Stagione 2011
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Le Vele del Lago di San Ruffino
Data pubblicazione: 03/05/2011

San Ruffino, 30 aprile - 1° maggio 2011. I commenti di Alberto Perdisa, Fabio Barrasso, Eugenia Vanni ed Ivo Gattulli.

Di Alberto Perdisa

Lascio a Ivo e a Fabio un commento più diffuso su questo divertente fine settimana di regate e molto altro che ci ha fatto conoscere e subito amare luoghi incontaminati e splendidi e un piccolo lago che dovrà divenire la nostra Antwerp. Del resto i belgi sono forti anche perché regatano nel loro laghetto, con brezze volubili e necessità di frequentissime manovre. Bisogna essere svegli e reattivi, allenati a virare e strambare alla perfezione, a regatare nello “stretto”. Anche per la straordinaria ospitalità di cui abbiamo potuto godere, delle squisite specialità enogastronomiche locali, pensate che il briefing si è tenuto in Osteria, credo che questa regata diverrà un classico per la Classe e che, già dal prossimo anno, ci sarà battaglia per accaparrarsi i 20 posti disponibili.

Tre prove disputate in totale con la presenza di stampa e televisioni locali e addirittura della Rai con il pubblico sulle rive ad ascoltare la radio-cronaca di un Fabio Barrasso dalla voce mai così simile a quella del mitico Gianpiero Galeazzi. Complimenti a Francesco Rossi e Frenk Filippini per la netta vittoria, a Ivo Gattulli e Serena Battistoni per l’ottimo secondo posto e a Stefano De Simone e Silvia Bartoletti per il terzo posto. Non meno importante la classifica dei 4 Comuni del comprensorio ai quali sono state abbinate, a sorteggio, tre barche ciascuno. Il Comune vincitore è risultato Smerillo, rappresentato da Rossi-Filippini e Perdisa-Fontana a cui è stata promessa la cittadinanza onoraria, scherzo, dal simpaticissimo sindaco Egidio Ricci, raggiante per la vittoria.

Devo ringraziare di cuore  Fabio Barrasso per l’idea di abbinare gli Snipe a questa manifestazione, il Presidente e gli altri componenti del Cdr,  il club vela Porto Civitanova, Italian Cup con gli attivissimi e fondamentali Anna Mariani e Stefano Castori, i munifici sponsor tecnici-pardon enogastronomici e tutti gli amministratori locali per la squisita ospitalità, l’enorme spiegamento di mezzi e la perfetta organizzazione. In ultimo i volontari della Protezione Civile che, numerosi, ci hanno aiutato nel varo e nell’alaggio. Evviva San Ruffino !

Alberto Perdisa

 

Di Fabio Barrasso

Quando si tratta di regate veliche normalmente si da per scontato che riguardo al risultato finale il 90% dipenda dalle condizioni meteo che si andranno a riscontrare, ponderando quanto queste determinino le performance delle barche e l’operatività del CdR per poter predisporre campi tecnicamente validi.

Nel caso de “Le Vele del Lago di San Ruffino” del 30 aprile e 1° maggio scorso abbiamo piacevolmente assistito ad un ribaltamento di fronte.

Pur essendo importante constatare che le previsioni meteo si siano sbagliate riguardo alle nefaste stime fatte, tanto da non avere praticamente pioggia durante le regate e solo uno scroscio consistente al sabato poco prima del briefing con i concorrenti ancora a terra, oltre ad una brezza da ponente che ha permesso al sabato di far disputare due prove tecnicamente impegnative, ancora più importante è stato constatare quanto le premesse dell’Evento siano state confermate.

La ferma volontà era quella di relegare le ragioni di classifica e le esasperazioni tecniche in secondo piano rispetto alla festosa ricerca di contatto con il pubblico, sia a terra che in acqua e ad una sorta di godimento dei Concorrenti riguardo ad ospitalità e eventi collaterali.

La forza di poter dire “vada come vada sarà un successo” è stata e sarà la grande caratteristica di questa manifestazione che ha assolutamente centrato le intenzioni di far star bene i Concorrenti e i loro accompagnatori che tra la Cerimonia d’apertura/briefing del sabato seduti tranquillamente ai tavoli del ristorante con i Sindaci che andavano a conoscere i propri “colorati alfieri”, la cena della stessa sera a base di prodotti enogastronomici del territorio, simpaticamente introdotti dai produttori stessi al cospetto delle Autorità (prefetto in testa) a conferma della benevolenza nei confronti dell’evento, la “porchettata” e non solo della domenica a pranzo e la grigliata dopo la premiazione sono stati certamente adeguatamente gratificati della loro partecipazione, sempre comodamente seduti e nella maggior parte dei casi anche serviti.

