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Data pubblicazione: 16/08/2005
Augie Diaz ha vinto il Mondiale per la seconda volta consecutiva: dopo Svezia 2003, Giappone 2005.
Questa vittoria è tanto più prestigiosa e significativa per il fatto che, per la seconda volta nella storia dei Campionati del Mondo Snipe (la prima fu nel ’45), è stata ottenuta da un equipaggio misto. Anche questo differenzia la nostra Classe dalle altre e la rende unica.
Augie Diaz è velista di grande spessore. Oltre ad essere Campione del Mondo assoluto è anche Campione mondiale Master (titolo ottenuto l’anno scorso a Bracciano). E’ stato inoltre insignito dalla federazione statunitense del premio di miglior velista americano nel 2003.
Vive a Miami, in Florida. Oltre che con lo Snipe, regata in Star (è stato Campione del Nord America) e in Laser (a settembre sarà a Fortaleza, in Brasile, per i Mondiali Laser).
Al di là delle sue indiscusse capacità di velista, quello che mi ha colpito di più di Augie Diaz è la sua estrema cordialità. Molte volte al circolo, durante i parties e anche prima di scendere in acqua, l’ho visto chiacchierare con altri regatanti, appassionati o curiosi, sempre disponibile ad uno scambio di vedute o ad una foto.
Queste sue qualità, unitamente alla sua umiltà e al sense of humor, traspaiono chiaramente dall’intervista che potete leggere.
Con noi Italiani Augie si è spesso intrattenuto: i dialoghi avvenivano in una strana lingua, miscuglio di Inglese (“maccheronico” il mio), Spagnolo (la famiglia Diaz è originaria di Cuba) e Italiano.
Dopo esserci salutati alla cerimonia della premiazione a Gamagori, Augie è stato pronto a rispondere ad alcune domande per il nostro sito www.snipe.it.
DOMANDA: Augie, adesso che sei rientrato in Florida, cosa ci racconti del Mondiale?
RISPOSTA: Ciao Pietro, innanzitutto, sono stato molto contento di aver incontrato te e Jacopo e di aver regatato con voi ai Mondiali. Di’ a Jacopo che lo vedrò ai Mondiali Master Laser e che sto pensando a lui come coach ...
I Mondiali Snipe: sono passate due settimane e per prima cosa devo dire che mi sento molto fortunato ad aver vinto.
Quando ho detto questo ad un giornalista giapponese, mi ha chiesto perché io pensassi di essere stato fortunato a vincere, visto che ero lo snipista “numero uno al Mondo”. Ho risposto che non c’è nessun “numero uno” e che se ci fosse, questo non sarei io. Il giornalista insisteva, al che gli ho detto che, due settimane prima dei Mondiali, noi avevamo chiuso quarti ai Campionati nazionali degli Stati Uniti. Allora ha capito.
Con questo voglio dire che c’erano molti buoni snipisti che avrebbero potuto vincere il Campionato del Mondo e questo è il motivo per cui la classe Snipe è così grande e tanto divertente!
D.: Puoi raccontarci come ti sei preparato per questi Campionati del Mondo in Giappone? Quanto ti sei allenato in Snipe?
R.: Vado in Snipe tutto l’anno ed ho regatato in Snipe quando ho potuto quest’anno. Sono andato a Sanremo e a Valencia questa primavera e, nonostante siano state tasferte difficili, sono state veramente d’aiuto.
D.: Ti sei allenato molto con la tua prodiera del Mondiale, Pamela Kelly?
R.: Non ho navigato con Pam quest’anno fino a poco prima dei Mondiali, perché lei ha due bambini piccoli, un marito, fa quindi un mucchio di altre cose divertenti e anche lavora. Ma sono andato in barca molto con Pam nel passato e perciò mi sento molto a mio agio con lei.
E’ lei stessa una velista molto capace (è arrivata seconda come skipper ai Mondiali Femminili Snipe).
Pareggia la mia grinta e mi è complementare nelle mie molte aree di debolezza.
D.: Che tipo di allenamenti hai svolto?
R.: Negli allenamenti che abbiamo fatto per i Mondiali abbiamo lavorato sia sulla velocità della barca, sia sulle manovre. Devo dire che è stato proprio il livello molto alto dei velisti della nostra flotta con cui ci siamo allenati che ci ha realmente aiutato nella preparazione. Siamo usciti in mare contro Gonzalo Crivello – Lynn Fitzpatrick, Ernesto Rodriguez - Leandro Spina, Peter Commette – Sheehan Commette, Gonzo Diaz e Old Man Diaz.
D.: Pensi che sia importante e che ti sia d’aiuto navigare anche con altri tipi di barche?
R.: Uscire con altre barche mi aiuta, ma è più importante navigare sugli Snipes.
D.: Per gli allenamenti ti segue un allenatore? Hai posto attenzione alla preparazione atletica?
R.: No, non ho utilizzato un coach durante le nostre sessioni di allenamento.
Preparando la strada per i Mondiali, fra lavoro e vela, realmente non ho avuto tempo per la preparazione fisica. Ciò che ho fatto in tal senso è stato camminare molto e giocare a basket con i miei figli e i loro amici.
D.: In Giappone tu e la squadra statunitense vi siete serviti di un allenatore o di un esperto locale?
R.: Sì. Il nostro coach al Mondiale era Shinichi Uchida (e sua moglie Michiko). Sono stati di grande aiuto. Non sono di Gamagori, ma conoscevano il posto.
