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Stefano Longhi racconta l'Italiano Master del Lago di Molveno
Data pubblicazione: 06/08/2010
Data pubblicazione: 06/08/2010
Quest’anno non era nei miei programmi partecipare alla regata di Molveno e con il senno di poi avrei commesso un grave errore se non fossi andato. Il merito della mia partecipazione è di Silvano Zuanelli che al termine del Campionato Sud Europeo di Omisalj mi ha convinto ad andarci con le motivazioni più diverse: il posto è bellissimo, c’è sempre vento ma non troppo forte, si mangia bene, l’ambiente è rilassante,…
Silvano povero tentava tutte le carte per convincermi e quando ha detto che si mangia bene mi sono convinto subito. Ci siamo rapidamente consultati con Sandra e Marina ed abbiamo detto perché non andare in un bel posto a fare un po’ di allenamento per l’Europeo?
Così abbiamo organizzato il carrello triplo caricato con le barche di Fabio e Daniela e la nostra e venerdì sera, piuttosto tardi a dire il vero, siamo partiti da Trieste.
Il tempo limite per l’accesso al campeggio erano le 23.00 e purtroppo siamo arrivati a Molveno un quarto d’ora in ritardo e da buoni trentini (inteso come puntuali) non ci hanno lasciato entrare però sono stati gentilissimi a darci la disponibilità nel parcheggio esterno per montare le tende.
I Rockets e Sandra con il sottoscritto hanno iniziato a preparare le tende mentre Marina, temendo la visita notturna del noto “mostro di Molveno” (non si sa di cosa altro può aver paura se viene in barca con me!) ha preferito dormire in furgone.
Il nostro arrivo notturno non ci aveva permesso di apprezzare il luogo ma la mattina al nostro risveglio un sole splendido ed un cielo senza nuvole ci hanno accolto. Una vista spettacolare delle montagne del Brenta è apparsa ai nostri occhi.
Abbiamo quindi iniziato a preparare le tende nel campeggio, a scaricare le barche e ad armarle ma tutto con estrema calma perché il vento sale verso le 13.00 e quindi non è necessario agitarsi troppo presto.
Al riguardo voglio fare i complimenti agli organizzatori ed al Comitato di regata per aver posticipato di un’oretta la partenza per aspettare quelli che stavano arrivando la mattina ma che un incidente stradale aveva bloccato lungo la strada.
Il posto dove abbiamo scaricato le barche è un fantastico prato pieno di turisti che, incuriositi dalla nostra “barchetta”, hanno iniziato a chiedere a tutti informazioni più disparate.
Alle 12.00 è stata offerta nel ristorante del campeggio una pastasciutta a tutti i regatanti. Veramente aggregante e bello stare tutti assieme anche prima della regata.
Finalmente alle 13.45 io e Marina, un po’ in ritardo, mettiamo le barche in acqua e circa in 30 secondi siamo sulla linea di partenza.
La cosa fantastica di questo posto è che la giuria sta a terra con l’asta dei segnali e per regolare la linea viene spostata appunto la struttura metallica con i segnali visto che la boa rimane ferma. Stupendo!
Partiamo finalmente per la prima regata e grazie ad un’ottima partenza dal lato giusto ci troviamo subito in testa lottando con il mitico Piazza fino a tre quarti di bolina. Lui decide per un bordo verso il centro del lago mentre noi andiamo sulla sponda destra e questo ci fa ottenere un grosso guadagno e a lui perdere un paio di barche.
Giriamo la boa primi, seguiti da Rochelli, Dario Bruni e Piazza e facciamo la poppa.
La seconda bolina controlliamo gli avversari e giriamo nuovamente la boa con un vantaggio ancora maggiore per fare l’ultima poppa prima dell’arrivo.
Ecco il problema: l’arrivo.
