quali tutt'ora io stesso ristagno), che le difficoltà apparentemente insormontabili che a volte sembra gli si parino innanzi, che l'abissale scoramento dal quale spesso vengono colti, ad esempio vedendo le poppe della flotta sfliare a due miglia  dalla loro prua, appena qualche minuto dopo lo start, senza trovare all'evento una spiegazione razionale più verosimile di una balena nella loro lama di deriva (nel lago di Bracciano)....ecco..tutto ciò, e tutto il resto, tutto quello che vi scora, non é una mera illusione personale, é tutto vero, reale, ineluttabile e spesso, ahinoi, ineludibile..ma per quel poco che vale, sappiate bene e ricordate meglio che non siete i soli cui capita, anche se molti si adoperano per farvelo credere.

Tale scopo, va da se, finisce per connotare un certo "homo snipandi", destinatario principale di queste riflessioni, ovvero il neofita, il peones, lo snipista-canaro (di seguito: sniparo), quello che non ha un curriculum di blasonate classi olimpiche a livello nazionale e oltre, quello che non ha un'infanzia sull'optimist coltivato e coadiuvato da un allenatore sul gommone, insomma quello, o meglio "quelli", tutti quelli, che sono finiti alla beccaccia un pò per caso un pò per fortuna, e senza particolari velleità agonistiche, senza aver bisogno di preoccuparsi del sistema di calcolo dei punti della ranking list, senza essere in grado di distinguere a colpo d'occhio se una randa sia stata tagliata per un proctor o per un sidewinder, con un unico comune denominatore (..o minimo termine)  quello di voler divertirsi regatando, e magari qualche volta anche passeggiando.

A tutti gli altri, tutti quelli che non rientrano in questa sorta di identikit di cui sopra, si fa presente fin d'ora che andando oltre nella lettura, non troveranno nulla che già non sappiano, o meglio, magari potrebbero trovare anche qualcosa a loro ignoto, di certo però sarebbe per loro perfettamente irrilevante.

Segue quindi una raccolta confusa di idee tutt'altro che chiare, atte tanto a testimoniare quanto sopra detto, quanto a fornire, per quel che vale, una pur misera e minima pezza d'appoggio per coloro i quali si trovani innanzi ad una beccaccia senza sapere da dove c****o (..cappero!) cominciare a mettere le mani.

Per chi invece vuole suggerimenti tecnici di livello, ci sono senz'altro altre fonti ben più attendibili e blasonate.

Allora! Da dove si comincia?..potremmo cominciare dal principio, ovvero dalla prima cosa necessaria allo sniparo..e non si tratta della barca, quella viene dopo, la prima cosa della quale ha bisogno lo sniparo é un altro articolo, purtroppo non in commercio, ne nuovo ne usato, sto parlando dell'autocoscienza, ovvero della coscienza di essere un sniparo, se non in atto, quanto meno in potenza.

Come fare? Le maniere sono ovviamente molteplici ed eterogenee tanto quanto sono le diverse vie per le quali, una mattina (o in qualsiasi altro momento) di un qualsiasi giorno da cani, si inciampa in una beccaccia.

Essere esaustivi a riguardo é impossibile, sono troppe le variabili. Cercando di generalizzare possiamo dire che lo sniparo, di solito, ha una qualche esperienza di vela, generalmente di regate, di solito su barconi o monotipi-non griffati.

Non che sia espertissimo ne che abbia mai vinto titoli ambiti, per lo più viene da quel sottobosco di velisti della domenica che la Federazione Italiana Vela trascura, quando non dileggia, dei quali si ricorda solo al momento dell'iniqua gabella annuale che chiamano "tessera" ma che le consente di sopravvivere e che dà alla sua esistenza un senso..imaggino ci siamo capiti.

Tagliando corto: lo sniparo non ne sa molto ma ne sa abbastanza per averne le palle piene tanto dei barconi-della-domenica, dove magari si fà il giubbottino nuovo ma si gira con delle vele buone per farne borse, e dei monotipi che tali non sono, quelli con i certificati di stazza stampati su carta doppio velo, che ne esalta la morbidezza e l'utilità solo per altri scopi.