Facendo un discorso più ampio sugli allenatori, io sono contrario alle barche degli allenatori in giro per il campo di regata. Per me tutti gli allenatori dovrebbero stare su un barca designata dal Comitato di Regata.
D.: A Gamagori avevate un incontro con l’allenatore prima e dopo la regata?
R.: Avevamo un meeting la mattina, prima di scendere in acqua, e un debriefing dopo le regate per discutere sul tempo, le condizioni, la strategia ecc. Tuttavia, dato che il Campionato è stato compresso a causa del tifone (N.d.R.: sono state disputate soltanto 5 prove, invece delle 11 previste), non abbiamo avuto così tanta discussione.
D.: La barca con cui hai corso in Giappone è stata spedita dall’Italia. Puoi dirci qualcosa sullo Snipe che hai utilizzato a Gamagori? Hai avuto una collaborazione con Enrico Michel?
R.: Sì, Enrico e Jan Persson ci hanno costruito una barca con lo stesso layout del Persson che utilizzo a casa in Florida e la barca era molto veloce. La cosa interessante è che sia Szabo, sia io abbiamo avuto nuove barche di Enrico ed in entrambi i casi siamo riusciti a trasferire le nostre misure e la nostra messa a punto dai nostri Persson che abbiamo a casa ed ogni cosa è risultata perfetta.
D.: Che vele hai utilizzato a Gamagori?
R.: Ho usato una randa ed un fiocco Quantum per i Mondiali ed avevo una gran velocità. Ho anche utilizzato la randa standard della Olimpic che è anche una vela veloce.
D.: Molti velisti in Italia passano un sacco di tempo a misurare rake, tensioni ed altro. Tu sei anche un laserista. Messa a punto o boathandling? Che ne pensi?
R.: Per me tuning e boathandling sono entrambi elementi importanti nello Snipe.
Misurare il tuo rake e la tensione è in particolar modo importante quando stai utilizzando un rig rigido quale quello che ora sto utilizzando io. Perciò devo essere sicuro di sapere dove sono con le misure per quelle date condizioni.
Usando meno tensione è meno importante e non così critico sapere esattamente dove ti trovi. Con un rig molle tu puoi mantenere con più facilità e costanza una buona velocità.
D.: “Numeri segreti”?
R.: Non ho numeri segreti. Parto dalla tuning guide della Quantum e faccio delle modifiche ed aggiustamenti da quella. Ai Mondiali andavo con più tensione rispetto alla guida Quantum, da 18 a 22 su un tensiometro “black loose gauge”.
D.: Puoi dirci qual è stato l’elemento più importante per la vostra vittoria ai Mondiali in Giappone?
R.: Al Campionato del Mondo 2003 (N.d.R.: Augie ha anche vinto quel mondiale disputato in Svezia in equipaggio con Jon Rogers) ci eravamo giocati lo scarto nella seconda prova. La nostra strategia per questi Mondiali è stata di evitare che ciò accadesse, regatando in modo conservativo e consistente sin dall’inizio. Questo è stato super importante in quanto abbiamo finito il Campionato senza avere uno scarto e anche perché la flotta era così numerosa e competitiva.
Poi, abbiamo avuto una grande e consistente velocità e, come sai, la velocità risolve un mucchio di problemi. Pam ed io abbiamo fatto un po’ di pratica prima dei Mondiali e la nostra conduzione della barca è stata molto buona.
Inoltre, nonostante io regati con molta grinta ed intensità, vado in barca per divertirmi e questo mi consente di essere molto rilassato e senza pressioni. Ciò dipende dalla mia età (Augie Diaz dice ... “advanced age” ...) e dalla mia esperienza. Pam pareggia la mia grinta e anche lei va in barca molto rilassata.
D.: Puoi dare delle percentuali ai vari fattori che hanno contribuito alla vittoria?
R.: E’ difficile dare delle percentuali, ma potrei suggerire: 40% fortuna (siamo stati molto fortunati a non fare una prova cattiva all’inizio, anche perché poi non c’è stato lo scarto), 30% velocità, 10% manovre, 10% strategia, 10% testa (9% Pam; 1% Augie) e ... un altro 10% fortuna!
D.: Hai qualche persona a cui dedicare questa vittoria?
R.: Ovviamente a mio padre che mi ha concesso molto credito per il successo che ho ottenuto. Veramente la cosa più gratificante di questa vittoria al Campionato del Mondo è la gioia che so di avergli regalato.
Ho un gruppo di persone che mi sostiene e che io chiamo “unfair advantage”, “vantaggio sleale”. Questo gruppo e composto da mia madre e mio padre. Poi mio fratello Gonzo – è una persona molto capace che organizza i nostri affari e molti aspetti della mia vita, non proprio la vela. Poi c’è la mia compagna Coni, mio cugino Saul e sua moglie Consuelo ... la lista può proseguire!
Devo anche ringraziare Jan Persson ed Enrico Michel. Il loro supporto e dedizione nel costruire barche veloci sono stati fattori molto importanti per il nostro successo ai Mondiali.
D.: Per finire, quali sono i tuoi programmi? Pensi di regatare in Europa ed in Italia in futuro?
R.: I miei programmi futuri sono di continuare ad andare in Snipe, Star e Laser.
Mi piace andare in barca in Italia e Spagna e spero perciò di ritornarci presto.
Mi sento proprio a casa in Italia. Amo l’Italia, gli Italiani, il cibo, le belle regate e ... spero un giorno di essere considerato un cittadino onorario italiano! ARRIVEDERCI !
Grazie Augie e ancora complimenti a te e alla tua prodiera Pam!


