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Nazionale Bracciano
Data pubblicazione: 21/06/2010
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Vigna di Valle, 19 - 20 giugno 2010. La classifica e il resoconto di Ivo Gattulli.

Il mio BSC comincia il mercoledì sera prima del w.e. di regate.. in un attimo di break carico le previmeteo.. il Tirreno centrale è un’unica macchia "rosso-fuoco", fitto fitto di frecette da ovest.. ovvero: ponente fino a 30kt..  penso a tutte le regatine bavose tipicamente lacustri.. bene, bene.. bene.

Venerdì pomeriggio arrivo al circolo in ritardo, dobbiamo spostare 4 beccacce in Aeronautica: quest'anno il Comitato Bracciano Sailing, che organizza il Bracciano Sailing Contest, non ha imposto hai partecipanti di portare le barche presso la base dell'AM, che ospita l'evento, ma ci è sembrato il minimo spostarci colà, anche per rispetto nei confronti di quanti si sono sobbarcati la trasferta da fuori x partecipare a questa nazionale.
Ad andare in AM ci mettiamo 2 ore: 4 barche appese dietro al gommone senza nessuno a bordo (le barche, non il gommone), sono uno straziante zig-zag sulle ondine che ha alzato la termica, fortuna che a bordo con me c'è BabyFace, che zompa come un gatto da una barca a l'altra  a tirare su/giù derive cercando di stabilizzare il trenino, e ha riannodare il tutto, che rompiamo il traino ben 2 volte.

Arriviamo in AM che si è fatto tardi, sbarchiamo, impacchettiamo, e torniamo al circolo in un'unica planata lunga 12 minuti.. questo dà la misura della lentezza del traino.

Nel mentre gli equipaggi arrivano dai 4 angoli dell'impero. Tornati in AM troviamo la NDZ assieme ad Ilaria, che aspettano Joannes Stern impegnato a mettere il tempo sul giro attorno al Lago di Bracciano, carrello stradale al seguito.. pare che gli abbiano detto che debba fare il tempo per scendere in acqua.. Alla fine il Nostro imbocca la rampa giusta e ce ne andiamo tutti ad Anguillara per un aperitivo su palafitta, Makka compreso, che torna in acqua dopo mesi di assenza, e che al primo spritz promette di farmi a pezzi all'indomani, al secondo mi suggerisce di prenotarmi un chirurgo ricostruttivo, al terzo mi propone di giocarci le nostre barche sull'esito della Nazionale.. ed io fesso che non ne approfitto!

La serata finisce da Borix, mentre il ponente che mi faceva gongolare pochi giorni prima ha cominciato a stendersi in maniera non trascurabile sul lago.

La notte la passo a sentire gli schianti del vento.. raramente tanto forti.

Alle 5.30 sono in piedi per mancanza di alternative, scarico mappe meteo per un'ora cercando qualche aggiornamento che ovviamente non arriva.

Le stazioni meteo locali danno tempesta tendente a devenio, per distrarmi mi leggo le ultime sul disastro nel golfo del messico, un editoriale sulla Palin, due recensioni sulla recente vittoria dei Los Angeles Lakers, quando arrivo a rivedermi i gol del mondiale su youtube capisco che è il momento di uscire per andare a cercare delle lenti a contatto, e sconto la barbarie di un Paese dove alle sette del sabato mattina non c'è nemmeno un ottico aperto.. incredibile! Ma non sanno che c'è il BSC?

Arrivo in AM che ho trovato le lenti e la merenda, e tutto in 15m^2, a Cesano, sinistro non-luogo sospeso tra un'enorme caserma dell’esercito dalla funzione ormai ignota, le antennone di Radio Maria (dalla funzione notissima), e l'impianto ENEA de La Casaccia, famoso per il deposito di scorie nucleari.. però la pizza bianca era proprio buona.

Come arrivo in AM corro a regolarizzare l'iscrizione, poi corro a scoprire alla barca, poi corro in macchina, ricorro in barca, ricorro in macchina per cercare di ricordarmi cosa ho dimenticato, e di corsa in corsa arriva il Cekka, ancora ciancicato di cuscino, che comincia una estenuante maratona di chiacchiere con chiunque, comprese le siepi del giardino, gli manca il vassoietto con le pastarelle ed il giornale sotto-braccio e potrebbe essere il manifesto vivente della domenica all'italiana, mentre io vado grugnendo che dobbiamo lavare la barca a causa dei soliti idioti che tagliano il prato col decespugliatore.

