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Data pubblicazione: 13/08/2004
Su espressa richiesta del sig. Sergio Masserotti, pubblico la mail dallo stesso indirizzata ad Ivo Gattulli in risposta ai resoconti inviati da Bracciano e pubblicati su questo sito. In calce alla stessa trovate alcune precisazioni dello stesso Gattulli ed alcune mie osservazioni.
Il “webmaster”
Caro Ivo Gattulli,
ho letto nel sito della Classe Snipe i tuoi commenti giornalieri allo SWM ed ho trovato in questi molte affermazioni non veritiere, alcune fuorvianti, che, ritengo, abbiano contribuito ad avvelenare il clima nel recente Campionato; poiché il bersaglio è il Comitato di Regata, permettimi il “diritto alla difesa” pubblicando nelle pagine web queste mie osservazioni ai tuoi commenti e le mie considerazioni finali.
Analisi dei “reports”.
5 agosto (prova 1) OCS di Giorgio Brezich. Peccato davvero. Il Commodoro è stato tirato fuori della linea dall’azione di ITA 28819 che è entrato nell’ultimo minuto nella parte centrale dell’allineamento da sopravento; è entrato e riuscito per rientrare ancora, facendo perdere la bussola, come succede sempre in questi casi, anche a nomi eccellenti che per loro sventura si sono trovati nei pressi. In una regata di livello, bisognerebbe trovare il modo di testare le capacità dei concorrenti, prima di accettarne l’iscrizione.
5 agosto – (prova 2 e 3) La “novità” dei sette minuti. Il Comitato di Regata ha accolto le richieste di un gruppo di Concorrenti che ritenevano i cinque minuti un tempo troppo breve per percorrere la linea di partenza. Per tua informazione, la linea era di circa 400 metri. In accordo con la “SCIRA Representative” è stato affisso un comunicato che modificava appunto la Regola 26, scritto dalla stessa Jerelyn e firmato anche da me. Ai Concorrenti è fatto l’obbligo di consultare il tabellone notizie.
Rotazione a sinistra nella prima bolina della seconda prova: La rotazione durante la prima bolina è stata di circa 15°, poi il vento, come succede sempre quando al Lago arriva dai quadranti meridionali, è ritornato sulla direzione originaria. Pertanto nessun annullamento, in quanto la regola parla di una sostanziale nutazione del vento di oltre 20° e non di una temporanea “botta” da una parte, tipica del nostra campo di regata.
Terza prova: intensità del vento. Che il vento non è salito mai sopra i 14 nodi (il limite della classe è di 15) prima della partenza, è stato anche certificato da Jerelyn Biehl, SCIRA Representative. Le misurazioni fatte dalla barca comitato e dal posaboa al vento (Federico Chiattelli) nella prima bolina non danno mai intensità sopra i 13/14 nodi. La Biehl, che è sul campo anche per questi rilevamenti, in udienza nella Sala Giuria ha ammesso di non avere effettuato misurazioni durante la prima bolina in quanto il suo gommone era in movimento (perché non lo ha fermato?). In caso di contestazioni gli unici documenti che hanno valore sono quelli ufficiali e misurati con appositi strumenti, non le “sensazioni”, anche se queste sono del Segretario di Classe. Che alla nostra “marana”, con le nuvole scure, le ”ochette” e l’altezza dell’onda possano sembrare più di quel che sono, lo ammetto, ma esagerare perché qualcuno ci speculi sopra è un’altra cosa. Una domanda: quali sarebbero state le reazioni se la prova fosse stata interrotta alla seconda bolina con vento intorno agli 8/10 nodi? Oppure annullata prima o durante i laschi? O non averla fatta partire per niente? Puoi farci una riflessione ed in coscienza dare una risposta serena?