Questo averne le palle piene di tutta la corte dei miracoli che vivacchia su barconi et similia, porta lo sniparo in potenza ad aggirarsi con aria più o meno insofferente per porti, marina, circoli, pagine di riviste del settore e pagine web, cercando qualcosa che non sa bene cosa sia ma che comunque non é possibile smettere di cercare.

Alla fine, senza sapere bene come ne perché, lo sniparo arriva a tu per tu con la beccaccia... generalmente non é un colpo di fulmine, é qualcosa di molto più subdulo, strisciante e irresistibile, qualcosa che ha un suo tempo di incubazione e che già in tale fase risulta incurabile.

Una volta infettato lo sniparo in potenza é condannato a diventare sniparo in atto e se uscire qualche volta a fare il prodiere può calmierare i sintomi, di certo non cura il male, quindi inutile girarci attorno, presto o tardi (di solito prestissimo), si pone al nuovo concupito un problema enorme: trovarsi una beccaccia tutta per se.

A questo punto lo sniparo aggredisce (anche extra metafora) tutte le possibili fonti: riviste, pagine web, batte circoli, ma di solito la prima battuta di caccia finisce con un pugno di mosche.

S'arrende? Ma che?! Che sniparo sarebbe se s'arrendesse? E poi il lato oscuro della beccaccia non gli dà alternative: continua a cercare, anche perché gli psico-farmaci non li danno senza prescrizione!

Nella seconda battuta di caccia lo sniparo scopre che, al di là delle apparenze, oltre al nuovo c'é anche un mercato dell'usato piuttosto attivo e si scontra con un grossissimo problema di fondo: di qualsiasi cantiere si tratti, le beccaccie usate tendono a mantenere il prezzo in una maniera impressionante.

Il che é un bene nel caso in cui si intenda liberarsene, ma quando se ne vuole acquisire una é una bella rogna.

Ma lo sniparo non demorde: cerca, legge, si informa, si consulta con qualche snipista (snipista: velista di alto lignaggio e di illustre fama che pratica la nobile arte dello yachting a bordo di uno snipe) che si degna di dare qualche conforto alle sue lagnanze.

Oltretutto c'é il problema che se lo sniparo viene dai monotipi, ha difficoltà a comprendere l'idea che più cantieri possano produrre la medesima barca, e che esistano addirittura più tipi di albero, ed ognuno con le proprie peculiarità! roba da mandargli in conflitto il sistema!

Se invece lo sniparo viene dai barconi, é divorato da un dubbio irresolubile: quale sarà la più veloce?

Perché inutile menarla tanto, l'ex-barconaro sa bene per esperienza diretta che il 95% lo fa la barca, tutto il resto, come la capacità di chi "guida", sono chiacchiere, difficile fargli cambiare idea.

Se non altro lo sniparo ex-barconaro non si pone il problema dell'albero, per lui generalmente l'albero é un palo privo di vita che serve giusto a tenere appese le vele..non sa cosa lo attende!

E' un momento delicato.

L'eventuale snipista col quale lo sniparo é riuscito a mettersi a conferire dopo lunghe suppliche e appostamenti notturni, gli dice che una barca vale l'altra, che barche molto vecchie sono sempre abbastanza competitive, etc, etc..e poi, a "telecamere spente", aggiunge che i più forti hanno tutti dei Persson... cosa fare?

Per cercare di capire cosa fare (si ribadisce che qui non si intendono dare ne risposte ne certezze, al massimo si cerca di sollevare dubbi costruttivi!) e per cercare davvero di dare una mano, é opportuno a questo punto mutar registro e andare più sul manifesto-didascalico, per cui:

- barca: ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche. Si potrebbe fare mattina a mettere nero su bianco tutte le legende che girano su barche più o meno facili da timonare, barche più o meno performanti in certe condizioni.. volendo essere costruttivi, per quel che ci si può riuscire, si può solo cercare di mettere in ordine qualche "criterio" di valutazione:
- economico: inutile sbavare su una beccaccia che non ci si può permettere (..anche se é difficile togliersela dalla testa..lo so bene!)