Io, probabilmente troppo rilassato dall’incantevole paesaggio, dalla pastasciutta e dal ritardo al briefing, leggo male le istruzioni che erano a terra e non erano state fornite ai concorrenti e non ricordo più dove è l’arrivo. Girata la boa di poppa, situata un centinaio di metri sotto la boa di partenza, sono convinto che l’arrivo sia tra la boa di partenza e la struttura delle bandiere. Arrivati quindi in boa e convinto di aver tagliato il traguardo poggio e vado verso la giuria per salutare. Marina, a dire il vero piuttosto innervosita perché non è convinta che quello sia l’arrivo, mi dice di proseguire e di vedere cosa fanno quelli dietro di noi. Io ovviamente non la ascolto e poggio in maniera decisa ma dopo un attimo mi accorgo di aver commesso una grossissima cazzata perché gli altri proseguono. Strambiamo rischiando di rovesciarci ( vedi foto sul sito di Michele Postinghel) per riprendere la regata ma Bruni a questo punto passa in testa e tentiamo di tamponare almeno i Rochelli e Apostoli che ormai ci hanno raggiunto.
Ci rimettiamo a regatare e tentiamo di riprendere Bruni e per poco l’impresa non ci riesce. Vince comunque la prova Bruni seguito da noi, dai Rochelli e da Apostoli. All’arrivo vi lascio immaginare i giusti insulti di Marina nei miei confronti.
La seconda prova ci concentriamo e regatando bene, senza errori la vinciamo su Rochelli, Bruni e Apostoli.
Alle 17.00 siamo già a terra e in cinque minuti la barca è disarmata, non occorre lavarla e ci si può già rilassare. Una meraviglia!
Gli organizzatori tirano fuori un po’ di bottiglie di vino e una mezza forma di parmigiano reggiano per uno spuntino! Purtroppo o per fortuna gli snipisti bevono troppo e il vino finisce presto. Meglio altrimenti finivo di nuovo come al Piada Trophy dove per sete mi sono bevuto una bottiglia di Lambrusco ghiacciato!
Alle 20.00 ci attende la cena in un ristorante tipico del posto e bisogna dire che il cibo e il vino erano veramente buoni e molto, anche troppo, abbondanti.
La mattina dopo ci attende nuovamente una bellissima giornata che si ripete con le stesse tempistiche e cose da fare del giorno precedente con la sola variante che il Comitato alle ore 13.00 da la partenza.
La regata è veramente combattuta fino alla prima bolina dove giriamo ravvicinatissimi nell’ordine noi, Rochelli e Bruni. Nella poppa Dario Bruni scegliendo una rotta più a destra rispetto a noi e i Rockets passa in testa e ci controlla. Il sottoscritto commette un errore andando un po’ a sinistra in bolina e perdiamo anche i Rochelli finendo quindi la prova terzi.
Alle 14.30 circa partiamo per la quarta ed ultima prova ed i Rochelli tirano fuori dal cappello una mitica partenza a mure sinistre in “barca giuria”, rasentando gli scogli già toccati il giorno prima a dire il vero, e si portano subito in testa.
La prima boa viene girata dai Rockets seguiti da Bruni e da noi. Bruni passa in testa in poppa e da quel punto, in maniera veramente impeccabile controlla gli altri e va a vincere la prova e la regata.
Chiedo scusa se i miei racconti sono limitati a quattro barche ma il divario tra i primi quattro e gli altri è stato troppo elevato per cui posso raccontare solo le cose delle barche che ho avuto vicine. In futuro, secondo il mio parere, bisognerà aiutare a far crescere tecnicamente un gruppo che come numeri invece è già ben consolidato.
La premiazione purtroppo l’abbiamo persa perché non avevamo capito a che ora fosse e quando ci hanno avvertito eravamo in doccia a lavarci dopo aver caricato le barche sul carrello.
Mi scuso con l’organizzazione per non aver presenziato sia come premiato sia come Segretario Europeo alla premiazione ma proprio non era chiaro a che ora si sarebbe svolta.
Concludo questo resoconto, forse un po’ noioso, ringraziando Renato Bruni, gli amici della Velica Trentina e il Comitato di regata per l’ottima riuscita dell’evento.
Consiglio a tutti di venire il prossimo anno in un posto così bello dove si può portare la famiglia a trascorrere due giorni bellissimi in riva al lago. Il posto infatti è dotato di una bellissima piscina, di sentieri da poter fare a piedi o in mountain bike, di pendii da scalare e da vette dalle quali lanciarsi con il parapendio!