Ironia della sorte non sembra nemmeno esserci tanto vento, in realtà ce ne è già, ma essendo sulla sponda sopravvento si nota poco sull'acqua, poi comincia a salire, e non notarlo diventa decisamente più difficile.. tipo per le chiome degli alberi tendenti all’orizzontale.

Mentre sistemo le ultime cose arrivano le 12.00, cerimonia di apertura alla presenza di alcune autorità locali.. che ogni volta non riesco a non chiedermi: ma perché??
Segue succinto ed efficace briefing-skipper: le istruzioni sono 8 paginette, il comunicato a completamento sono almeno altre 3.. io senza figure mi sento perduto, fortuna che su due allegati abbiamo ben 6 percorsi a disposizione, in realtà due versioni diverse di tre percorsi.. anche se lasciando lo scivolo non ho chiaro quale sia il limite di velocità uscendo dai bo, né il corridoio d’uscita.

Il campo, altra botta ironica della sorte, è praticamente davanti al nostro circolo.. ma si sa, i suddetti doveri di ospitalità.

Arriviamo sulla linea planando come un barattolo in discesa, tanti beccaccini sono sempre uno spettacolo, 'sto giro siamo a quota 43, che fa di noi la Classe più numerosa tra quelle presenti al BSC, a meno che non si vogliano considerare i Laser Standard, Radial e 4.7 come un'unica Classe, che sarebbe sensato come confendere cani, gatti e conigli in quanto quadrupedi, ma non per questo qualche illustrissimo commentatore si risparmia dal provarci.

Al momento della prima partenza abbiamo già sostanzialmente tirato le sartie.

Raggiungendo la linea sembrava che le legne più dure arrivassero da destra (guardando il lato di bolina da dietro la linea di partenza), eccetto per un canale da sx a metà del campo, quindi si va per il lato destro, ossia si cerca di partire non esimi nella baraonda generale, ma con un pò di mestiere ci sembra quasi di non perdere troppo nonostante la gran quantità di rifiutì che ci scaricano addosso, così non ci vuole molto per virare e mettersi in fila verso il lato dx del campo.

In acqua abbiamo praticamente tutti i migliori specialisti della beccaccia Nazionale, più il fabuloso Paradeda do Brazil, ma tanto con le secchiate che mi arrivano addosso ho le lenti che galleggiano e potrei avere intorno pure i Nove Re ghermiti da Sauron, i Sette Nani, la Banda Bassotti ed i Celtics dell’82, nemmeno me ne accorgerei, tanto che il Cekka, oltre che a pensare a tutto il resto, è costretto pure a farmi da radar anti-collisione.

La bolina, va da se, è piuttosto dura, mure a sx è peggio che scendere una scalinata a bordo di un carrello della spesa.. quello che ignoriamo è che presto peggiorerà pure.

In cima alla bolina sospetto che manchi qualche barca, ma lo imputo alle mie lenti a contatto natatorie, mentre il Cekka rilascia il genere di mezzi commenti che di solito rilascia quando andiamo bene ma non vuole mettermi pressione.. solo che 'sta volta rilascia mezzi mezzi commenti.. ed un pò di pressione me la mette.. fortuna che ho scoperto solo una volta a terra che quella boa l'abbiamo girata davanti a Paradeda, altrimenti me la sarei fatta direttamente nella steccata!

In compenso in poppa le lenti vanno meglio, mi guardo intorno, quel poco che posso, e mi abbandono a due considerazioni in rapida successione:
1. i miracoli quindi esistono;
2. ora arriva il kraken, e ci mangia;

il tutto giusto in tempo per vedere gli Zaoli che ci passano volando via come la cavalleria afghana, li riconosco solo perchè hanno le maglie giallo-evidenziatore, ed un po' gliene sono grato.

