stampa

Vi sono pressioni perchè la classe (il Comitato R.L. e/o i Capitani) predisponga ed approvi un regolamento per i Campionati zonali.

Effettivamente non esiste un regolamento uniforme valevole per tutte le zone per la classifica del Campionato zonale. La Classe (intesa come ente centrale) non ha mai posto limite sul numero di prove, regate, sul sistema di punteggi, sugli scarti per i campionati zonali.

Ricordiamo che la classifica finale di ogni campionato zonale (formato da un numero variabile di regate e prove) assegna per ogni concorrente il punteggio di una prova (singola) della Ranking List nazionale (secondo i consueti criteri: 50 punti al primo 49 al secondo e via dicendo).

Quello che interessa per la redazione della R.L. nazionale è la compilazione di una classifica finale di ogni zona; non è essenziale che il regolamento di ogni singola zona sia uguale a quello di un'altra.

Ogni zona è libera di scegliere il regolamento che preferisce. Vige il principio di sussidiarietà: la SCIRA Italia riconosce potere decisionale all'ente (zona-delegato zonale-capitani delle flotte della zona) più vicino ai partecipanti di ogni singolo campionato zonale.

Se vogliamo, è lo stesso rapporto che sussiste tra SCIRA Internazionale e le SCIRA nazionali: SCIRA internazionale stabilisce il numero di partecipanti al mondiale per nazione; lascia però libera ogni nazione di adottare propri (e diversi) criteri di selezione.

Questa finora è stata la linea adottata dalla SCIRA Italia.

Legittima, ci mancherebbe, è la proposta di uniformare i regolamenti che le varie zone applicano per la redazione del Campionato zonale. Si tratta di una scelta "politica". Dire però che si tratta di una scelta necessaria, perché c'è un intollerabile vuoto normativo non è corretto.