- tecnico-pragamtico: se state leggendo queste righe, non siete tra quelli capaci di apprezzare le impercettibili differenze prestazionali che verosimilmente ci sono tra le beccaccie dei diverse cantieri, qundi non ponetevi quesiti irrisolvibili, pensate a prendere una beccaccia e a cominciare ad uscirci;

- tecnico-scafo: le barche più recenti sono generalmente più "all-around". Il pozzetto profondo, soprattutto in poppa, dà molta stabilità. Quindi sono meglio le barche più nuove? Verosimilmente, anche se alcuni fenomeni a livello mondiale non le apprezzano perché sembra che il pozzetto profondo renda difficile fare la strambata col rollio...quindi di nuovo come sopra: pensate a prendere una beccaccia e a cominciare ad uscirci, altrimenti quando la imparate la strambata col rollio?

- tecnico-albero: Sidewinder o Proctor. Il primo é più rigido, il secondo molto meno. Il primo quindi é più indicato per equipaggi ciccioni, il secondo per equipaggi leggeri. E' un dogma della fede? no! Il mondiale l'hanno vinto con tre sidewinder..ma se a quei tre avessero dato dei proctor,probabilmente avrebbero vinto lo stesso. Tra gli snipisti é più diffuso il proctor, ma ce ne sono anche diversi che non cambierebbero il loro sidewinder con un proctor per nessuna ragione al mondo..quindi? Quindi l'unica cosa certa é che oltre alla barca vi serva anche un albero, uno dei due, e basta. A proposito, badate giusto che sia dritto!

- estetico (il più importante): scegliete fondamentalmente una barca che vi piaccia e vi possiate permettere, e basta! il resto verrà da se.

 

Ora lo sniparo ha una barca..e sorgono, imperiosi, altri problemi, perché se é vero come é vero che l'economia é la scienza (pare vero!) della gestione di risorse insufficienti, e se lo sniparo non dispone di budget illimitato (non vuol dire che serva il budget di Alinghi!), allora dovrà fronteggiare il complesso problema di fare una "lista di cose da fare" e organizzarla secondo una certa priorità.

L'obiettivo principale é uscire in acqua il prima possibile e cominciare a fare a cazzotti con tutte le cordine che colmano la beccaccia, e va tenuto sempre a mente.

Andiamo per ordine:
- scafo: rattoppate le sgrugnate con lo stucco, chissene frega se si vedono. Carteggiate (ovviamente con carta sottile), magari con pasta abrasiva, non devono esserci asperità ne deve essere troppo liscio, in particolare il primo terzodello scafo, dalla prua ovviamente!

- coperta: togliete i segni inutili, ma prima di toglierli verificate che siano davvero tanto inutili.

- manovre correnti: devono funzionare, tutte. E devono funzionare bene, non "all'incirca". Se avete un dubbio smontate e rimontate, anche più volte. Gli snipisti girano per lo più su barche nuove o quasi, spesso non hanno nemmeno idea di cosa significhi fronteggiare certe problematiche oppure ne hanno perso memoria (ci sono anche snipari che si sono emancipati!). Sarà bene armarsi di una cassetta degli attrezzi completa e di tanta pazienza. Cambiate le cime lise, o logore: sono brutte e mollano sempre sul più bello. Stesso discorso per bozzelli, bozzellini e rig vario. Gli elastici nemmeno a dirlo. Sia chiaro, potete anche non farlo..però dovete essere disposti a convivere con l'idea che il giorno nel quale vedrete improvvisamente e senza apparente spiegazione la flotta alle vostre spalle (e non necessariamente perché sul punto di doppiarvi) qualcosa si schianti irriparabilmente e vi lasci lì a dondolare, fermi sull'acqua, mentre la flotta vi raggiunge e vi sfila in attonito silenzio, come dei..mi si passi la similitudine..poveri stronzi!