A terra dopo il temporale. Voci sulla persona dispersa (che poi dispersa non era). Le “voci”: questo è stato il vero problema del Campionato, le voci che giravano e che hanno creato falsi allarmi, risultando alla fine infondate. C’era in verità una barca rovesciata ma lontanissima dall’area di regata. Erano due con un 420 che è stato sorpreso dal temporale, come c’erano altre vele sotto Bracciano che tenevo sottocchio per regolarmi con il vento che andava e veniva e se nel lago c’era gente che andava a spasso, le condizioni non erano poi così terribili come si vuol far credere, almeno durante lo svolgimento della regata. Il temporale si è scatenato dopo la fine della prova, quando i primi erano vicino alla spiaggetta.
Organizzazione del rientro a terra. Il Comandante Scarlatti ha fatto un ottimo lavoro coordinando i mezzi e facendo approntare, tra l’altro, bevande calde e coperte. Per dovere di verità il check list l’ho pensato ed organizzato io appena rientrato, invitando tutti quelli che incontravo ad andare a firmare sul tabellone che esponeva la lista dei concorrenti e di passare parola. Paola Pizzarello ha fatto il resto.
Quarta prova: continui con le esagerazioni. Le barche fuori allineamento al momento dello start non erano più di dieci. Sette sono state individuate nettamene, alle altre è andata bene. E’ semplice dire: “richiamo generale” ma perché penalizzare quelli che sono partiti bene e nella linea, ovvero gli altri settanta e più? Personalmente non amo molto il “primo ripetitore”: quando la linea diventa ingestibile e ce se n’accorge in genere ai quaranta secondi che le cose non vanno, preferisco fermare tutto con l’”Intelligenza” e ricomincio da capo. Nel caso specifico, a parte ITA 28191 spinto fuori sotto la barca comitato prima dell’ultimo minuto, ai 20 secondi erano ancora tutti dentro: poi sono cominciate ad avanzare alcune prue.
Seconda prova di giornata, la quinta del Campionato: sarebbe bastato guardare l’orologio per avere subito la risposta ed evitare un’affermazione idiota. La quarta prova è finita alle 18,10. Il tempo di tornare alla partenza, risistemare il campo, otto minuti per le procedure, si sarebbero fatte le 19,00. Le regate duravano una media di 70 minuti per i primi, di più per i “peones”. Solo un cretino avrebbe effettuato una seconda prova che sarebbe terminata al buio. E poi, via, un po’ di considerazione per chi deve andare a riprendere le boe!
Considerazioni finali
La vostra Jerelyn Biehl, che nella lettera e nello spirito delle Regole di Classe dovrebbe essere di supporto alla manifestazione si è rivelata la peggiore nemica del Comitato di Regata. Avevamo cominciato in armonia, compilando insieme i comunicati, a cominciare da quello sui “7 minuti” e quello dell’anticipo dell’orario dell’ultimo giorno. Il suo atteggiamento è cambiato quando in Giuria, chiamata a testimoniare sulla prova del temporale, ha dovuto ammettere e sottoscrivere che il vento prima della partenza non ha superato i 14 nodi. Da allora, in banchina è andata a sobillare i Concorrenti spingendoli a fare protesta, affermando di aver captato una comunicazione tra posaboe e CdR che dava il vento di 18 nodi, come hanno confermato candidamente molti ricorrenti. Richiamata in Giuria ha dovuto ammettere, dopo molte reticenze, di non avere prove certe perché non ha effettuato altre misurazioni! BRAVISSIMA a gettar fango, complimenti.
Penso di aver finalmente capito da dove potrebbe essere uscito questo benedetto diciotto nodi di vento durante la famosa terza prova. Il Chiatta mi comunica costantemente per radio l’intensità del vento: sei nodi, otto e tre, nove e cinque, sette e sei, dieci e otto, per dire che registrava 6.0, 8.3, 9.5, 7.6, 10.8 nodi. Vuoi per la comunicazione disturbata, vuoi per la misconoscenza della nostra lingua, invece di un dieci ed otto la Biehl potrebbe avere capito DICIOTTO e su questo ha montato il caso. Andava in giro in banchina ed in segreteria affermando che il Comitato era incapace e diceva bugie, creando un’atmosfera di contrasto tra i Regatanti, il Comitato di regata e la Giuria che, ascoltate le sue dichiarazioni, ha capito subito di che pasta era fatta e gli ha affibbiato un soprannome che per decenza non riporto.