Alla boa di poppa abbiamo perso qualche posizione, ma tutto sommato siamo ancora lì, e con noi c'è anche l'albero, e la cosa mi ripaga delle posizioni perdute.

La seconda bolina è di nuovo un giro di motocross, noi ci teniamo ancora sulla destra, con un occhio alla bussola che è ormai evidente che nonostante la violenza del vento la giornata è di quelle oscillatorie: praticamente un mazzo formato Garda, ma senza bordeggio pre-impostato..

In cima alla bolina siamo ancora lì, partiamo per la poppa tenendoci un pò più a destra, più per culo che per anima agganciamo un paio di raffiche non trascurabili che ci riportano sotto e riusciamo a chiudere avanti al gruppeto che si era formato all'interno.

L'ultima bolina è la bolinetta che prelude l'arrivo, che è tra la barca ed una boa a sigaretta gialla alta sull'acqua la metà del solito, che infatti non vediamo se non una volta passata la linea.. tanto che abbiamo qualche difficoltà a capire esattamente come siamo arrivati, ma a giudicare dalle barche che abbiamo attorno il primo punto prima considerato pare proprio sia confermato.

La seconda prova è salita ancora aria, e lago, partiamo abbastanza di schifo anche questa volta, all'incirca, ci teniamo ancor un po’ a destra, ed invece era meglio un po' più a sx, infatti ci escono in molti dal centro del campo, Ciccioz e Serena compresi, lo capisco perché Ciccioz per la gioia sta offrendo da bere in boa, in compenso arriviamo sulla boa veloci, e in posizione dignitosa.

Il disimpegno dopo la boa di bolina è al solito un bel pezzo di super-motard e alla boa che prelude la poppa si stramba con qualche acrobazia, cercando di guadagnarsi un canale d'aria libero a scendere, non prima di avere asfaltato Ciccioz da sopravvento, che per tutta risposta ci punta addosso il suo portatmatitone villoso.. e non sto ad entrare nei dettagli.. del portamatitone!!

Alla boa di poppa ci troviamo dietro ai Rochelli, che sarà un po' il tormentone della loro e della nostra giornata.

Ripartiamo per la bolina che mure a sx ormai si stà più sotto acqua che in aria, certe panciate sono così forti che non capisco se a vibrare sia la barca o le otturazioni dei denti, ogni tanto andiamo così a bagno che il Cekka fa il rumore dell’idromassaggio.
Cerchiamo di lavorare le onde di assetto, ma le panciate continuano, e l'unico risultato tangibile è un gran mazzo.

In cima alla bolina di nuovo disimpegno in planata fissa con i primi zampilli d'acqua dalla scassa della deriva.

In poppa cerchiamo di difenderci, e girata la boa, puntualmente dietro ai Rox, 'sta volta vediamo per tempo la boetta dell'arrivo, tagliando il quale non possiamo fare a meno di considerare che c'è un'altra prova da fare, e che l'acido lattico ha ormai raggiunto le sopracciglia.

Per la terza prova c'è da aspettare un po’. Il vento è salito ancora ed è andato a dx, tanto che il cambio di percorso che ci hanno dato a metà della prova precedente diventa poi percorso vero e proprio. Le barche in zona pre-partenza sono decisamente meno che all'inizio, qualche scuffia s'era vista, scopriremo poi anche di diverse avarie, compreso il ginocchio della povera Thelma, pare per un brutto movimento, in realtà sappiamo tutti che è stato Decoupage, il suo timoniere, che ritenendo di essere incappato in una prestazione non acconcia ha preferito tiragli un pestone con lo stick sul ginocchio e poi millantare l'inevitabilità del ritiro.. sorte simile al tangone dei Frustoni, pare esploso dopo un piantone in acqua.. non si capisce come mai però il tangone abbia esattamente la sagoma della capoggia di Fabrizio (Il Frustone Buono).. a riguardo il Frustone Cattivo, che timona, non ha rilasciato dichiarazioni.. brutto a volte il mestiere del prodiere!

E alla fine insomma parte pure la terza prova.

Superfluo dire che abbiamo tirato ancora le sartie, e che la fatica ormai è tale che prima di virare ci dobbiamo consultare tutti e 4.. certo che a bordo siamo in due, ma un'allucinazione da acido lattico a testa ed ecco che ci ritroviamo a discutere in 4!

