Stagione 2011
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Nazionale di Anzio
Data pubblicazione: 23/04/2011
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Anzio, 16 - 17 aprile. Classifica, commento di Alberto Perdisa e resoconto di Ivo Gattulli.

Il commento di Alberto Perdisa.

Al di là del resoconto delle regate, che hanno visto una battaglia serrata tra Poggi & Vanni, alla fine vincitori, Michel & Longhi e Fantoni & Gerin, finiti a un punto di distanza l’uno dall’altro e di cui attendiamo dettagliato resoconto, voglio ringraziare a nome di tutta la Classe la Lega Navale di Anzio che ci ha ospitato nel migliore dei modi  consentendo anche, a numerosi equipaggi a cui è stato concesso l’uso della foresteria, vitto e alloggio a costi contenutissimi. Straordinaria la gentilezza del gestore del ristorante Ercole, personaggio d’altri tempi di rara simpatia. Ottima la cucina, abbondante la colazione al mattino e cestino con panino, frutta e acqua per le regate. Questo almeno per i fortunati, non pochi, che hanno dormito nei locali della Lni.

Il tempo è stato splendido e, grazie ad un Cdr rapido e attento, ha consentito la disputa di 5 prove tecnicamente molto valide, una vera e dura selezione per i prossimi campionati del Mondo che si disputeranno ad agosto in Danimarca, con una classifica molto veritiera sui valori in campo.
Oltre ai magnifici tre equipaggi già citati, almeno altri quattro hanno disputato ottime prove, dimostrando una superiore velocità e preparazione rispetto agli altri concorrenti. Parlo di Paolo Lamertenghi & Sergio Simonetti, dei  Rochelli, di Zaoli & Ortelli, Pantano & Fontana e Marchetilli & Romani. Buono anche il livello medio di tutti i partecipanti.

La quarta zona, grazie all’attività e all’entusiasmo della nostra delegata Eugenia Vanni e ai Capitani che voglio tutti citare, Andrea e Francesco Lubrano, Giampiero Poggi, Andrea Frusone, Silvia Bartoletti e Ivo Gattulli, sta svolgendo un ruolo fondamentale per tutta la nostra attività e per lo sviluppo della Classe.

 

Il resoconto di Ivo Gattulli

Anzio, sembrava non dovesse arrivare mai Anzio, intendo la Nazionale, da tanto se ne parlava, tanto si aspettava l'apertura della stagione, ed invece, come capita, è arrivata, sulla scia di una serata di incerta di pioggerellina, nuvole veloci e mojito, di quelle spazzate vie da un temporale che in pochi hanno sentito, strafatti di stanchezza come eravamo, di quelli che la mattina dopo l'aria sembra cristallo liquido, soprattutto se sei in barca molto, molto presto..

Per Anzio quest'anno si sono riunite 36 barche.. per quel che vale, secondo me è tanto, soprattutto considerato che eravamo alla prima Nazionale post-invernale, inverno che appena poche ore prima aveva dato un'altra, ennesima, sonora codata in tutto il Paese, con la stra-grande maggioranza degli snipisti del centro-nord con la barca ancora "invernata".. e non da ultimo con la nafta sparata fissa oltre 1,5.. in altri termini: lo scorso Agosto, al Campitaliano di Pescara, eravamo pochi di più, quindi va bene, anzi benissimo così.

La mattina del sabato la passo a stazzare vele.
Avevo ricevuto una mail nella quale mi si chiedeva gentilmente la disponibilità a stazzare due vele.. a fine mattinata, assieme a Silvia (gli altri stazzatori presenti in loco si erano dati alla macchia), ne avevamo stazzate almeno una decina, e all'incirca altrettante ne avanzavano.
Considerazioni a latere:
1. magari prima manda una mail, non è obbligatorio, ma sarebbe carino.
2. magari ripartire con la formazione degli stazzatori di flotta, meritoria iniziativa che anni fa vide al Antonio Bari andare per lo stivale a formare stazzatori di flotta, di modo che ognuno, a casa propria, avesse modo di mettersi a posto vele e barca, evitando ingolfamenti "la mattina della Nazionale";
3. magari introdurre un fee di almeno 50,00€ a vela per chi stazza la mattina della regata Nazionale.. sono certo che si alleggerirebbe di molto il lavoro degli stazzatori, soprattutto di quelli che NON si danno alla macchia, e si contribuirebbe in maniera sostanziale alle casse della Classe, che non fa mai male!

