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Data pubblicazione: 30/08/2005
Bracciano 25 - 28 agosto 2005. Poggi - Boccato Campioni Italiani.
Sessantanove equipaggi al via!
Ottimo risultato. Il lago di Bracciano e il periodo (mese di agosto) hanno favorito una partecipazione record. Risultato ancora più apprezzabile se si considera che gli altri eventi nazionali (regate nazionali e Italiani) avevano subito negli ultimi anni un consistente calo di iscritti.
Perché un tale successo in un momento di crisi economica e di "vocazioni"? Vari, secondo noi, dopo aver chiacchierato nel piazzale, i motivi.
Molti preferiscono partecipare a meno impegnative regate zonali e limitare a pochi appuntamenti la partecipazione a regate fuori zona: la tendenza, da parte di tutti, è regatare meno.
Poi, il periodo: agosto è un mese "vacanziero" che ha sempre portato grossi numeri a differenza di mesi quali settembre e giugno (il precedente record era stato registrato sempre in agosto).
Infine, la località scelta garantiva divertimento anche a famiglie ed accompagnatori evitando così i "veti" di mogli, mariti, fidanzate e fidanzati.
Non credo invece che per registrare un record di presenze si debba per forza privilegiare solo l'aspetto del divertimento a terra, a scapito del contenuto tecnico. Le regate (solo) "pizz'e fichi", come si dice in centro Italia, o "birra e porchetta", come si dice tra i monti, non sono il Campionato Italiano. Al Campionato Italiano si assegna un titolo importante, si eseguono seri controlli di stazza, si regata con impegno (tutti lo fanno). E, soprattutto, tutti possono confrontarsi con gli equipaggi con maggiore esperienza e bravura.
A Bracciano il "sailing" era serio: sono stati eseguite delle stazze con attenzione, le regate sono state difficili e tecniche, tutti i regatanti hanno dato il meglio e penso che chiunque sia stato posto in grado di confrontarsi ed imparare dagli altri, "snipisti" e "snipari".
Diamo un po' i numeri: 20 beccaccini dalla Quarta zona dimostrano che i locali c'erano. 15 beccaccini dalla Tredicesima testimoniano che dal Nord Adriatico comunque ci si sposta sempre per regatare. 8 Snipes dalla Seconda è un buon segnale. 6 dalla Quattordicesima, 4 dalla Dodicesima, 3 dalla Prima, 2 dalla Nona, 2 dall'Undicesima e 2 dalla Quindicesima testimoniano che da molte zone, in occasione dei Campionati ci si muove (come di consueto) o si incomincia a muoversi (ottimo segnale). Se molti altri "stanziali", che competono soltanto nelle regate locali, abbandonassero timori reverenziali e partecipassero agli Italiani, si arriverebbe a numeri impensabili (pensate se si muovessero in blocco tutti i "fancazzisti" di Caldonazzo).
Per la prima volta il Campionato era poi aperto agli stranieri (per il numero massimo di 10 equipaggi): erano così presenti 2 equipaggi belgi, 2 danesi, 1 americano/norvegese ed 1 norvegese.
La scelta di rendere "open" il Campionato solo a dieci equipaggi, scelti od invitati non si sa bene da chi, è stata un po' superficiale. Secondo la mia opinione, doveva essere considerata con maggiore attenzione.
Si è sostenuto che la partecipazione di stranieri arricchisce noi Italiani di esperienze tecniche e "umane". D'accordo (soprattutto se ci fosse stato qualche sudamericano o nordamericano da primi dieci al Mondiale). Tuttavia non si può non rilevare come essi influiscano sul risultato di chi lotta per la classifica.
Se è vero che, a parte un caso (che, ragionando a posteriori ha influito in maniera importante sul risultato di quella prova), non è accaduto che gli stranieri interferissero nelle lotte tra Italiani, va anche detto, però, che sarebbe stato il caso di valutare attentamente se redarre - l'osservazione è dell'olimpico Bodini - due classifiche separate (una senza stranieri per il Campionato Italiano ed una con gli stranieri per l'"Open"). Nelle prime posizioni qualcosa sarebbe cambiato.