La bellezza del territorio, le varie attività e le possibilità create a contorno dell’evento velico (anche grazie all’entusiasmo delle persone che hanno dato una mano ad organizzare e gestire), sono state gradite dal pubblico e dagli accompagnatori e anche i Concorrenti ne hanno potuto beneficiare, avendo avuto buona parte del sabato a disposizione così come anche la domenica mattina, con una premiazione molto simpatica, puntuale e soprattutto generosa nei confronti di tutti i Concorrenti accreditati.

Il pubblico sulle vicine sponde del lago seguendo anche la radiocronaca che giungeva direttamente dal CdR ha potuto seguire la regata in tempo reale sapendo esattamente tra partenza, passaggi di boa e arrivi quale concorrente e soprattutto quale Squadra conduceva (intitolate alle quattro località della zona contraddistinte da casacche diversamente colorate e guidoni in testa d’albero), coinvolgendo gli interessati ancor di più, lasciando ad eventuali altri sguardi distratti il semplice piacere della vista delle vele nel lago o le barche in armo e disarmo a terra e a pochi metri.

Mi fa personalmente piacere la conferma ricevuta di aver fatto bene a condurre l’Autorità Organizzatrice verso la Classe Snipe che per la sua innata caratteristica di ricerca di convivialità degli equipaggi e per la barca stessa è perfetta per questa manifestazione e sono convinto che dopo questa prima piacevole esperienza “Le Vele del Lago di San Ruffino” sarà ancora reputata meritevole d’inserimento nei prossimi calendari Snipe.

Fabio Barrasso

 

Di Eugenia Vanni

Un invito, voglia di farsi conoscere e tanta disponibilità: le Vele di San Ruffino sono partite così.
Siamo arrivati in 11 equipaggi, caciaroni e goderecci, pronti ad assaporare ogni beltà che il luogo ci avrebbe offerto. Abbiamo trovato gente ansiosa di conoscerci e di un’estrema gentilezza e disponibilità.
Il tempo purtroppo non è stato dei migliori, ma fortunatamente lo spirito della regata e l’incredibile accoglienza ci hanno permesso di passare due giorni molto piacevoli e divertenti.
Si sono sperimentati equipaggi nuovi, ci siamo divertiti a canzonarci tra un salto di vento e l’altro, abbiamo mangiato all’inverosimile e bevuto senza tregua, abbiamo scherzato, e abbiamo dato un volto nuovo al lago di San Ruffino, e, cosa più importante, abbiamo ricevuto gioia e benevolenza!
Chi ha organizzato conosceva bene il mondo nautico, e chi ci ha accolto ci ha dato un base completamente vergine, uno specchio d’acqua funzionale che fino a pochi giorni fa era goduto solo dalla costa. La regata a squadre ha fatto sì che gli abitanti dei 4 Comuni, quelli che hanno sostenuto l’evento, si sentissero particolarmente coinvolti dai nostri “volteggi nautici” . Bianchi, rossi, blu e gialli: macchiette colorate che si alternavano tra una boa e l’altra e che segnalavano in maniera chiara, anche per i meno esperti, il Comune che avrebbe ottenuto più punti alla fine della prova.
A terra siamo stati viziati, in acqua siamo stati straserviti: un’organizzazione tra boe e gommoni degna di una nazionale! Per non parlare del “servizio varo e alaggio” costituito da una serie di omoni che hanno tirato su e giù la pesante beccaccia alleviandoci dalle solite fatiche.
Alla premiazione il meglio del meglio: colpiti sul sentimento con prodotti enogastronomici di prima qualità!
E’ stata una regata fuori dalle righe, un incontro tra amici, un fine settimana rigenerante. Contenta di esserci stata!

Eugenia Vanni

 

Di Ivo Gatttulli

Per San Ruffino partiamo in tre (equipaggi) dalla IV Zona, uno parte prima (Monsieur Decoupage e Silvia), due partono dopo (Serena e lo scrivente, ed Eugenia&Francesca) e assieme, e si perdono per strada.. come vuole antica e rispettatissima tradizione della Classe Snipe: ci ritroviamo tutti a tavola, sulle sponde del Lago di San Ruffino, tanto che il posto si chiama "Osteria del Lago", e senza nemmeno il bisogno di darsi una punta, ci ritroviamo pure con buona parte degli altri convenuti: Il Segretario Nazionale, per l'occasione con a prua il Berti, i Prosperi’s (arrivati poco dopo), Francesco e Andrea.