Ti segnalo che i percorsi delle quarta prova e della quinta sono stati concordati con lei, chiamandola sottobordo la barca comitato. Mi sono consultato anche per l’esposizione della “Zulu + India”. Le ho spiegato che non potevo fare altrimenti in quanto nel redigere il comunicato, quello famoso dei 7 minuti scritto di suo pugno, aveva indicato “P”, “I” e “Z+I” omettendo “Zulu” da sola.
E’ intervenuta anche nell’ultima prova abortita, la sesta, dopo che per problemi d’ormeggio della barca comitato è saltato il “count down” e la procedura interrotta, intimando di chiudere definitivamente il campionato. Di fare la sesta prova la flotta non ne voleva assolutamente sapere, salvo qualcuno che doveva scartare un OCS o un DNF, tanto che all’ammainata di “Zulu + India” la quasi totalità delle imbarcazioni era volutamente fuori allineamento e per inciso, la linea era lunga esattamente quanto quella della quinta prova, dove le barche sono partite TUTTE allineate ed al primo colpo.
Dopo l’esposizione di “N su A” accompagnata dai tre suoni, un “gentlemen”, uno solo, si è messo ad urlare nei confronti del CdR: “ fate schifo!”. Poveretto, era tra i pochi interessati allo scarto per via di un OCS nella quarta prova. Mi si dice che il suo Prodiere ricopre un ruolo importante nell’organizzazione della Classe
Ti racconto cosa succede nella Sala Proteste. Un Concorrente registrato OCS chiede riparazione, come suo diritto. In udienza pretende di ascoltare la registrazione, che il CdR gli dica quando è uscito dalla linea, come faceva a traguardare ed altre amenità e questo non è un suo diritto e dimenticando un fatto fondamentale: nella richiesta di riparazione per OCS è al ricorrente fornire le prove della non commessa infrazione e non al CdR giustificare il suo operato. Ad esempio, se è stato rilevato vicino la barca comitato, deve dimostrare che era vicino alla barca controstarter. Leggo poi che questo signore è la vestale delle Regole della Classe.
BRA 29143 presenta l’ennesima protesta sull’intensità del vento: a discuterla il Prodiere. La Giuria, come per le altre, la respinge, non senza aver mostrato al ricorrente tutte le documentazioni in sue mani, cioè dichiarazioni della Biehl, rapporto dell’osservatorio aeronautico ecc.. il ricorrente tira fuori allora il libretto delle Regole di Classe e dice che la “Class Representative” non era, come previsto da questo, nella barca comitato, pertanto le regate devono essere annullate. Purtroppo il suo libretto era di una vecchia edizione e la regola nel frattempo è cambiata. Ora le Rules of Conduct For Conducting National and International Championship Regattas citano espressamente che questo signore (o signora), il Class Representative, non è membro d’alcun Comitato: ergo, nessun diritto di stare in barca CdR o Giuria ma può liberamente scorazzare con un mezzo a sua disposizione per tutto il campo di regata. Può presentare energica protesta contro il Comitato di Regata ma la Nostra ha preferito una seconda via: quella di sparlarne a sproposito per creare pressione sui CdR e Giuria.
Steno e Sergio (Casadio), il cui lavoro nella posa del campo è stato sempre encomiabile e non si sono certo risparmiati la fatica, sono stati un paio di volte in difficoltà per gli ormeggi: io me ne sono accorto ed ho agito di conseguenza ma ho raccolto delle critiche, anche da parte di Soci del Sabazietto, non dirette a loro ovviamente ma al Comitato che, per fortuna, ha le spalle larghe. Tralascio le considerazioni.
Mi fermo qui, ma t’invito nei tuoi interventi nel sito a non travisare o esagerare artatamente le situazioni: chi è il burattinaio? Quale n’è il fine?