In sintesi un posto veramente eccezionale! Grazie dell’ospitalità a tutti e di aver fatto rinascere questa regata dopo tanti anni.
A presto e ciao a tutti
Stefano
Silvano povero tentava tutte le carte per convincermi e quando ha detto che si mangia bene mi sono convinto subito. Ci siamo rapidamente consultati con Sandra e Marina ed abbiamo detto perché non andare in un bel posto a fare un po’ di allenamento per l’Europeo?
Così abbiamo organizzato il carrello triplo caricato con le barche di Fabio e Daniela e la nostra e venerdì sera, piuttosto tardi a dire il vero, siamo partiti da Trieste.
Il tempo limite per l’accesso al campeggio erano le 23.00 e purtroppo siamo arrivati a Molveno un quarto d’ora in ritardo e da buoni trentini (inteso come puntuali) non ci hanno lasciato entrare però sono stati gentilissimi a darci la disponibilità nel parcheggio esterno per montare le tende.
I Rockets e Sandra con il sottoscritto hanno iniziato a preparare le tende mentre Marina, temendo la visita notturna del noto “mostro di Molveno” (non si sa di cosa altro può aver paura se viene in barca con me!) ha preferito dormire in furgone.
Il nostro arrivo notturno non ci aveva permesso di apprezzare il luogo ma la mattina al nostro risveglio un sole splendido ed un cielo senza nuvole ci hanno accolto. Una vista spettacolare delle montagne del Brenta è apparsa ai nostri occhi.
Abbiamo quindi iniziato a preparare le tende nel campeggio, a scaricare le barche e ad armarle ma tutto con estrema calma perché il vento sale verso le 13.00 e quindi non è necessario agitarsi troppo presto.
Al riguardo voglio fare i complimenti agli organizzatori ed al Comitato di regata per aver posticipato di un’oretta la partenza per aspettare quelli che stavano arrivando la mattina ma che un incidente stradale aveva bloccato lungo la strada.
Il posto dove abbiamo scaricato le barche è un fantastico prato pieno di turisti che, incuriositi dalla nostra “barchetta”, hanno iniziato a chiedere a tutti informazioni più disparate.
Alle 12.00 è stata offerta nel ristorante del campeggio una pastasciutta a tutti i regatanti. Veramente aggregante e bello stare tutti assieme anche prima della regata.
Finalmente alle 13.45 io e Marina, un po’ in ritardo, mettiamo le barche in acqua e circa in 30 secondi siamo sulla linea di partenza.
La cosa fantastica di questo posto è che la giuria sta a terra con l’asta dei segnali e per regolare la linea viene spostata appunto la struttura metallica con i segnali visto che la boa rimane ferma. Stupendo!
Partiamo finalmente per la prima regata e grazie ad un’ottima partenza dal lato giusto ci troviamo subito in testa lottando con il mitico Piazza fino a tre quarti di bolina. Lui decide per un bordo verso il centro del lago mentre noi andiamo sulla sponda destra e questo ci fa ottenere un grosso guadagno e a lui perdere un paio di barche.
Giriamo la boa primi, seguiti da Rochelli, Dario Bruni e Piazza e facciamo la poppa.
La seconda bolina controlliamo gli avversari e giriamo nuovamente la boa con un vantaggio ancora maggiore per fare l’ultima poppa prima dell’arrivo.
Ecco il problema: l’arrivo.
Io, probabilmente troppo rilassato dall’incantevole paesaggio, dalla pastasciutta e dal ritardo al briefing, leggo male le istruzioni che erano a terra e non erano state fornite ai concorrenti e non ricordo più dove è l’arrivo. Girata la boa di poppa, situata un centinaio di metri sotto la boa di partenza, sono convinto che l’arrivo sia tra la boa di partenza e la struttura delle bandiere. Arrivati quindi in boa e convinto di aver tagliato il traguardo poggio e vado verso la giuria per salutare. Marina, a dire il vero piuttosto innervosita perché non è convinta che quello sia l’arrivo, mi dice di proseguire e di vedere cosa fanno quelli dietro di noi. Io ovviamente non la ascolto e poggio in maniera decisa ma dopo un attimo mi accorgo di aver commesso una grossissima cazzata perché gli altri proseguono. Strambiamo rischiando di rovesciarci ( vedi foto sul sito di Michele Postinghel) per riprendere la regata ma Bruni a questo punto passa in testa e tentiamo di tamponare almeno i Rochelli e Apostoli che ormai ci hanno raggiunto.