- timone: stesso discorso fatto per lo scafo. A proposito, se avete una barca vecchia NON ANDATE A VERIFICARE CHE GLI AGUGLIOTTI SIANO A PIOMBO!! perché? perché probabilmente non lo saranno, ma se non lo saprete, vivrete felici e contenti con la vostra beccaccia, altrimenti é molto probabile che non riusciate a non sostituirli..una cosa che non auguro a nessuno! se poi volete mettere una cimetta di ritenuta per la pala, fate una cosa oltremodo saggia.

- deriva: se non é anodizzata, o la fate anodizzare o la fate carteggiare al prodiere, sempre dal bordo d'ingresso verso quello d'uscita. servirà a qualcosa? idrodinamicamente probabilmente no, di certo vi eviterete gli sguardi schifati degli snipisti.

- vele: la discriminante é se ci si può permettere vele nuove o usate. Data la destinazione di queste righe parleremo solo delle seconde: meglio avere vele tagliate per il proprio tipo di albero (ad esempio mettere vele tagliate per un proctor su un sidewinder dà problemi col ventone...quanti e quali problemi dia ve lo dirò come prenderò il ventone!). La randa é abbastanza longeva, il fiocco no e più nuove saranno le vele, più correte, purtroppo questo sì é un dogma. Se comprate vele usate, dovrete verosimilmente sostituire i numeri: fate un lavoro dignitoso, sono la prima cosa della barca (a volte l'unica) che si vede.

- albero: cimetta di sicurezza anche all'albero. Badate che non abbia giogo nella mastra e/o nel piede. E' importante che le crocette abbiano un perno che impedisca loro di invertirsi (evento che al manifestarsi implica di solito l'acquisto di un nuovo albero) e che siano di lunghezza uguale, altrimenti su un bordo stringerete come un America's Cupper e sull'altro andrete a totani..dato che non basta stringere come un AC solo su un bordo, tanto vale andare sempre a totani, no?

- bussola: gli snipisti dicono che non serve, ma ce l'hanno tutti..quando glielo farete notare, diranno che l'hanno ma che non la guardano: balle! non é indispensabile ne risolve, ma é innegabile che aiuti, però costa tanto, pensate prima alle cose prioritarie.

- teli e sacche: per la coperta é indispensabile, altrimenti la barca la rottamate in meno di una stagione, ed anche per le appendici. Per lo scafo serve se spostate la barca con lo stradale.

 

A questo punto USCITE!USCITE!USCITE! e provate, tutto! manovre, andature, tutto! e spaccate tutto quello che riuscite a spaccare.

E' fondamentale uscire, perché sicuramente qualche magagna nell'attrezzatura verrà fuori, ed é bene che esca in certe uscite e non a due minuti dallo start.

Come qualcuno avrà notato (non é detto) non ho parlato di "centratura" e messa a punto.

Non é un caso, e le ragioni sono molteplici, in primis é fondamentale cominciare ad uscire, poi ce lo si menerà con la centratura, secondo poi essendo io stesso sniparo non sono assolutamente indicato a dire qualcosa in materia, per queste cose serve ricorrere agli snipisti, quindi rivolgetevi a loro e/o leggete altro materiale presente sul sito....però qualche dritta da dare ce l'ho!

- prendete uno (meglio se più d'uno) snipista per le palle, e suonatelo come una campana, chiedendo TUTTO! centratura, conduzione, manovre: tutto. Non vi preoccupate se lo state sfiancando-ammorbando, se avete tale impressione é buon segno: continuate!

- oggi c'é internet, usatelo! estorcete gli indirizzi mail dei snipisti e ingorgategli la casella di domande. Probilmente si adireranno ma sappiate che se c'é una cosa cui uno snipista non é in grado di rinunciare é proprio parlare della beccaccia (in generale, i segreti della sua non ve li dirà, MAI!). e poi ci sono i siti delle velerie che invelano la beccaccia con le centrature: scaricate, traducete se é il caso, convertite se avete tradotto (gli americani non usano il metrico-decimale) oppure fate come alcuni snipisti che anziché convertire il sistema metrico, hanno adottato direttamente quello anglosassone..sembra che ci sia qualcuno che comincindo così sia poi finito col perorare la causa della guida a destra, ma é un'altra storia.

