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I Disegni del Mare
Data pubblicazione: 08/09/2010
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Consigliamo a tutti gli appassionati di mare, barche a vela, derive (e Snipe in particolare) di visitare la mostra "I disegni del mare" , a Trieste, ex Pescheria, Salone degli incanti. La mostra, ideata e curata dal famoso fotografo Franco Pace, rimarrà aperta fino al 24 ottobre (orario 10-21; in "periodo Barcolana" 10-24).

E' difficile, per chi ama le barche (le derive prima di tutto), non rimanere affascinati da questa mostra. E' parimenti difficile essere obiettivi e rimanere imparziali.

Appena entrati nello splendido Salone degli incanti, si rimane subito colpiti dalla purezza delle linee del Dragone in legno "Aretusa".

"Aretusa", commissionata dal U.S.V.I. (la F.I.V. di allora) e costruita in Danimarca da Borresen negli anni '50, ha partecipato alle Olimpiadi del '56. La barca ha un grandissimo valore affettivo per chi mi accompagna nella visita, Marinella Gorgatto e sua mamma: su questa barca Piero, il papà di Marinella, assieme a Sergio Sorrentino e ad Annibale Pellaschier, ha regatato in numerose regate in Europa (Coppa d'Oro, Marblehead Trophy) e ai Giochi di Melbourne del '56 (sesto classificato).

Ci si spinge un po' più avanti e l'attenzione è catturata da "Portorose".

Chi vede questa barca e ciò che rappresenta capisce che gli snipisti sono fortunati.

Siamo tra i pochi a poterci vantare di avere una Classe ancora competitiva, aggiornata, tecnica e, al contempo, con così nobile e prestigiosa storia alle spalle.

"Portorose" è costruito, come molti altri competitivi Beccaccini dell'epoca da Danilo D'Isiot a Muggia. Questa barca passa alla storia della vela grazie a Mario Capio e a Lorenzo Podestà che nel 1955 vincono l'Italiano a Muggia. La barca è tanto veloce che Capio la vuole assolutamente utilizzare per il Mondiale dello stesso anno. Con "Portorose" Capio e Podestà vincono a Santander, in Spagna, il titolo iridato, l'unico vinto (finora) dall'Italia.

A fianco a "Portorose" sono esposti i piani dello Snipe, una sintetica spiegazione della Classe, della sua storia e della sua evoluzione, e alcune belle foto di Franco Pace, a colori ed in bianco e nero (alcune scattate nella giornata di bora della Nazionale di quest'anno).

Devo ammettere che la nostra Classe fa una bella figura in questo contesto. E, guardando questo Beccaccino, si giunge alla conclusione che lo Snipe DEVE essere di legno. La plastica porta solo a volgari riproduzioni ...

Sono esposte inoltre altre derive, uno dei Finn utilizzati da Adelchi Pellaschier, un Dinghy 12 p. in legno, una bella Star d'epoca, che è stata anche di proprietà del papà di Marina Senni. Barche tutte presentate assieme ai disegni delle sezioni, a schede esplicative e a spettacolari foto.

La mia attenzione, molto selettiva, è stata attratta da queste "small boats" da regata. Tra esse ed il mondo dello yachting non c'è competizione. Almeno a mio modo di vedere.

Per onor di cronaca la mostra è anche costituita dai disegni e dalle foto di alcuni degli yachts da regata più importanti. Se si pensa a qualche prestigiosa firma esclusa, la scelta dagli allestitori appare forse arbitraria e troppo selettiva, giustificata in parte dal fatto che si tratta di una mostra e non di un museo universale della storia della vela ...

Oltre a questo ... un tributo alla città di Trieste con un pannello gigante di venti metri con una vista globale della "città della vela", l'esposizione di barche in legno costruite con metodi tradizionali, l'esposizione di alcune derive moderne, una zona di proiezione di video (interessanti quelli sulla classe Star e Finn alle Olimpiadi di Atene e di Qindao).

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