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Campionato Italiano 2006
Data pubblicazione: 29/08/2006
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Trieste, 24 – 27 agosto 2006. il titolo italiano va a Poggi - Boccato, che precedono Paoletti - Nicolich e Michel - Cappello. Paradeda – Sifanno primeggiano nella classifica "open".

Cinquattotto Snipes si sono dati appuntamento a Trieste per il Campionato italiano.

Trieste, come sapete, è una città con un suo porto, non una località balneare. Il numero di iscritti è quindi da considerarsi positivo. A parte la defezione di qualcuno, sono giunti snipisti da molte zone ad affiancare le numerose flotte del Nord-Est.

L’organizzazione era affidata ai due circoli storici della città: lo Yacht Club Adriaco e la Società Triestina della Vela. Così i regatanti hanno potuto contare su 4 scivoli, due spogliatoi, due piazzali, oltre che sui numerosi mezzo di appoggio messi a disposizione. Sono stati offerti un rifresco di benvenuto (alla premiazione dell’Italiano Juniores), una grigliata e, al rientro di ogni giornata pasta per tutti i regatanti.

Livello tecnico molto alto per la presenza, oltre che degli abituali attori delle regate nazionali, anche di campioni della vela internazionale. Basti ricordare il popolare Xandi Paradeda, detto Careca, campione mondiale snipe nel 2001 e olimpionico a Sydney e Atene nel 470; Michele Paoletti, stratega di Mascalzone Latino e olimpionico a Sydney nel Soling, i croati Bojan e Vlado Grego, olimpionici a Barcellona negli FD.

Grande favorito, per la classifica open, sin dalla vigilia era Paradeda, per questa regata in coppia con Sabrina Sifanno. Bene, possiamo anticipare che Paradeda ha vinto, ma non, come pronosticato da molti, stravinto. Nelle sette prove disputate ci sono stati cinque vincitori diversi. Il che è indicativo del fatto che il Campionato è stato combattuto.

Forse la ragione di ciò va ricercata nelle condizioni meteo. Quest’anno agosto è stato un mese all’insegna della variabilità, l’alta pressione stabile e livellata aveva da tempo abbandonato il Golfo di Trieste e pertanto abbiamo avuto regate con condizioni sempre diverse e con bordeggio per nulla scontato.

Passando all’antica querelle “open o non open” e tralasciando, per questa volta, di elencare gli argomenti a favore di questa o quella scelta, bisogna dire che gli stranieri quest’anno erano soltanto tre. E per questo il "problema" è stato meno sentito. Inoltre, bisogna dare atto che il fuoriclasse brasiliano è stato bravo ed intelligente a capire che la regata cui partecipava era il Campionato italiano: ha fatto così le sue regate con correttezza, evitando di interferire con gli equipaggi italiani che regatavano per il titolo; Careca ci conosce ed è conosciuto; soprattutto non ha bisogno di dimostrare la sua bravura ... ad ogni costo.

Veniamo alle regate. Condizioni variabili si diceva. Si inizia giovedì sul campo di regata di Muggia con una debole brezza. Dopo un paio di richiami si incomincia con la prima prova. Vince l’equipaggio superleggero composto da Pietro Fantoni ed Elisabetta Macchini (vicecampionessa italiana nei Laser 4.7), dopo aver superato in prossimità del traguardo Roberto Apostoli, terzo Paradeda, quarto Michel e quinto Poggi. Diciasettesimo è Paoletti. Dopo alcuni tentativi di dare la partenza per la seconda prova, il cielo si annuvola e il Comitato decide di mandare tutti a casa.