- un'idea concreta su come si fa una centratura? Eccola (vi assicuro che funziona): fate in modo di trovarvi in un pre-regata di qualche regata molto ben affollata. 'Taccate la bindella alla drizza della randa e mandatela in testa, dopo di che guardatevi un pò intorno, un pò fate finta di misurare la distanza testa d'albero-specchio di poppa...e aspettate! Funziona meglio del sangue con gli squali! tempo pochi secondi vedrete uno sciame di snipisti cominciare a girarvi intorno con traiettorie sempre più strette, a quel punto fate ad uno qualunque "che ne dici?", ed é fatta! Vi strapperanno la bindella e si avvierà una tavola rotonda attorno alla vostra barca per definire la centratura ottimale, non dovrete fare altro! Unica cosa: tenete in tasca un pennarello, così quando vi chiederanno di fare i segni del "neutro" sulla coperta, non dovrete correre in giro a procurarvene uno.

Cosa rimarrebbe da dire a questo punto? forse giusto qualche buona norma di igiene e profilassi, cose magari superflue ma non necessariamente.

- non dimenticate MAI di assicurare la deriva con l'apposita cimetta. Detto in parole molto povere: se scuffiate e perdete la deriva, potreste incotrare qualche concreta difficoltà a tornare a casa.

- se c'é ventone abbassate di mezzo punto i perni delle sartie e bloccate l'albero leggermente avanti al segno del neutro: non risolve ma aiuta molto a tenere la barca.

- cinghiate senza risparmiarvi: fa bene alla circolazione e poi, come dice un noto e stimato snipista "la vela é dolore!", quindi soffrite e se vi può consolare pensate che non siete i soli.

- se c'é onda molto ripida in poppa...in bocca al lupo!

- se scuffiate non vi preoccupate, capita anche agli snipisti, e alle nostre latitudini, d'inverno, può essere una parentesi piacevole, dato che spesso l'acqua é più calda dell'aria.

- un'altra cosa da NON DIMENTICARE MAI, é la cimetta di ritenuta dell'albero!

- se state già cinghiando e siete costretti a mollare la randa, usate generose dosi di vang, in continuazione, ma BADATE BENE a mollarlo PRIMA DI POGGIARE (ad esempio alla boa di bolina)..potete anche non farlo, soprattutto se volete distendere l'albero in coperta in più pezzi!

- abbigliamento: copritevi, soprattutto d'inverno. rimanere a dondolare aspettando una eventuale seconda prova può essere se non fatale, molto dannoso. Ognuno ha le sue preferenze nel vestiario, la tendenza però é quella della muta umida in neoprene+spray top e l'immancabile giubbottino salvatutto. A proposito, il campione del mondo uscente va in barca scalzo..siete sicuri di poter fare altrettanto? allora calzari!

- tattica: ma cosa vi frega della tattica? tanto se non c'é di base almeno la velocità media della flotta, é inutile stare a pensare alla tattica! Se poi vi rendete conto che avete di già una velocità dignitosa, allora tenete a mente che siete liberi di fare quel che volete, dato che 90/100 nessuno si sprecherà a coprire uno sniparo, e ricordate che non avendo nulla da perdere ne coppette ne punti di ranking, avete davvero la facoltà di osare qualsiasi cosa, senza dimenticare mai la spada di Damocle anglofona: big gain or big loss..quindi fate voi.

- regolamento di regata: io sono uno di quelli convinti che ad essere corretti ci si guadagna sempre, ma questo é un argomento dove ognuno si regola come crede, quindi fate altrettanto.

 

Ultimi elementi fondamentali, ovvero come riconoscere uno sniparo da uno snipista?

E' facilissimo. Il primo elemento é l'età della barca e delle vele: lo sniparo usa materiale se non maggiorenne, comunque prossimo al compimento del diciottesimo anno d'età, lo snipista é immacolato come le chiappe di un bebé: vele, scafo, attrezzatura, tutto rifulge di luce propria, l'attrezzatura dello sniparo invece vi fa temere un qualche contagio virale.

Un altro elemento fondamentale é l'atteggiamento in pre-regata.