Ci rimettiamo a regatare e tentiamo di riprendere Bruni e per poco l’impresa non ci riesce. Vince comunque la prova Bruni seguito da noi, dai Rochelli e da Apostoli. All’arrivo vi lascio immaginare i giusti insulti di Marina nei miei confronti.
La seconda prova ci concentriamo e regatando bene, senza errori la vinciamo su Rochelli, Bruni e Apostoli.
Alle 17.00 siamo già a terra e in cinque minuti la barca è disarmata, non occorre lavarla e ci si può già rilassare. Una meraviglia!
Gli organizzatori tirano fuori un po’ di bottiglie di vino e una mezza forma di parmigiano reggiano per uno spuntino! Purtroppo o per fortuna gli snipisti bevono troppo e il vino finisce presto. Meglio altrimenti finivo di nuovo come al Piada Trophy dove per sete mi sono bevuto una bottiglia di Lambrusco ghiacciato!
Alle 20.00 ci attende la cena in un ristorante tipico del posto e bisogna dire che il cibo e il vino erano veramente buoni e molto, anche troppo, abbondanti.
La mattina dopo ci attende nuovamente una bellissima giornata che si ripete con le stesse tempistiche e cose da fare del giorno precedente con la sola variante che il Comitato alle ore 13.00 da la partenza.
La regata è veramente combattuta fino alla prima bolina dove giriamo ravvicinatissimi nell’ordine noi, Rochelli e Bruni. Nella poppa Dario Bruni scegliendo una rotta più a destra rispetto a noi e i Rockets passa in testa e ci controlla. Il sottoscritto commette un errore andando un po’ a sinistra in bolina e perdiamo anche i Rochelli finendo quindi la prova terzi.
Alle 14.30 circa partiamo per la quarta ed ultima prova ed i Rochelli tirano fuori dal cappello una mitica partenza a mure sinistre in “barca giuria”, rasentando gli scogli già toccati il giorno prima a dire il vero, e si portano subito in testa.
La prima boa viene girata dai Rockets seguiti da Bruni e da noi. Bruni passa in testa in poppa e da quel punto, in maniera veramente impeccabile controlla gli altri e va a vincere la prova e la regata.
Chiedo scusa se i miei racconti sono limitati a quattro barche ma il divario tra i primi quattro e gli altri è stato troppo elevato per cui posso raccontare solo le cose delle barche che ho avuto vicine. In futuro, secondo il mio parere, bisognerà aiutare a far crescere tecnicamente un gruppo che come numeri invece è già ben consolidato.
La premiazione purtroppo l’abbiamo persa perché non avevamo capito a che ora fosse e quando ci hanno avvertito eravamo in doccia a lavarci dopo aver caricato le barche sul carrello.
Mi scuso con l’organizzazione per non aver presenziato sia come premiato sia come Segretario Europeo alla premiazione ma proprio non era chiaro a che ora si sarebbe svolta.
Concludo questo resoconto, forse un po’ noioso, ringraziando Renato Bruni, gli amici della Velica Trentina e il Comitato di regata per l’ottima riuscita dell’evento.
Consiglio a tutti di venire il prossimo anno in un posto così bello dove si può portare la famiglia a trascorrere due giorni bellissimi in riva al lago. Il posto infatti è dotato di una bellissima piscina, di sentieri da poter fare a piedi o in mountain bike, di pendii da scalare e da vette dalle quali lanciarsi con il parapendio!
In sintesi un posto veramente eccezionale! Grazie dell’ospitalità a tutti e di aver fatto rinascere questa regata dopo tanti anni.
A presto e ciao a tutti
Stefano