La serata passa rapida, arriviamo al nostro B&B appena al secondo tentativo.. anzi terzo, dopo un bordo-matto dentro ad una valle nebbiosa tipo Blair-Witch-Project.

La mattina dopo, con la luce del sole (quella che passa tra le nubi), la scena si presenta più chiara: il lago è piccolo, e si sapeva, e l'organizzazione è estremamente efficiente.. e si sapeva anche questo, ma non credevo così tanto efficiente!

Tempo di scaricare le barche e abbiamo già programmato uno skipper briefing.. seguito da "brunch" a base di prodotti locali, vino compreso, roba da veri atleti!

Durante il briefing Fabio Barrasso, che dirigerà i giochi in acqua, spiega come pensa di impostare la cosa: percorsi, procedure d'uscita, etc. e come al solito è tutto estremamente chiaro e preciso.. compreso il percorso "promenade", con boe a dx o boe a sx.. che all'inizio aveva seminato un po' d'apprensione.

I presenti, tutti i presenti, che grazie all'arrivo della rappresentativa aprutina sono arrivati ad essere 11 equipaggi, vengono divisi in squadre, in rappresentanza dei quattro comuni che hanno promosso l'evento, ed ogni equipaggio riceve appositi fratini colorati da indossare ed il nastro colorato da murare sulla penna della randa.. non è solo una questione estetica: verranno stillate due classifiche, una over-all, e una squadre.

Con l’occasione riceviamo anche il saluto dei sindaci dei comuni organizzatori, e vengono chiamati a dire 2 parole 2 anche i maggiorenti SCIRA presenti, ossia il Nostro Segretario Nazionale Alberto Perdisa e.. la Delegato Zonale IV Zona??

Ebbene sì, la NDZ che, chiamata ad intervenire, viene impallinata dallo sguardo per lo meno interrogativo di tutti i quartazzonari presenti.. tanto che la nostra ci metterà un po’ a convincerci che NON si è annessa unilateralmente il Lago di San Ruffino facendone la prima provincia della IV Zona oltre-spartiacque tirreno/adriatico!.. anche se, alla luce dell’esperienza, non credo che qualcuno dei flottari della IV Zona avrebbe nulla da ridire a riguardo.. anzi.

Il cielo nel mentre promette pioggia, poi la mantiene, ma poca.

Si va in acqua in orario, grande abbondanza di braccia volontarie per spostare le barche.

Lo scivolo è un po' improvvisato perchè il livello del bacino è stato ridotto di 2m nelle ultime 48h a causa di un'allerta meteo.. forse serve qualche dettaglio: il lago di San Ruffino è un bacino artificiale creatosi a monte di uno sbarramento (diga), ed in quanto tale viene gestito: se prevedono pioggia, il livello viene prudenzialmente abbassato per preparare il bacino a ricevere eventuali acque piovane particolarmente copiose, di modo da “laminare” eventuali piene del torrente immissario.

Il problema della riduzione del livello però viene risolto agilmente: le braccia non mancano, la buona volontà abbonda, ed onestamente abbiamo visto nazionali in luoghi molto più collaudati con alaggi meno agevoli, e qui è la prima volta che una barca, in assoluto, scende in acqua!

L'acqua, dal canto suo, è gradevolmente fresca ed in mezzo al lago spirano 4-5kt di brezza, abbastanza rafficati, da est, ossia lungo l'asse maggiore del lago, ed acqua ovviamente piatta.

Per dare un’idea: la forma ricorda Caldonazzo, ma in miniatura, la superficie sarà un po’ più grande di Martignano.

E con queste condizioni meteo si riescono a portare a casa ben due prove!

Le regate sono serratissime, le classifiche provvisorie vengono abbastanza stravolte ad ogni giro di boa, e ad ogni salto/raffica/buco, mentre a terra fanno la cronaca in diretta della regata al megafono, la visibilità delle barche in acqua è deglia di un palasport, ma di quelli belli.