In condimeteo normali, lo sniparo si aggira attorno alla barca cercando qualche tappo che si é perso, tentando di sbloccare una qualche manovra che si é incastrata (di solito a calci), innaffiando il tutto con ricche dosi di moccoli, lo snipista invece si esibisce in un silenziosissimo fine tunnig micrometrico dell'attrezzatura, lo snipista non blatera, cogita, ed i suoi cogiti sono più segreti ed intimi della formula della CocaCola..

Se poi c'é marone e ventone li distinguerete con ancora maggiore facilità: lo snipista é quello che ghigna, crudele e soddisfatto, all'idea di quanti se ne lascerà scuffiati alle spalle, lo sniparo invece non lo troverete, sarà nascosto in qualche cappella votiva, ad invocare qualsiasi santo che plachi gli elementi o forse solo a raccomandarsi l'anima e le sue misere spoglie, tant'é che mentre il primo mette nel gavone della barca le chiavi della macchina, il secondo vi ripone una copia olografa (ed impermealizzata) delle sue ultime volontà.

Al momento del "barche in acqua" poi gli snipisti sono tutti davanti allo scivolo, frementi nell'attesa di uscire subito a provare.

Lo sniparo invece é in cronico ritardo: se non sta litigando con qualche pezzo della barca, sta cercando di avere la meglio su di una lente a contatto che proprio non ne vuole sapere o della muta che come al solito gli tira al cavallo o gli pizzica sulle chiappe, se poi c'é ventone, allora il ritardo non sarà nemmeno tanto involontario.

Potrei dire per ultimo che al rientro di una regata si noterà l'aurea che risplende attorno allo snipista, (che se é contrariato lo é perché  é riuscito ad arrivare "solo" nei primi cinque), ma la faccio più facile, per esclusione, perché lo sniparo sarà quello che arriverà non meno di quaranta minuti dopo il primo gruppo di rientranti, sfiancato, magari con le boe attaccate a poppa, e se c'é stato vento anche con qualche pezzo della barca ciondoloni dopo "n" scuffie e altrettanti raddrizzamenti e magari pure DNF perché arrivato troppo dopo il primo e se é inverno, sarà quello che tira la barca sullo scivolo alla luce dei fari di una macchina di un buon samaritano... ad ogni modo sarà sempre e comunque quello con quell'insormontabile, immarciscibile, implacabile espressione felice, per il sol fatto di esserci stato.

Ringraziamenti&Epilogo

Mentre scrivo queste non so nemmeno se tutto questo sproloquio verrà pubblicato, ad ogni modo, e a prescindere da come vada a finire, é giusto riconoscere le i "meriti", quelli inerenti questo sproloquio sono del nostro illustre webmaster, che con la grazia che tutti gli conoscono e gli riconoscono mi ha detto: "Cosa aspetti?? scrivi qualcosa per il sito, tipo un "manifesto dello sniparo"!". A dirla tutta l'idea era di farlo a fumetti (temo si capisca da come é "staccato" in molte parti), poi mi sono reso conto che sarebbe stata un'opera soverchiante, ed il webmaster di cui sopra avrebbe probabilmente detto "Occupano troppo spazio 'sti fumetti! T'avevo detto di scrivere non di disegnare, MONA!!" quindi eccoci qua.

Quanto sopra, ovviamente, non ha alcuna validità tecnico-scientifica, vuole essere solo un mero supporto-cazzeggiante (..si può scrivere "supporto" sul sito ufficiale della classe), per chi si é appena avvicinato alla beccaccia o per chi vorrebbe farlo.

Chi scrive spera di non aver ammorbato nessuno ( in caso contrario ci sarebbe da chiedersi cosa abbia indotto "l'ammorbato" a sobbarcarsi tale lettura, stanti anche gli avvertimenti che la precedono.) e si augura che tutto questo deliquio possa essere di conforto, se non di aiuto, almeno a qualcuno. Di certo non vuole esserci alcuna esaustività, anzi! L'auspicio é che oguno ci "attacchi" la propria esperienza di sniparo o meno.

Per quel riguarda poi ortografia e sintassi, mi rimetto alla clemenza del lettore.

A presto, magari tra le boe.

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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