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Data pubblicazione: 02/09/2008
Eccomi di fronte al computer, di ritorno dalle regate, e soprattutto al termine di un mese di vacanza molto intenso. L’invito di Pietro ed Alberto a raccontare le mie impressioni sul campionato italiano snipe è un’occasione per riflettere e scacciare un po’ la sottile malinconia che mi avvolge in questi giorni prima del ritorno alla quotidianità.
Inizierò dai ringraziamenti, attraverso i quali mi è più facile il racconto. Il primo va a mia moglie Elena, amorevole e paziente, che ha gestito sola i nostri due piccoli permettendomi così di partecipare al campionato. Si è anche superata, accogliendo con entusiasmo le mie fughe quotidiane dal luogo montano di vacanza per giungere ad Arco, sul lago di Garda, ad allenarmi.
Il secondo ringraziamento va “ovviamente” ai secondi classificati, Paolo ed Antonio, perché hanno trasformato in pratica il mio desiderio irrefrenabile di andare in barca, trovando la base (il Circolo Vela Arco) il prodiere per il sottoscritto (mitico Mario, ci vediamo ad Arco a settembre!) e mettendo nella settimana di allenamento tanta passione per lo snipe quanta difficilmente se ne vede in giro alle regate. Credo che i nostri primi due posti siano frutto di tanto divertimento e passione per la vela. Ancora adesso rivivo i lunghi laschi in planata nei bei pomeriggi del lago, col sole che disegna le ombre delle montagne sull’acqua e noi a “scannarci” per mettere la prua davanti all’altro, oppure la scuffia di bolina sotto il Ponale o ancora i pranzi al Minigolf tra amici (grazie Bianca, spero che Paolino ti faccia leggere questo foglio).
Potrei fermarmi qui, ma devo ancora esprimere la mia gratitudine per il mio fantastico prodiere, Sergio Simonetti. Sono felice di dividere con lui il merito di questa vittoria: con lui le cose complicate si trasformano spesso in un sorriso, una battuta, o qualcosa di simpatico che allevia le tensioni. Sulle sue capacità di regatante ho poco da dire, visto che naviga da sempre (lottavamo come avversari già ai tempi dell’optimist). Peccato vivere lontani perché con tanti impegni a volte allenarsi diventa un’impresa.
Devo ancora far salire a bordo di questa arca di Noè di ringraziamenti il simpatico Brian Bissell, californiano verace e velaio di North San Diego che ha confezionato le nostre vele, belle e veloci in tutte le condizioni. Il ringraziamento sarebbe più sentito se non fosse che oggi per telefono mi ha praticamente obbligato a mettere in vendita il gioco di vele del campionato italiano a cui sono già affezionato.
Dopo i ringraziamenti, le mie impressioni sulla regata (altrimenti Alberto e Pietro si innervosiscono).
Regata molto difficile per diversi motivi. Per il luogo: regatare in casa non è mai psicologicamente facile, per l’aspettativa degli amici e per gli sguardi torvi dei meno amici. Per le condizioni del vento che, si sa, durante i campionati sono sempre anomale e ti costringono a rivedere gli schemi tattici costruiti negli anni. Per la presenza di tanti avversari agguerriti e, se devo spendere due parole, credo che sia proprio per la partecipazione a questo campionato. Mai come in questa edizione si sono visti nuovi equipaggi davanti in regata, e difficili o a volte impossibili da superare in rimonta. Il numero non molto elevato dei partecipanti infatti secondo me inganna, perché mancavano tanti nomi noti, anche di livello elevatissimo, ma è stato un campionato di volti nuovi, come forse era un po’ di tempo che non accadeva. I “soliti” hanno preferito le vacanze in Croazia, mentre i “nuovi” hanno portato la loro passione a Sanremo e in acqua si è notato davvero, anche grazie alle condizioni di vento medio-leggero che notoriamente “tengono” in regata anche i non specialisti dello snipe.
Alcuni cenni sull’attrezzatura che abbiamo utilizzato durante questo campionato.
Scafo Persson danese (2004): una certezza su cui scommettere. Non me ne voglia Enrico, ma è difficile separarsi da barche così. Comunque per giudicare dovrei provare prima un DB, visto che in acqua sembrano altrettanto veloci. Albero Sidewinder Gold: ottimo in tutte le condizioni. Forse, visto il vento medio-leggero che abbiamo incontrato, la scelta migliore sarebbe stata quella di Jordi con il Proctor Miracle … Vele North San Diego: dopo alcune stagioni con Olimpic, l’inguaribile voglia di cambiare mi ha portato qui, anche grazie all’amicizia con Brian Bissell, ottimo velista e anche velaio. Buone vele, forse le migliori dagli 8 nodi in su. Pativamo un po’ la bonaccia, anche perché erano le prime volte che le utilizzavamo. Durante il campionato abbiamo modificato centrature e crocette fino a trovare un ottimo passo anche col poco vento. Mi sento di consigliarle, anche se devo dire in tutta sincerità che la cosa importante piuttosto che il marchio è conoscere le proprie vele e sapere come regolarle in tutte le condizioni. Inoltre non bisogna mai dimenticare che in regate come quelle di Sanremo se sbagli un bordo giri la boa ventesimo anche con il miglior passo possibile. Come diceva un mio vecchio amico: ”è inutile andare veloce dalla parte sbagliata…”, chi può dargli torto!
In sintesi l’arma vincente è stato l’allenamento, così divertente che avrei continuato ad uscire al lago per sempre e poi una buona conoscenza del posto, che ci ha permesso di essere più costanti degli avversari. Una conoscenza che ho migliorato moltissimo l’anno passato quando ho allenato il team statunitense al mondiale juniores proprio a Sanremo. Ho dovuto rivedere tanti preconcetti durante quelle regate, che difficilmente ora mi lascio tentare da bordi negli angoli e le prove nelle quali siamo arrivati più indietro sono state proprio quelle in cui l’angolo era l’unica possibilità. In questo modo però abbiamo rischiato sempre molto poco, sfruttando gli errori degli avversari.
Un ultimo cenno per ringraziare mio fratello Franco, che dopo la sesta prova, quando Paolo e Antonio ci avevano scavalcato in classifica, ci ha suonato la carica ricordandoci che nelle condizioni del momento era meglio dimenticare gli angoli e inseguire la pressione. Così abbiamo fatto chiudendo secondi la prova per vincere il campionato. A volte sono proprio gli episodi che definiscono le classifiche.
Un triplo hurrà per lo Yacht Club Sanremo e per lo Snipe Italiano!
Enrico Solerio


