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Data pubblicazione: 04/11/2004
Alla “strana coppia” Michel – Soppani l’ultima nazionale della stagione
Talamone, 31 ottobre – 1 novembre 2004. Molti sono gli aspetti interessanti, gli argomenti e gli spunti su cui ragionare dopo questi giorni di regata a Snipe Bay.
Innanzi tutto Talamone. Mentre in tutta Italia piogge e alluvioni si abbattevano implacabili, nonostante bollettini assai pessimistici, nonostante prevedibili e interminabili code per il ponte di Tutti i Santi, nonostante tradizionalmente la Nazionale di fine stagione sia spesso disertata da molti, nella nota Snipe Bay una quarantina di barche sono confluite. I timori per una bassa partecipazione ad una regata fissata molto in là nella stagione sono stati fugati. Il motivo? Sarebbe meglio dire i motivi. In primis, la scelta di una località splendida per paesaggio, che non ha deluso i frequentatori assidui e chi già la conosceva e ha meravigliato coloro che non l’avevano mai visitata: anche questa volta la Baia, nella sua veste autunnale, ha regalato scorci e colori incantevoli; poi il Circolo che, anche per chi ha girato molto il mondo delle regate, ha una sede incredibile: un faro a picco sul mare, che domina la Baia, chiusa a sud dall’Argentario, e un vasto tratto di mare dove si intravedono il Giglio, le Formiche di Grosseto e l’Elba; poi la flotta che può contare su una ventina di barche; infine, ma non ultima, l’ospitalità di Alessandro Testa, Gigi Addonisio, Franco Zamorani e di tutti gli amici del circolo di Talamone che hanno fatto di tutto per far sentire gli ospiti a loro agio (chi proviene da altre classi mi ha fatto notare una caratteristica peculiare della nostra Classe: gli snipisti che organizzano una regata ci tengono tantissimo e si impegnano moltissimo per fare una bella figura).
Si diceva del meteo. “Talamone non è più Talamone”, ho sentito dire. La classica termica non si è vista, non siamo stati molto fortunati, ma poteva andare peggio, visto quel che è successo in altre parti d’Italia.
Sabato 30 ottobre erano in programma due prove valide per il Campionato zonale ed abbinate, per l’assegnazione del Criterium d’Autunno, alla Nazionale di domenica e lunedì. Purtroppo l’assenza totale di vento non ha consentito di disputare alcuna prova.
Domenica, invece, la giornata appariva diversa: la mattina soffiava un libeccio sui 15 nodi con onda. Purtroppo, al momento della partenza della regata, fissata piuttosto tardi alle 13,00, il vento era di molto calato. Lunedì poi il cielo è stato perturbato ed il vento è stato instabile e inconsistente.
Le regate.
Si inizia con un vento che consente a timoniere e prodiere di stare seduti sul bordo, ogni tanto alle cinghie. Assistiamo ad un assolo di Michel – Soppani, primi dall’inizia alla fine. Dietro a loro chiudono Rodati - Stahl, Marchetilli - Romani, autori di un’ottima seconda bolina, Solerio - Ragni, che supera Tomsic - Mocilnik e Fantoni – Ferrari Bravo nell’ultima bolina.
La seconda prova della giornata inizia con un vento sempre più leggero. Sono velocissimi Poggi - Boccato, che si rifanno del quattordicesimo della prima prova, regatano attenti, chiudendo ogni possibilità di recupero dei loro diretti avversari. Alla fine, a causa di un salto di circa 80 gradi, l’ultima bolina viene spostata. Vince Poggi su Solerio, Michel, Marchetilli, Fantoni, Tozzi Jr. e Bari.