Sergio Masserotti
Le precisazioni di Ivo Gattulli:
Quanto scritto nei report dall'SWM2004 é frutto delle impressioni e dei rumores raccolti in acqua e a terra su elementi/accadamenti riscontrati da tutti i presenti, che come tali sono sempre stati esplicitamente riportati, senza alcuna pretesa di "verità assoluta" o "ufficiale", queste sono appannaggio di altri, non di chi scrive.
Colgo l'occasione per chiedere sinceramente e pubblicamente scusa se la sensibilità di qualcuno sia stata turbata o se qualcuno si possa essere sentito in qualche modo "sobillato" (non so bene a fare cosa) dai suddetti resoconti... se vi chiedete il perché di ciò, leggete quanto scritto nella lettera.
Mi rimane da sottolineare con la massima chiarezza possibile che in tutto quanto apparso sul sito (a disposizione di voglia leggerlo per verificare personalmente) non sono MAI apparse critiche distruttive o polemiche nei confronti di alcuno, ne tanto meno insulti generici e/o personali, dei quali invece vengo fatto bersaglio in più punti della lettera.
Stante ciò e non condividendo né i toni né i modi della missiva (da me mai nemmeno lontanamente utilizzati, come chiunque può verificare in quanto apparso sul sito della Classe Snipe) non intendo spendere altra parola sull'accaduto.
buon vento.
Ivo Gattulli
Da parte mia, nella mia qualità di “webmaster”, ho ritenuto giusto pubblicare i brillanti resoconti che Ivo Gattulli, su mio invito, mi trasmetteva giornalmente. Le critiche che si leggono, se possono apparire per qualcuno scomode, non sono mai state offensive e riportavano semplicemente quelli che erano gli stati d’animo di alcuni (probabilmente una percentuale non irrilevante) dei regatanti.
Apprezzo e difendo il lavoro svolto da Ivo, perché conosco il suo equilibrio e riconosco il suo impegno.
Ivo giustamente dice che non si tratta della versione ufficiale.
In una regata di ufficiale alla fine resta solo la classifica.
Tutto il resto sono commenti personali e soggettivi.
Ma sono proprio questi che sono più interessanti e degni di pubblicazione; soprattutto se sono anche gradevoli da leggere. Non c’è nulla di più noioso che la “fredda cronaca”: alla partenza Tizio è OCS; alla prima boa gira primo Caio, secondo Sempronio; all’arrivo ...
La “linea editoriale” di questo sito è di dare spazio anche ai commenti personali e alla critica.
Purché ovviamente non ne siano oltrepassati i limiti e si sfoci nell’offesa, nell’insulto, nella diffamazione.
Questo non è accaduto con i “reports” di Gattulli.
Dire che ci sono state critiche dei regatanti per questo e quel motivo non è offensivo. Ivo per lo più si è limitato a raccontare ciò che stava accadendo a Bracciano.
In questo caso, la narrazione, a ben vedere, non è neanche critica: è cronaca di quelle che sono state le critiche.
Quando Gattulli ha fatto proprie le critiche le ha espresse in maniera civile.
Tanto mi basta.
Mi astengo invece dal commentare contenuti e modi della lettera del sig. Masserotti, che lo stesso ci ha chiesto di pubblicare. Mi limito a rilevare che mi pare difficile che le affermazioni, che il sig. Masserotti assume essere non veritiere, abbiano contribuito ad avvelenare il clima: se egli si riferisce alle critiche al Comitato di Regata, queste sono critiche e non possono essere vere o false, ma sono soltanto critiche (e che ci siano state è provato dal numero di proteste presentate); se invece egli si riferisce a fatti specifici, se questi fossero falsi, i partecipanti li avrebbero riconosciuti come tali e, quindi, la narrazione di un fatto riconosciuto come falso non sarebbe idonea ad avvelenare un clima altrimenti idilliaco. Probabilmente l’”avvelenamento” trae la sua origine non certo sul sito, ma prima e altrove.
Pietro Fantoni


