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Data pubblicazione: 05/07/2007
Analizziamo un caso concreto: perché a Cervia ci sono stati tanti richiami generali?
Un motivo è sicuramente il vivace agonismo. Ma non è il solo motivo. O meglio qual è il motivo di tanto agonismo? Perché molti lottavano per partire in prossimità della boa in una posizione tale, rispetto agli avversari, da poter virare immediatamente mure a sinistra? Perché chi riusciva a partire vicinissimo al pin e a virare subito si trovava molto avanti e sopravento a chi era partito solo di poco vicino alla Barca Comitato?
Il motivo è geometrico ed è legato ad una discreta corrente.
Dalla Barca Comitato la boa di partenza veniva rilevata perfettamente perpendicolare al vento. Tuttavia a Cervia la corrente correva quasi lungo la linea di partenza verso la boa (per essere più precisi era spostata di 60-70 gradi a destra rispetto al vento reale il primo giorno, e forse di più l’ultimo giorno di regate).
E’ evidente che da una barca ancorata, come la Barca Comitato, il vento dalla stessa rilevato non risente degli effetti della corrente. E’ovvio infatti che la barca ancorata non si sposta rispetto al fondo (ruota per effetto della corrente, ma non si sposta rispetto al fondo) e perciò direzione ed intensità del vento reale (true wind) non vengono influenzate dalla corrente.
Immaginiamo ora una barca non ancorata, in assenza assoluta di vento, su cui agisce la corrente. Essa si muoverà - dice Stuart Walker – come fosse su un tappeto rispetto al pavimento. Lo spostamento dovuto alla corrente creerà il vento di corrente (tide wind) di intensità pari alla forza della corrente e di verso opposto.
A questo punto aggiungiamo al nostro scenario il vento reale. La nostra imbarcazione rileverà un vento differente da quello rilevato dalla barca ancorata, che chiameremo vento apparente sulla superficie dell’acqua (apparent wind over water) che può essere visualizzato come nella figura qui sotto (tratta da Tides & Currents di David Arnold, Fernhurst Book). Il vento apparente sull’acqua è dato dalla somma vettoriale del vento reale e del vento di corrente.
La figura esaspera quanto accaduto nella realtà a Cervia. Qui la corrente è a 90 gradi rispetto al vento reale e la sua intensità è pari alla metà della velocità del vento (6 nodi di corrente e 12 di vento), tanto che il vento apparente sull’acqua appare molto deviato a sinistra. Anche con correnti meno forti, ma comunque significative, gli effetti sul posizionamento della linea di partenza sono determinanti.
Le barche C ed A escono mure a sinistra con un ottimo angolo, mentre la barca B esce con difficoltà mure a dritta dalla linea di partenza.
E’ evidente che, in presenza di corrente laterale, è fondamentale posizionare la linea di partenza a 90 gradi rispetto al vento apparente sulla superficie. Cosa niente affatto semplice da una barca ancorata. L’esperto Comitato ha infatti progressivamente spostato sottovento la boa di partenza, fintantoché l’estremità di sinistra non era così tanto favorita.
Rimane da considerare che la corrente, oltre alla linea di partenza, ha anche modificato l’intera geometria del campo: molti avranno fatto caso (se si eccettua forse solo l’ultima prova) che il bordo mure a sinistra era sempre più lungo di quello mure a dritta e che, proseguendo mure a sinistra, si arrivava più tardi sulla lay line di dritta di quanto accadesse procedendo mure a destra verso la sinistra del campo. Anche questo ha influito sulle scelte tattiche o strategiche, consapevoli o inconsapevoli.
Peter Phantom
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