La situazione generale vede un canale di pressione sul lato sinistro, fino a 2/3 della bolina, di quelli belli che ci vai dentro, scarsone, viri e ti tira su mure a sx.. solo, passati quei 2/3, per arrivar in boa c'è da passare un cono d'ombra proiettato da un promontorio estremamente alberato.. e non è facile, tanto che spesso qualcuno riesce ad uscire anche dal lato opposto.

Insomma sono due regate a scacchi: devi pensare prima le mosse successive, devi manovrare bene altrimenti ti pianti, e non puoi permetterti esitazioni, altrimenti ti asfaltano tutti in un attimo.

E la fine della prima giornata vede in testa il Comune di Smerillo, che conta tra le sue fila Rossi e il Segretario Nazionale.

Una volta a terra c'è tutto un ricchissimo cartellone di eventi, ma il meteo purtroppo non facilita.

La giornata si chiude in gloria con la cena "ufficiale" dell'evento, presso altro ristorante prospiciente il lago. Il menù è a base di prodotti locali, la selezione di formaggi e salumi vale da sola un pasto, poi cominciano le portate.. il tutto innaffiato generosamente da un nero di primissimo ordine, e da birre artigianali aromatizzate prodotte in zona.. il problema però emerge col vino, perchè mentre con Decoupage stiamo lì ad apprezzarne le meraviglie, ci dicono che ci sono 3 bottiglie da 5 litri dello stesso in palio per i primi tre.. Decoupage mi guarda malissimo.. siamo un punto avanti a lui, e sono il terzo in classifica generale.. per un attimo mi aspetto che tiri fuori da sotto il tavolo la 44magnum.. ma il vino è troppo buono per perdersi in simili facezie, e torniamo alle nostre considerazioni enologiche.

La sera si chiude con due ottime notizie: i calzoni di pasta frolla, ripieni di ricotta, e l'appuntamento, all'indomani, per le 09.30, ma solo l'appuntamento.. non anche il preparatorio, come sembrava in un primo momento.

La mattina dopo siamo puntuali, a tratti non piove, per il resto viene giù come in una bella giornata d'estate, scozzese.. ed il panorama aiuta: colline verdissime, coperte di campi e boschetti, e sullo sfondo montagne ancora innevate.. manca solo il mostro residente, e poi potremmo essere davvero in un loch!

A metà mattina ci scappa la gita ad Amandola, grazioso borgo appena sopra il lago, la zona ci era praticamente sconosciuta, ed è un peccato, perchè straripa di bellezze architettoniche.. nonchè di forni che producono torte ripiene ammazza-dieta, che apprezzeremo, e tanto, durante il coffee-break sulla via del ritorno a Roma.

Ore 12.30, dopo altro brunch a buffet: porchetta, salumi, formaggi, e altro nero, si va in acqua..

Questa volta siamo meno fortunati con il vento.

La prima partenza vede la flotta aprirsi poco e piano verso ovest, solo Decoupage e Silvia sembrano volare via.. ma posso stare tranquillo, quando Decoupage s'invola, arriva puntuale l'annullamento, ed infatti!!

Il secondo tentativo viene meglio, c'è sempre poca aria, ma sembra non finire subito come prima, mentre Alberto, che insegue Rossi a pochi punti, è costretto a rientrare dalle estremità della linea di partenza.

Le velocità e gli spazi ridotti non consentono alla flotta di allungarsi troppo, ma i giri di boa vanno lisci.

Guida la corsa Rossi, seguito da Decoupage e dall'unico equipaggio full-female in gara, ossia Eugenia e Francesca, a bordo del NEWrone della seconda.

Alla boa di bolina infilziamo giusto queste ultime, e riusciamo a girare la boa senza perdere quel minimo d'apparente, mentre gli altri due sembrano irraggiungibili.

In poppa è un casino di cali di pressione, e la flotta si sfilaccia.

Alla boa Rossi è ben avanti, mentre noi abbiamo rosicchiato qualcosa su Decoupage e Silvia.

A decidere sarà una piccola raffica da dx, che all'inizio della bolina prende noi ed evita loro, noi ci viriamo dentro e ci tiriamo su quel tanto da uscire prima dalla zona di nulla che galleggia attorno alla boa.

Nel mentre ha smesso di piovere, ed il cielo sembra meno compatto di prima, ma sono passate le 15. e come da istruzioni non c'è modo di dare altre prove, così si fila a terra mentre la poca aria si ritira del tutto.