Venerdì c’è bora, che in realtà è più rafficata e oscillante del solito (proviene in media più da est) e raggiunge nell’ultima prova, in qualche raffica, i 20 nodi. Paradeda, nonostante qualche inconveniente con il tangone, infila un primo, un terzo e un primo. Lambertenghi con Bari vincono la seconda regata,ma poi scoprono di essere OCS. La vittoria è dell’equipaggio Michel - Cappello, che nelle altre prove inanella due noni posti. Ma al comando degli Italiani balza Michele Paoletti con Benedetta Nicolich: la classe non è acqua, perché l’ex laserista, ex solingista, coppaamericista si classifica una volta quarto e due volte secondo, interpretando al meglio le raffiche sottovento alla sua Barcola. Poggi – Boccato dimostrano, una volta di più, di saperci fare anche con vento (3-4-5). Recuperano posizioni in classifica Longhi – Piccinini (quinti con 7-10-4), Brezich – Penso (sesti con 8-5-18), Rochelli – Semec (settimi con 5-11-7), Tomsic – Mocilnik (ottavi con 12-8-6), Rodati (nono con 2-9-13). Per Fantoni – Macchini, “l’insostenibile leggerezza dell’essere” (l’essere corrisponde a 114 chili complessivi) comporta un decimo posto in classifica con 14-13-11 come parziali).

Sabato si parte con bora calante. Percorso olimpico. Sembra tutto regolare, ma dopo i due laschi, all’inizio della seconda bolina finisce totalmente il vento. Il Comitato di regata attende e non decide di annullare la prova. Entra qualche raffica da sinistra, rimescolando le carte. Anche la poppa e l’ultima bolina sono caratterizzate da un vento capriccioso che sembra calare del tutto e poi rientrare. Vince Brezich, seguito da Paoletti, terzo è il croato Grego, quarto Rochelli, quinto Tomsic e sesto Michel. Poggi si difende con un settimo (suo peggior risultato!). Battuta di arresto per Paradeda (13), Fantoni (19), Longhi (20). A questo punto per l’Italiano conduce Michele Paoletti su Giampiero Poggi.

Seconda prova (la sesta dall’inizio): finisce la bora ed entra una timida brezza di mare che poi nel corso della regata rinforza. Girano primi tutte le boe Fantoni – Macchini, poi, il vento aumenta un po’ di intensità e inesorabilmente vengono rullati da Poggi – Boccato. Terzi finiscono Paradeda – Sifanno, quarti Barbarossa – Longo e quinti Michel – Cappello. Longhi e sesto, Paoletti finisce settimo.

Terza prova (la settima) vede ancora il dominio di Poggi che con aria media è veramente un rullo compressore. Questa volta la barca di Bracciano precede Michel, Paradeda, Grego, Marangon, Lambertenghi, Rochelli, Fantoni e Bruni. Prova no per Brezich (28), Tomsic (14) e Longhi (13).

La classifica, al termine, della giornata vede al comando Poggi – Boccato su Paoletti - Nicolich e Michel – Cappello. Se si disputeranno almeno due prove, sarà possibile scartare il secondo peggior risultato.

Purtroppo, domenica il cielo è coperto e non promette nulla di buono. Si esce così con un vento che passa di continuo e rapidamente da tramontana a bora e poi a scirocco. Dopo un piovasco il vento cala del tutto ed il Comitato è costretto a mandare tutti a terra.

Vincono così il loro secondo titolo italiano Giampiero Poggi e Silvia Boccato. Dopo la vittoria in casa sul Lago di Bracciano, hanno saputo interpretare benissimo le bizze del Golfo di trieste. In ogni condizione hanno saputo destreggiarsi egregiamente, dimostrando, soprattutto con vento medio, una velocità inavvicinabile.

Michele Paoletti, con Benedetta Nicolich, ha disputato un ottimo campionato. Michele aveva partecipato, prima dell’Italiano, alla regata di Monfalcone. Poi, presa confidenza con la barca e con un soddisfacente “settaggio brasiliano”, ha regatato con una precisione e un'accortezza che gli derivano da un indiscusso talento e da anni di regate internazionali.

A completare il podio Enrico Michel e Francesca Cappello. Buono risultato il loro, anche se Enrico, ovviamente, sperava in qualcosa di più.

Da segnalare infine il dodicesimo posto di Pietro Cerni e Marco Pellis, primo equipaggio juniores, che con la vecchia barca di Tarabocchia (24165) e vele alquanto logore, si sono trovati spessissimo nelle prime posizioni. Bravi!

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