Lunedì 1° novembre il cielo è coperto. Viene data una prima partenza, ma, subito dopo, il vento cala del tutto e la regata deve essere fermata. Poi entra un vento leggerissimo di circa 2-3 m/sec. Al terzo tentativo la regata parte. Nel corso della prima bolina si assiste ad un salto di 30-40 gradi a destra. Si forma un gruppetto composto da Michel, Solerio, Rochelli, Perini, Longhi, Schiaffino, Valle e Ciufo (questi ultimi due in OCS). La successiva poppa è un traverso, cosicchè la boa di bolina viene spostata sotto il paese di Talamone. Il vento diminuisce e i distacchi si dilatano. L’ultima poppa e la bolina sono corsi nella pressoché totale assenza di vento. Vince Solerio davanti a Michel, Perini, Marchetilli, Rochelli, Longhi, Schiaffino, Bari, Costantini, Fantoni, Rodati, Berti, Testa, Poggi, Pantano. Tutti gli altri fuori il tempo massimo di 20 minuti. Per capire quel che è successo si consideri che Rodati, pur girando la boa di poppa assieme a Longhi, s’é beccato all’arrivo 17 minuti!
La classifica vede al vertice un grande Enrico Michel! E’ tornato a vincere una Nazionale in un periodo per lui magico. Poche settimane fa è nata Mathilda. In barca poi ha trovato un nuovo prodiere, Lorenzo Soppani, ventenne sveglio e simpatico. Formano una “strana coppia”: Enrico ha da poco cambiato lavoro, ora lavora in un cantiere a Muggia, dove il vulcanico “capo” non è altri che Lorenzo, il suo prodiere. Questa per loro era la prima assoluta ed hanno vinto!
Ottimo seconda piazza per Enrico Solerio, coadiuvato da Tania Ragni, poiché il fratello Franco era a casa con l’influenza. Molto veloce ed attento nella difficile impresa di interpretare i capricci del flebile vento che soffiava.
Terzo gradino per i regolari Marchetilli – Romani da Anzio. Seguono a pari punti Rodati – Stahl e Fantoni – Ferrari Bravo.
Il Comitato di Regata.
E’ una consolidata abitudine italica prendersela con l’”arbitro” che “ha condizionato il risultato”. Quindi sull’argomento, per non scivolare nei luoghi comuni, bisogna andarci cauti. La classe ha sue regole precise su percorsi, salti di vento e intensità del vento. Prima delle regate, come spesso accade i rappresentanti della Scira Italia hanno avuto un incontro con il CdR per illustrare esigenze e caratteristiche della Classe. In acqua, bisogna dire, le condizioni non erano della più semplici da gestire. E’ difficile dire quando una regata è regolare e quando non lo è. Salti di vento, zone di maggior pressione, e anche giornate di vento estremamente instabile e imprevedibile sono elementi frequenti che fanno parte del nostro gioco e lo rendono interessante. Qui però le critiche sono state numerose e veementi. Nella seconda prova e nella terza ci sono stati salti di vento consistenti; nella terza è sopraggiunta una bonaccia assoluta che ha mandato fuori tempo massimo metà dei concorrenti (ha fatto impressione osservare l’equipaggio medaglia di bronzo agli ultimi Europei vedersi togliere la boa d’arrivo a 20 metri dal traguardo!); il primo giorno è stato scelto un percorso che, sebbene il vento fosse leggero, prevedeva due laschi infiniti; l’ultimo giorno la linea di partenza era cortissima e sbilanciata a favore della destra nettamente sopravento ... e con la destra del campo favorita. Che dire? Salti, bonacce, laschi infiniti, linee sbilenche sono tali per tutti. Senza dubbio però maggiore attenzione nelle scelte garantirebbe maggiore divertimento, che è ciò che tutti vogliono. Spesso sono portato a pensare che i CdR abbiano come priorità assoluta fare disputare comunque una regata anche quando non ci sono le condizioni. Per “salvare la manifestazione”, per poter affermare “su nove prove previste ne abbiamo disputate nove”. Anche se poi i percorsi sono da Optimist. E questa non è la priorità di chi regata in Snipe, che sia peon, canaro o agonista puro.
La classifica:
nazionaletalamone04.doc


