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L'attività Caldonazzese e l'opera del Despota
Data pubblicazione: 09/01/2008

Incaricato da Sua Santità il DESPOTA scrivo due righe sull'attività Caldonazzese per far conoscere al volgo l'Opera sublime del Nostro. Purtroppo, pur essendo recentemente passato di grado ad evangelista, non sono autorizzato ad inviare direttamente la presente per la pubblicazione ma devo prima inviarla al Nostro che eventualmente la censurerà o modificherà senza peraltro comunicarmelo.... E questo è solo uno dei tanti aspetti simpatici che caratterizzano la nostra setta.

Quando ti "obbligano" a scrivere di snipe, mentre sei concentrato a scegliere la sciolina per la sciata di domenica, i risultati non possono essere che mediocri e di questo mi giustifico subito e mi scuso.

Ma veniamo alla storia secondo Andrea.

Qualche anno fa tentai di insegnare ad un certo Bortolotti ad andare in vela. Come capita spesso con chi si avvicina alla vela in età avanzata non ebbi molto successo. Purtroppo però ci sono alcuni che insistono e nonostante i pessimi risultati continuano affermando che si stanno divertendo (generalmente personalità masochiste con evidenti problemi pscichici). Il Nostro ci impiegò anni a capire da che parte veniva il vento ed anni anche per convincersi che controvento non si può andare. Ad oggi fa fatica a cazzare di bolina ed a lascare di poppa e forse un giorno capirà che la base della randa è meglio cazzarla un po'... questi dettagli servono per capire, per chi non lo sapesse, che il Nostro non è il Grael di Caldonazzo che con la sua bravura si è tirato dietro gli adepti ma esattamente il contrario. Tali individui (quelli che iniziano la vela in età avanzata), comunque, popolano molti circoli e per chi ha iniziato da bambino ad andare in barca sono dei personaggi allo stesso tempo simpatici ed inquietanti. Simpatici perché ogni giorno ne inventano una, inquietanti perché ci credono veramente. La maggior parte delle volte si stufano di andare in barca nel giro di tre anni e o non si vedono più o li vedi solo al bar del circolo. Il Nostro però non è un cazzone comune, e nonostante tutto, riuscì, contro ogni più rosea previsione, ad avere un elevato numero di adepti. Iniziò con pochi peones. Organizzò le prime fancazzisti cup alle quali i vip non potevano partecipare. Ricordo ancora che molti anni or sono (anche se Lui nega) vidi 4 fancazzisti che facevano una regatina. Chiesi di poter partecipare ma mi disse che non stavano facendo nulla.

I neofiti che salgono per la prima volta sullo snipe possono facilmente provare l'emozione di battere i penes e questo li incentiva a proseguire. Quando io cominciai a regatare arrivavo mezzo lago dopo il penultimo e sicuramente questo, se non avessi avuto un padre che mi incoraggiava e continuava a portarmi alla velica, mi avrebbe portato probabilmente all'abbandono di questo splendido sport. Non sto ad elencarvi i risultati numerici che il Nostro vi propina frequentemente ma mi limito a segnalare che all'ultima zonale di Brenzone c'erano ben due fancazzisti doc: Casarini e Uber. Un risultato passato in sordina ma per noi di rilevanza notevole visto il periodo autunnale ed il meteo infelice. L'acquisto del nuovo carrello potrà portare il prossimo anno ad una maggiore attività esterna di chi è cresciuto sul lago anche grazie alla disponibilità dei "veci". Il Despota è riuscito nell'impresa grazie a questa semplice ricetta, che non tutti, purtroppo, comprendono. Io mi diverto a prenderlo in giro, ad alimentare polemiche e critiche (perché fondamentalmente sono un bastardo dentro) ma poi lo aiuto ad elaborare penalità per i vip in modo che non possano vincere così da dare stimolo a quanti stanno crescendo. L'appuntamento del mercoledì pomeriggio è geniale ed il clima che si respira ottimo. Chi uscirebbe con tale frequenza e con ogni condizione da solo? Abbiamo fatto regatine senza vento, sotto la pioggia con la "scusa" della classifica. Il "suo Giochino" come lo chiama Lui è in realtà il giochino di tutti perché unisce il piacere dell'andare in barca assieme e la diffusione della vela. Una formula vincente che gli ha permesso di raggiungere la santità ancora in vita. Qualche scazzo, inevitabile tra personalità un pochino permalosette, è stato finora superato con serenità.

Perché la religione cristiana si è diffusa così tanto? Perché è essenzialmente una religione dei perdenti e siccome nella vita come nella vela quelli che perdono sono sempre più di quelli che vincono, (e quelli che vincono stanno inevitabilmente sul cazzo ai più) il Nostro riuscì nell'impresa. Anche Lui si vanta dei mircaoli (numeri, sponsor) e come capitò nella più nota storia di Gesù di tanto in tanto qualche Pilato prova a crocifiggerlo ma senza fortuna solamente perché i tempi sono (per Sua fortuna) cambiati. (Ora siamo al punto che l'unico modo per eliminarlo sarebbe eliminarlo fisicamente ma a quel punto diverrebbe veramente santo. Un alternativa meno cruenta potrebbe essere promoveatur ut amoveatur come dice il proverbio e quindi se ce lo fanno Presidente della Velica sappiate fin d'ora che non è per promuoverlo ma per trombarlo!!!! Quindi speriamo che non accada e che ce lo lascino ancora per qualche anno... solo quando sarà completamente rincoglionito potranno fargli fare il Presidente ma per il momento no).

La domanda sorge spontanea: quanto durerà? Finché ci sarà Lui sicuramente ma poi? Probabilmente finirà tutto perché dietro i numeri che con orgoglio spara c'è un lavoro immane (anche perché Lui se ne crea oltre il necessario) di ricerca di sponsor, di organizzare sempre qualcosa di nuovo che solo chi ha tempo e soprattutto passione può fare.

Quindi lunga vita al nostro Despota!

Andrea Piazza

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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