A mio parere, delle due l'una: o "Italian Open", cioè Campionato aperto del tutto, con relativa "coppona" al primo di tutti, o "Campionato Italiano" chiuso. La soluzione di compromesso, neppure molto "pensata" relativamente alle implicazioni sulla classifica degli Italiani, non è un granché. Resta da dire che l'Open forse ha più senso per nazioni con poche barche o di poca tradizione snipistica (Francia, Germania, Polonia), non per nazioni che possono schierare 40-50-60 barche e con Campionati che si disputano da molti decenni (per Stati Uniti e Spagna il Campionato è chiuso).
L'organizzazione. L'A.V.B. si è data molto da fare. La logistica era ottima: ampio spazio per le barche, un bel prato dove rilassarsi. Il camping attiguo al circolo si è rilevato estremamente comodo per i regatanti che vi hanno soggiornato. Il circolo ha poi offerto pasta e birra al ritorno di ogni regata, oltre ad una cena.
Quanto alle stazze, queste si sono svolte con efficienza e rapidità grazie all'impegno di Antonio Bari, Gino Costantini e Claudio Ciufo (oltre che del "gruista" Jan Persson). L'unico appunto per la pesatura delle barche, effettuata in luogo non riparato dal vento.
Passiamo alle regate. Previste otto prove, con due prove al giorno. Primo scarto con sei prove disputate
Si inizia giovedì 25 con vento sui 7 nodi. Percorso a bastone. Io ed Alberto Piccinini, senza alcuna regata alle spalle, a parte l'Open di Francia dell'anno scorso, partiamo bene e, facendo la prima bolina a destra, guadagniamo molto. Giriamo in testa tutte le boe. Dietro di noi l'equipaggio Campione del Mondo Master 2004 (a ruoli invertiti) Nocera - Maurizi. Terzo Enrico Solerio con Elena Vittori. Riamangono attardati due favoriti della vigila Poggi e Michel (16 e 14). Ottima prova di Apostoli - Venanzi, quinti, subito dietro al belga Van Cauwenbergh.
Per la seconda prova il vento aumenta un po'. Il Comitato di Regata opta così per il percorso olimpico. Questa volta la flotta, con l'eccezione mia, esce dal centro sinistra, da dove arrivano maggiori raffiche. Girano primi tutte le boe Solerio - Vittori, mentre Poggi è secondo, io terzo e Nocera quarto. Longhi, con Sandra Papa, ottiene un brillante quinto posto, unico guizzo di un Campionato opaco, mentre Michel non riesce a fare meglio di un settimo posto. Al termine della prima giornata abbiamo così al primo posto, con lo stesso punteggio, Solerio e Fantoni. Terzo è Nocera. Il favorito locale Poggi non può più permettersi una prova incolore.
Il giorno successivo la termica appare subito più debole ed instabile del solito. A complicare le cose il campo di regata, posto troppo vicino alla costa sopravento. Raffichette da destra e da sinistra, salti di vento improvvisi caratterizzeranno le due prove.
Migliori interpreti della giornata sono Giampiero Poggi e Silvia Boccato che vincono entrambe le prove. Quello che impressiona di più è la confidenza di Poggi nel bordeggio. Pare non curarsi minimamente della tattica, pensando soltando alla strategia: nessun controllo degli avversari, massima attenzione a raffiche e zone di maggior pressione. Nella prima prova secondo è Solerio e terzo Nocera, mentre io, attardato all'inizio, non riesco a fare meglio di un nono.
Nella seconda prova, dietro al solito Poggi, si piazza Van Cauwenbergh e poi ci siamo noi. Solerio è autore di un prodigioso recupero nell'ultima bolina (effettuata molto a sinistra) che lo porta al quarto posto, mentre Nocera incappa in un diciassettesimo posto.
La classifica al termine del secondo giorno, dopo quattro prove e senza scarto, vede in testa Solerio, seguito da Fantoni e Poggi (che si tiene un 16!!!).
