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Data pubblicazione: 10/12/2007
Il Segretario Nazionale dal 2004 al 2007 parla del suo rapporto con lo Snipe e la Classe.
Nella foto a destra, Alessandro Rodati ed Alberto Perdisa, ritratti durante la cerimonia d'apertura degli Europei 2006 in Finlandia.
Come hai conosciuto lo Snipe?
Lavoravo da molti anni con Corrado Perini ed in quel periodo (96) timonavo barconi, al lunedì in ufficio arrivavano i fax con le classifiche delle regate Snipe di Corrado e quelle delle mie d'altura e le commentavamo assieme. Mentre io insistevo che Corrado venisse a bordo con me, Corrado faceva altrettanto per avvicinarmi allo Snipe. Mi portò a Chioggia per qualche uscita prima a bordo della sua barca, poi come timoniere a bordo dello Skipper verde che Enrico Michel aveva appena venduto ad un paio di nostri amici di Padova. Il colpo di grazia fu quello di armare per me un Baruffaldi che se ne stava quasi abbandonato al Circolo. Si misero al lavoro Roberto Perini, che ricostruì il paramare in legno, e Corrado, che mi prestò le sue vele, e con un po' di difficoltà riuscì a reperire un albero (Skorpio) per mettermi in condizione di regatare. Arruolai immediatamente Silvio Dunatov, che con me aveva condiviso numerose esperienze su varie barche, e decisi di partecipare al Campionato Italiano, che quell'anno si sarebbe disputato a Bracciano. Fu un'esperienza divertentissima, nonostate le innumerevoli avarie che colpirono tutte la parti non rimesse a nuovo della barca (puleggia del fiocco sull'albero, attacchi delle cinghie, distacco del carrello del fiocco etc.) e che costrinsero il buon Dunatov a sfoderare , talvolta in navigazione, la sua maestria meccanica accumulata in anni passati a truccare motorini. La compagnia degli snipisti poi era travolgente, così Sergio Irredento, il generale Patton (alis Bobo Pinelli), Andrea Pribaz, Fabio Bisia e tutti gli amici che campeggiarono con noi ci convinsero che era ora di tornare in deriva. Al termine del Campionato, decidemmo di prendere uno Snipe tutto nostro e, dopo una trattativa serrata condotta dopo la premiazione, spuntammo un buon prezzo su un Lillia che aveva un paio d'anni di vita. Questo fu il mio primo Snipe.
Prima dello Snipe hai regatato in altre classi?
Ho cominciato da bambino andando in barca con mio papà, una barca tipica della laguna con le vele al terzo, molto faticosa da condurre. Ad undici anni mi sono emancipato, cominciando ad andare in optimist , poi in 420, 470, Europa. Abbandonate le derive, cominciai a regatare su barche IOR finchè un armatore di Venezia non acquistò un J24, con lui rimasi per un paio di stagioni, per poi passare al timone, prima di un sesta classe, poi di un prima, quindi a bordo del Dolphin 81 con Dodo Gorla, dove ho conosciuto Tom Stahl . Sempre con Tom poi su Dolphin81 e poi ancora con Dodo e Tom sull'UFO 28.
Quattro anni fa sei stato eletto dall'assemblea segretario nazionale. Perché hai scelto (o "sei stato scelto") di fare il Segretario Nazionale?
Bella domanda! Non so che idea avesse Stefano Longhi di me, ma, o era ottima, oppure ero l'unico di buon cuore che potesse prendersi quest'incarico. Scherzi a parte, ero appena rientrato da Mosca, dove avevo accompagnato Sarah e Barbara al Campionato Europeo Femminile: era stata una bella trasferta e m'ero dato un gran daffare per loro; da un lato probabilmente Stefano vide buona volontà e pazienza e dall'altro il sottoscritto, sull'onda dell'entusiasmo, decise di aderire.
La domanda classica che si fa in questi casi: puoi tracciare un il bilancio di questi quattro anni da Segretario Nazionale?
Tracciare un bilancio di questi quattro anni non è un lavoretto, non ricordo tutto, ma mi rimangono in mente delle belle iniziative per le quali ho avuto riscontri favorevoli ad ampio spettro: la produzione televisiva fatta su Sailing Channel con la partnership dello Yacht Club Sanremo ritengo sia stata una bella cosa. Il libro della Classe, scritto da Sergio Michel e pubblicato da Alberto Perdisa, pure ha rappresentato e rappresenta un bel biglietto da visita di cui la Classe aveva bisogno, il Salone di Venezia nel suo piccolo ci ha dato qualche soddisfazione senza risultare dispendioso, l'alienazione delle due vecchie barche e l'acquisto della nuova, la presenza l'anno scorso al Salone di Roma con l'aiuto di Federvela e l'apporto di mezzi di Claudio Ciufo e flotte della IV, sono stati tutti eventi che penso sopravviveranno al mio mandato.
Ho cercato di arraffare quante più manifestazioni Internazionali possibile ed in parte ci son riuscito, ho tenuto buoni rapporti con la Federazione che, a sua volta, considera lo Snipe una Classe di amici ottenendo qualche piccolo contributo e le divise per gli equipaggi selezionati agli eventi Internazionali.
Momenti belli e momenti brutti ...
Momenti belli tanti, momenti brutti nessuno. Anche quando qualcuno diceva che le cose andavano male e si doveva cambiare il sistema mi son sempre fermato a riflettere per cogliere suggerimenti che potessero migliorare il modo di gestire la Classe. Credo che anche le critiche più ferme che mi son state mosse durante il mio mandato, purchè realmente poche, siano state frutto della volontà di migliorare il gioco e, siccome anche questa è stata e rimane la mia volontà, mi pare ci sia identità d'intenti, anche se non di modi.
E' stato pesante l'impegno da Segretario? Lo rifaresti?
Certo il tempo che devi dedicare non è poco e devi essere reperibile sempre, o meglio, io ci tenevo ad esserlo. Perchè l'ho fatto non lo so, ma quando ormai c'ero dentro ...
Potrei anche rifarlo come d'altro canto avrei potuto ricandidarmi quest'anno visto che il mandato è biennale e rinnovabile, ma ritengo che sia necessario un ricambio di energie. Negli anni infatti si rischia di farlo diventare un lavoro di routine che, pur non potendo danneggiare l'Associazione, ne può rallentare lo sviluppo. Sicuramente mi renderò utile in modo diverso nei modi in cui il nuovo Segretario riterrà più opportuni.
Che suggerimento daresti al nuovo segretario nazionale?
VAI ALBERTO!