Veniamo all'acqua: le previsioni per il sabato non sono strepitose, ma nemmeno malvagie.
Sulla coda della perturbazione che poche ore prima ha ri-imbiancato le cime degli Appennini, praticamente non si sa cosa potrebbe accadere.

Accade che alla fine aria ne troviamo, un ponentoide autoreferenziale che è chiaro non si sappia cosa voglia fare da grande, nè a fine giornata, comunque sufficiente al CdR per mettere in acqua una prima partenza con meno aria di quel che sembri, e acqua sostanzialmente piatta.

Già dalle prime schermaglie appare chiarissimo che la flotta è al solito divisa in due sottoinsiemi, reciprocamente impermeabili.

Il percorso è un bastone, con disimpegno alla boa di bolina, e cancello in poppa, cancello che andrà via via stringendosi durante il susseguirsi delle prove.. praticamente nell'ultima prova della domenica sarà così ridotto che ci si potrebbe mettere un tornello!

Superfluo dire che noi assistiamo alla prova nel sottoinsieme dei due che sta dietro, in particolare nella parte posteriore del sottoinsieme dei due che sta dietro, dal quale l'instabilità del vento e la numerosità della flotta rende particolarmente complesso uscire fuori.

La seconda prova è praticamente un clone della prima, anche se il vento ha cominciato a ruotare con quella che sembra maggior decisione.. comincia ad accadere qualcosa verso la metà della seconda prova, non mi riferisco al fatto che a quel punto la mia prodiera, per l'occasione correvo con n°2., abbia prima dichiarato di non farcela più, poi di essere sul punto di morire.. più volte.. salvo poi disperarsi quando ha compreso che non sarebbe morta, quindi avrebbe continuato a soffrire.. mi riferisco piuttosto al fatto che verso la metà della seconda prova il cielo si è definitivamente coperto, la temperatura è scesa ed il ponentoide ha cominciato a salire di intensità.. il tutto ovviamente ha contribuito in maniera sostanziale al crollo psicofisico di n°2.. che stavo umanamente per filare in acqua.. ma che poi ho regolarmente riportato a terra.

La terza prova è salita aria, sono state tirate le sartie, e sono stati iniettati tutti i viveri di conforto nella agonizzante prodiera, ma senza sortire l'augurato effetto.
Dopo 1/3 del gioco ci cambiano percorso.. ho già detto dell'ottima gestione in acqua??..Dal bastone si passa al triangolo, per noi che siamo indietrissimo (anche) sui laschi, figurarsi cosa possa comportare un lasco col tangone.. fondamentalmente comporta che il fiocco nuovo (ad inizio regata), non è più tale.. e che ci hanno infilati in molti.

A riprova che la matrice del disagio di n°2 fosse squisitamente psicologica c'è il fatto che conclusasi la terza prova (con il terzo pessimo risultato), la nostra letteralmente riofirisce quando comprende che stiamo mettendo la prua verso casa.. e nel tragitto che ci separa dallo scalo azzecca più virate di quelle azzeccate durante le ultime tre prove.. ed io continuo sempre più a farmi persuaso che certi prodieri bisognerebbe mandarli a fare formazione.. in Corea del Nord.

A terra chiacchiere e lavaggi vari, con gli equipaggi riallocati praticamente su tutti i Circoli della Riviera Zanardelli, dalla MM, la prima entrando, al CvR, l'ultimo in fondo, compresi i due nel mezzo, ossia la LNI, che organizza, ed il RCCTVR.. che è l'acronimo, anche se somiglia ad un pezzo del codice fiscale..
La Classifica appare compressa,  appare anche per quelli dietro, ma io non vado nemmeno a guardarla, e scoprirò poi di non essere il solo, fortuna la doccia calda.

La sera passa sciolti, la LNI si rivela estremamente ospitale con cibo abboddante e prezzi modici, peccato che quando gli si era chiesto di organizzare la cena dell'evento avessero sparato cifre che scopriamo poi tutt'altro che fondate.. ma il sospetto è che ci fosse "impermeabilità" non solo tra i due sottoinsiemi in acqua..

Tre prove, l'ultima con un po' più d'aria, forse 6-7m/sec, che non è tanto, ma considerata la temperatura (bassa), comunque è tanta energia cinetica, hanno messo a dura prova tutti.. e non serve aspettare molto perchè Anzio, da levante a ponente, sia tutto un sommesso ronfare.. a volte non proprio sommesso, a dire il vero.