Come ogni partenza usciamo dalla linea sotto alle vele a qualcuno, ed io ho le lenti a contatto che mi centrifugano per le palle degli occhi.

Nel destro ci crediamo.. lo so non è molto, ma ognuno ha il pantheon che si merita.. e sembriamo addirittura avere un po' più di ragione di prima, ogni tanto incrociamo anche il Makka.. o forse era la prova precedente?? ..ad ogni modo quello che la sera prima, al terzo spritz, con protervia degna del CT della Nazionale Francese, mi avrebbe dovuto mandare dal chirurgo a ricostruirmi parti essenziali 'sta lì che arranca pure lui, a godersi fisso davanti a se il panorama della poppa della nostra barca!.. chissà quanto gli brucia ancora!!

In cima alla boa di bolina 'sta volta non c'è disimpegno.. no, non perchè sia impazzito il Comitato e vuole generare qualche disastro aereo, bensì perchè il percorso è un triangolo, ed il primo lato è bello strettino, che si va via a cannone, mentre Ciccioz da sottovento ci ri-punta addosso il suo celebrato portata-matite-peloso e urla nella nostra direzione parole che arrivano incomplete ma che dovrebbero stare a significare qualcosa del tipo "In scenari di tal guisa sarà mia cura ribaltare quanto prima cotali situazioni".. la "cotale situazione" cui si riferisce immagino sia il fatto che lo stiamo ri-asfaltando da sopravvento.. ed in effetti non è male il panorama di un Ciccioz che sparisce a poppa nella scia tirando giù porchi incaprettati!

Alla boa c'è da strambare: azzeriamo i trim, azzeriamo i flap, azzeriamo il pallottoliere, ma non c'è verso, partiamo in una serie di rollate-tonneaux che nemmeno un clipper, ne usciremo stretti ed in velocità già verso la boa successiva, ma non prima di aver omaggiato gli astanti di buoni 100 metri di percorso più del necessario, costellati di numeri da circo equestre.

Il secondo lato di lasco è un pò più "largo", qualcuno azzarda di tanga, alcuni sembrano giovarsene, altri meno, noi andiamo di barber da lasco, e via così, col Cekka che mi telecomanda le poggiate per guadagnare verso la boa, mentre un tremore nella forza mi avverte che abbiamo appoggiato alle orecchie un gommone con una bandiera gialla con dentro una J nera.

Alla boa ripartiamo per la penultima bolina.. e questa è l'unica buona notizia che trovo in quel giro di boa.. a parte il riuscire a mettere in pratica alcuni accorgimenti suggeriti da Nicolò durante l’ultima sessione dei “Paolillolamenti”.. non che avessi dubbi, ma devo riconoscergli che aveva proprio ragione!

Ormai ci trasciniamo come se fossimo alla serata finale del Festival di Sanremo, in attesa di sapere chi abbia vinto.
Virando devo aver inavvertitamente preso a calci il vuotatore, che si è chiuso, e ormai abbiamo acqua alle cinghie.. anche se in un afflato di ottimismo mi viene la paranoia del buco passante dal quale stiamo imbarcando acqua.. anche se non ricordo di aver dato/ricevuto botte da buco passante.. comunque sono lieto di non aver delle batterie a bordo!

Il primo turbo-lasco giù dalla boa porta quel genere di sollievo proprio di quando ti sta per scoppiare la vescica ma arrivi in tempo.
La deriva zampilla che sembra un'installazione del Centre Pompidou.
Io ho i crampi al braccio/gomito sinistra, che lo stick me lo hanno prestato (grazie ancora a Phil!!) che ho quasi spaccato lo snodo del mio e non ho fatto in tempo a sostituirlo, ma questo non è nastrato fino in fondo, che tanto perchè nastrarlo, visto che non capita mai di fare i laschi col ventone?!.. appunto.

