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Data pubblicazione: 04/12/2005
Tratto da "La vita dello Snipe in Italia", Sergio Michel, Alberto Perdisa Editore - Airplane s.r.l., 2004.
Parlare dello Snipe, vuol dire per me tornare alla mia infanzia sul lago d'Orta.
Un vecchio beccaccino scassato è stata la mia prima barca a vela, quando avevo 10 anni e. d'estate, uscivo quasi tutti i giorni con i miei amici e con qualsiasi tempo.
A quell'epoca (anni '50) c'era una regata ogni domenica con 20-30 barche e così, visto che ero bravetto, nacque la mia passione per la vela.
A quel tempo il mio idolo era Mario Capio, campione mondiale Snipe con il mitico Portorose costruito da Danilo D'Isiot.
Altri personaggi erano Mino Della Casa, Pierino Reggio, Luciano Brambilla, Vittorio Porta.
Insomma lo Snipe era la barca più diffusa degli anni '50 e primi '60, la competizione era ad altissimo livello ed io potevo confrontarmi con dei veri campioni fin dalle prime regate fra Stresa e Luino.
Erano anni bellissimi, d'agonismo ma anche di grandi amicizie tra i miei coetanei Isemburg, Brezich, Massone, Audisio, il povero Ferin e Marco Savelli.
Nel 1963, ad Antignano, vinsi il Campionato Juniores con Roberto Picchio a prua.
Nel 1966, a Bellano, vinsi l'Assoluto con Archimede Dal Grande davanti a Sergio Morin e Sergio Michel.
Sempre nel '66 e sempre con lo Snipe, feci la prima emozionante trasferta in Svezia per l'Europeo (dove giugnsi sesto) e passando per Copenhagen vidi in azione Paul Elvstrom (di cui avevo il suo libro sul comodino) e Hans Fogh.
Purtroppo lo Snipe non divenne mai barca olimpica, anche se lo avrebbe meritato, ed il sogno di mio padre e mio era quello di andare alle Olimpiadi, per questo nel 1967 abbandonai lo Snipe per tentare l'avventura su Finn e sullo Star.
Sono passati più di trent'anni, ma devo proprio allo Snipe e poi al Finn tutto ciò che ho raccolto sullo Star negli anni '80 con Alfio Peraboni.