La mattina della domenica splende un bel sole, sa di primavera, ed aria mite.. di vittoria no, manca fortunatamente l'odore del napalm, dico "fortunatamente" perchè anche se ci fosse, comunque non cambierebbe la distribuzione delle forze in campo.

Noi usciamo fiduciosi, ed incassiamo un bel 30esimo.. chissà se c'è un volo diretto per Pyongyang..

Da come vanno davanti sembra che il maestralino che si è steso lieto comporti, al solito, il quasi bi-bordo sulla dx del campo.

Nella seconda prova, che l'aria si è ulteriormente stemperata, agganciamo subito dopo la partenza due dei piani altissimi della classifica.. ma come vuole un'antica e rispettatissima tradizione, li agganciamo esattamente all'inizio della prova che scarteranno.. e alla prima boa siamo già esimi.

Le ritrovate condizioni di vivibilità, e l'eccesso di glucosio nel sangue, ci semplificano però il gioco.

In poppa abbiamo una gran passo e riusciamo a richiudere su buona parte della flotta, e anche di bolina camminiamo dignitosamente, tutto sta nell'evitare di andare sistematicamente dalla parte sbagliata nel momento peggiore.. e questa volta a tratti quasi ci riesce, tanto che dopo 4 prove è la prima bolina che guadagnamo posizioni anzichè regalarne.

Alla penultima boa è chiaro che Piero&Eugenia stiano chiudendo avanti anche questa seconda prova, ignoro cosa comporti il loro doppio "1" odierno in termini di classifica, ignorando la stessa, e comunque dietro abbiamo ancora un bel daffare per abbandonarsi a certe minchiate, con una bella ultima poppa che ci toglie qualche sassolino dai calzari.

Per chiudere si attacca pure l'ultima bolina, a testa bassa.
Dopo tutti i re-boot effettuati su n°2 nella prima prova, sembra che adesso riesca ad andare anche non in modalità provvisoria, e la differenza si vede, e tanto.

Questa volta scalettiamo sul lato destro, con un occhio a quelli che potrebbero uscire da sx, da dove però escono non benissimo.
Ma mano che la flotta precipita verso l'arrivo, in cima alla bolina, ci spostiamo sulla sinistra, per andare a chiudere, n°2 si è talmente ripresa  che finiamo la nazionale con una lee bow tack (questa è per phantomas che apprezza 'ste robe!) che ci porta in ascensore, dritti sull'arrivo.

Alla fine classifica disastrosa, tante cose su cui lavorare, il fiocco nuovo diventato vecchio, gran divertimento e fugati tutti i timori logistici che naturalmente c'erano.

Ringraziamenti ne sono stati fatti tanti, non posso e non voglio esimermi dai miei personali, in particolare a Ivano, Stefano e Francesco, che era dall'ottobre scorso che gli stavamo tra le scatole sul piazzale della LNI, e alla Sig.ra Anna, sulle cui spalle sta tutta la Segreteria della LNI.

La Nazionale, come l'Epifania, tutti i beccaccini si è portati via.
I forestieri già dalla domenica, gli indigeni via via tra la domenica stessa ed il lunedì mattina, quando il golfo era carezzato da un maestralino debole e da solleggiati 21°.. da fare schifo.

Un sentito grazie anche a tutti i compari di merende che si sono accollati la trasferta anziosa, nonostante il meteo, i km, e tutto il resto, e al Segretario Nazionale per la pazienza e la disponibilità nella distribuzione di bollini&tesserini e certificati di stazza nuovi, etc.. (Alberto pensa a quella storia dei 50,00€ di fee per la stazza delle vele alle Nazionali! Secondo me qualche faggiano lo impagliamo!!).

Con 5 prove regolari in due giorni, alla fine di un Aprile ben più pazzerello del marzo novembrino che l'ha preceduto, mi sento di poter sostenere senza timor di smentita che Anzio abbia ampiamente dimostrato il perchè la si tenga in tale e tanta considerazione.

Spero che chi sia venuto da fuori abbia apprezzato. A livello locale le 22 barche sulle linea dello Zonale la domenica precedente dicono tutto.

Ora si torna al laghetto, più pieno che mai, d'acqua e di snipe, s'intende.

Ivo Gattulli


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