A terra smontiamo, laviamo, carichiamo e tutto appena in tempo per la premiazione, dove vengono elargiti premi e ricordi vari a tutti i partecipanti, nonchè prodotti locali (tra i quali le suddette bottiglie di vino) ed il Trofeo Challenge, che va a Rossi, degno portacolori del Comune di Smerillo e ..

Finita qui?

Ma che: grigliata di saluto!!

Con costine, bistecche, salsiccie.. e nero, che salutano i partecipanti mentre il cielo diventa improvvisamente azzurro e tutto si accende di un verde sfolgorante, che sembra la Hobbiville di tolkienana memoria come rifatta da Peter Jackson.. solo che qui gli indigeni non sono piccoletti e coi piedoni, ma sono degli omoni che spostano un beccaccino impantanato con una sola mano.

Cosa altro aggiungere?

E' stata una bellissima gita, ospitalità ed organizzazione strepitose, atmosfera estremamente accogliente e location paesaggisticamente mozzafiato.

Buono per regatare?

Se posso dire la mia: certo che sì!

In Paesi molto più pragmatici del nostro, e con coste marine decisamente più esposte, in location come il Lago di San Ruffino ci organizzano fior di Campionati Nazionali e di multiclasse, parlo di Inghilterra (a Londra a gennaio regatano praticamente in una cisterna a cielo aperto), Francia, Germania, Austria, Olanda, e non dimentichiamo il Belgio.

Noi, col nostro splendido mare, e con i nostri grandi laghi, siamo dei privilegiati, ma spesso ce lo dimentichiamo, e perdiamo la prospettiva delle cose, forse.

Senza contare che se tutte le chiacchiere sull’avvicinamento della vela al grande pubblico dei non addetti (e quindi attirare sponsor) non dovessero rimanere per l’appunto solo chiacchiere, allora l’unica soluzione passa proprio per eventi dove il pubblico possa essere fisicamente vicino al campo di regata, e viceversa, con regate brevi, e comprensibili, vedasi i match-race, anche di Grado1, organizzati in posti ben più angusti del Lago di San Ruffino, o il Circuito Extreme40’, che contemplò anche una regata sul Tamigi, davanti agli storici docks!

E fin qui l'aspetto strettamente "morfologico", ma a mio avviso non è questo il punto, che tanto a trovare qualcuno che si lagna per l'acqua troppo bagnata non si fa mai fatica, no?!

Il punto invece è che dietro al Trofeo di San Ruffino c'è un idea, l'idea di una festa pubblica, votata al coinvolgimento e alla valorizzazione del territorio, un territorio per altro splendido, e delle comunità locali, ed è una grande, bellissima idea, che gli organizzatori hanno saputo declinare alla perfezione, con una profusione di mezzi e impegno raramente eguagliata.

E insieme all'idea c'è una visione, fondamentale, di Fabio Barrasso e Alberto Perdisa, che hanno intuito prima e meglio e più di molti altri le potenzialità di tale idea, ci hanno creduto, hanno creduto che lo snipe potesse essere la giusta risposta, ci hanno messo la faccia, ed hanno avuto ragione, da vendere.

Poco conta a mio avviso che dei 20 posti a disposizione, fossero sulla linea 11 barche: in questo particolare momento tutt'altro che facile, con delle previsioni meteo pessime, e scontando la novità di una prima assoluta, si tratta innegabilmente di un ottimo successo di partecipazioni, successo che spiana la strada alle prossime edizioni del Trofeo, che è un challenge, e che spero trovi il suo spazio nel panorama dello snipe italiano, in una simbiosi dalla quale sono convinto non potremmo che giovarcene tanto noi come Classe e partecipanti, quanto gli organizzatori ed il territorio del San Ruffino shire.

Non saprei come ringraziare tutti quanti abbiano reso possibile il Trofeo di San Ruffino, da Anna, Guido e Giuseppe dell'organizzazione, a Fabio, al Nostro Segretario Nazionale, fino ai volontari della protezione civile che tiravano su beccaccini come fossero pacchetti di sigarette.. quindi questi valgono come ringraziamenti plenari.. ed ora scusate, ma Decoupage mi sta aspettando in un posto tranquillo, assieme ai suoi 5L di “Cuma”.. io porto i miei altri 5L : chi si rialza per primo dopo essersi scolato i propri, si prende il certificato di stazza della barca dell'altro, perchè lo snipe è ancora a gentlemen game.

Ivo Gattulli


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