Alla boa meno numeri da circo del solito e via per l'ultimo lato, col Paulengi che sgomma via di tanga, ma noi crediamo ancora nella soluzione senza, ed i Rox che ci passano dietro strambando al momento perfetto, ci prendono l'interno e volano via verso l'arrivo mentre noi all’uscita della boa spetasciamo le onde immobili come una piattaforma petrolifera.. alla fine però partiamo pure noi.. e arrivo e fine.. solo che bisogna tornare in AM, in cima al lago, tutta di bolina, e parte il bordo da vignavallese doc: dritti fino al pizzo, virata tra le fratte sotto la circumlacuale, e risalita lungo il golfo di vignadivalle, ed infatti davanti all'AM ci ritroviamo assieme a tutti quelli passati sull'arrivo ben prima di noi, che ignoravano il bordo vignavallese.. anche Bracciano, nel suo piccolo, ha i suoi bordi obbligati.

Complessivamente dovevamo essere alle 7.30 per la cena a Trevignano, così almeno ci avevano detto durante la cerimonia di apertura, tanto che arriviamo puntuali un'ora dopo, con un fulgido esempio di car-sharing-free-style.

La cena è una delusione, grossa, tanto che giriamo i tacchi e ci infiliamo in un ristorantino lì vicino che si rivela anche una buona scoperta.
Peccato perchè tutto sommato sarebbe bastato (e avanzato) bissare quanto organizzato per l'edizione dello scorso anno, e quest'anno invece.. peccato, davvero.. speriamo che l'organizzazione faccia tesoro dello scivolone per le prossime edizioni. Alla fine la parte essenziale è quella in acqua, ovvio, ma se vuoi far funzionare al meglio un evento, la cena deve essere all’altezza, altrimenti no way.

A tavola mi ritrovo davanti al Paulengi che al 5to bicchere di nero e al terzo piatto di patatine fritte (da atleta quale è), racconta di come si bolina col ventone, con i Neuroni, ossia BabyFace e Franci che facendo i vaghi prendono appunti a manetta scrivendo sui tovaglioli.

Ai saluti siamo tutti belli sfasciati di fatica, sarà per questo che il tempaccio dell'indomani non è che faccia sollevare qualche malumore.

La domenica mattina è tutta ventone e groppi di pioggia e ventone ancora più forte.

Il pizzo sparisce dietro le cortine di pioggia, è chiaro che ci sono poche probabilità di riuscire a regatare, e ancora prima che l'ottimo CdR decida qualcosa, in molti già sbaraccano, mentre noi conduciamo riflessioni sul come riportare la barca al circulo.

Alla fine tutto annullato, classifica congelata al sabato, con primi Piero ed Eugenia, secondo Careca e terzo Phantomas, mentre noi mettiamo la randa da trasferimento, ossia la Persson-reliquia DEN30303, e prendiamo la via del lago assieme a Baby Face e Francesca, che si sparano assieme a noi un bi-bordo trans-lacuale in planata continua fino al sabbazzietto.

Alla fine insomma il BSC 2010, seconda edizione del trofeo, va in archivio con tre prove maschie, che sta diventando un po’ la consuetudine, visto che anche la prima edizione, l’anno scorso, era stata corsa con ventone.

Per quanto riguarda la Nazionale un sentito ringraziamento va al CdR, che ha fatto un lavoro impeccabile, e alla Classe che ha aderito in massa, a partire dai locals, con ben 20 equipaggi in acqua, a riprova che il lavoro di massima spinta che i capitani locali e la NostraDelegatoZonale stanno facendo, sta dando ottimi frutti.
Peccato per l’inciampo della cena, speriamo sia stato un inciampo isolato. Per quel che vale rimango dell’idea che la parte in acqua sia e rimanga essenziale e oggi come l’anno scorso non mi sento di tirare la croce addosso a nessuno per una nazionale con una cena non all’altezza delle aspettative! ‘Sto giro abbiamo portato a casa 3 prove con ventone, su un campo aperto e tutto da capire di volta in volta, ce ne fossero di regate del genere!
Ancora grazie a quanti sono venuti da fuori a giocare nel nostro laghetto, l’attività del quale prosegue a questo punto con la Zonale del 18 Luglio e con Vacanze Romane il 24-25 luglio, che se qualcuno volesse venire a trovarci non ha che da fare un fischio.. e magari di mezzo ci infiliamo pure qualche allenamento, che male non fa mai, no?!

ivo
ita30303


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