Sabato il campo di regata viene posto più a centro lago, tuttavia il vento è ancora leggero. Dopo un richiamo generale ed un po' di attesa, si incomincia con un percorso a bastone. Sembra esserci più vento a sinistra, da dove entra qualche raffica. In prossimità della boa, però, Michel - Bodini, sulla lay line di destra, riescono a prendere delle raffiche di notevole intensità ed a girare primi con un buon margine. Dietro a loro lotta tra Poggi, Solerio e Fantoni. Mi avvantaggio nell'ultima poppa, chiudendo, dopo un lungo duello di virate, dietro a Enrico Michel - Marco Bodini e davanti a Solerio e Poggi. Quinto Van Cauwenbergh e settimo Nocera.
E' quest'ultimo a vincere la seconda prova della giornata (e sesta dall'inizio del Campionato), seguito dai grandi danesi Jan e Jane Persson. Poco più indietro, invece, c'è una lotta con continui capovolgimenti di posizioni. Michel è terzo per la gran parte della regata. Solerio, nella lotta per la vittoria finale, sembra all'inizio avvantaggiato, mentre Poggi e Fantoni sono dapprima fuori dai dieci. Nell'ultima poppa, questa è la situazione: primo Nocera, con buon vantaggio. Secondo Persson, terzo Michel, dietro, un po' più distaccato, gruppetto compatto con Solerio, Marchetilli, Poggi sulla destra e Van Cauwenbwrgh e noi più a sinistra. Alla boa di poppa riusciamo a rimontare e a portarci a ridosso di Michel. Tagliano il traguardo per primi Fabio Nocera e Mauro Maurizi, davanti a Persson. Grazie ad un'ottima bolina Poggi recupera posizioni e finisce terzo, davanti a Marchetilli, Fantoni, Solerio e Michel.
A terra, dopo sei prove ed uno scarto, conducono così Poggi - Boccato con 2,25 punti di vantaggio su Solerio - Vittori e 3,25 su Fantoni - Piccinini e 6,25 su Nocera - Maurizi.
Tutto si dovrebbe decidere con le ultime due prove. Tuttavia, domenica il tempo non è propizio. Dapprima un temporale e poi la bonaccia inibiscono la formazione della classica termica da 220.
Il tempo limite, fissato per le 17 si avvicina. Alle 16,00 il Comitato fa un tentativo, ammainando l'intelligenza a terra. Si scende in acqua senza molta speranza e con poca convinzione.
Poco prima delle 17 si sente provenire dalla barca Comitato, in mezzo al lago, un triplice suono di sirena. ITA 30073 si avvicina furtivamente a ITA 29685, già accerchiata da altre barche, per un abbordaggio che, dopo una debole resistenza, riesce.
Giampiero Poggi e Silvia Boccato, neocampioni italiani Snipe, finiscono inevitabilmente in acqua.
La classifica:
1. Giampiero Poggi - Silvia Boccato ((16)-2-1-1-4-3) tot.10,50
2. Enrico Solerio - Elena Vittori (3-1-2-4-3-(6)) tot. 12,75
3. Pietro Fantoni - Alberto Piccinini (1-3-(9)-3-2-5) tot. 13,75
4. Fabio Nocera - Mauro Maurizi (2-4-3-(17)-7-1) tot. 16,75
5. Ben Vam Cauwenbergh - Nadia Deferm (4-(10)-5-2-5-8) tot. 24,00
6. Enrico Michel - Marco Bodini ((14)-7-4-8-1-7) tot. 26,75
7. Giorgio Marchetilli - Marco Romani (8-(14)-14-5-6-4) tot. 37,00
8. Fabio Rochelli - Daniela Semec (6-6-15-6-(26)-9) tot. 42,00
9. Corrado Perini - Daniela Berto (12-9-12-7-(24)-10) tot. 50,00
10 Jerry Thompson - Krefting Janett (10-11-16-9-9-(24)) tot. 55,00
La classifica completa:
Campitalia2005.pdf


