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La VERA centratura di Careca
Data pubblicazione: 01/04/2006
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Molti pensano che la centratura di Paradeda sia empirica e basata essenzialmente sulle sensazioni.

In realtà quei pochi che l’hanno visto ed osservato prima delle regate importanti sanno che Careca passa molte ore a misurare la barca (lontano da occhi indiscreti), a controllare le tensioni, a fotografare le vele e a confrontare quanto così ottenuto con “il modello di centratura” che ha codificato e registrato nei minimi dettagli nei suoi quaderni.

Sì, parliamo di quaderni perché Careca, in tutti gli anni passati sullo Snipe (e sul 470), ha registrato ogni impressione, regolazione e dettaglio in una decina di quaderni. Molto spesso, prima di una regata, anche quando mangia o sta davanti a un computer, Paradeda parla e discute di centrature. Unica eccezione: quando o sol vai para baixo, nunca fale sobre snipe (quando il sole cala non si parla più di snipe)!

Una volta, a Muggia, abbiamo visto Alexandre passare un'intera giornata a misurare e rimisurare barca e attrezzatura, mentre noi attendevamo, invano, di uscire a provare con lui. Sempre ad aspettarlo, poi lo abbiamo "mandato in mona" e siamo usciti senza di lui.

Il risultato di tanta maniacale pignoleria è ovvio: il Brasiliano è sempre il più veloce; alcune volte non vince, ma è sempre il più veloce. Significativo il risultato attenuto agli ultimi Mondiali giapponesi: unica prova dove la velocità contava in modo determinante e vittoria, girando primo tutte le boe, con centinaia di metri di vantaggio.

I dati che riporteremo di seguito (solo alcuni, per ragioni di sintesi) ci sono stati forniti da un suo prodiere. Siamo in ogni caso certi che Careca non avrà nulla da dire in ordine alla loro diffusione. Anzi, non avrà niente da nascondere, perché, nello snipe e nella vela, sono i dettagli che fanno veramente la differenza, oltre che, soprattutto, il metodo per arrivare alla messa a punto ideale al variare delle condizioni.

La premessa sempre valida è che “nello Snipe è impossibile parlare di regolazioni senza considerare congiuntamente l’ Archetto e la Scotta Randa, la Leva (o il sistema di regolazione avanti/indietro dell’albero) ed il Vang. Questo perché ciascuna di queste regolazioni ha una diretta influenza sulle altre”.

Le regolazioni che vi diremo sono pertanto “di massima”. Sconvolgenti, per quanto vedrete, ma pur sempre “di massima”. Spetterà poi al velista fare quei piccoli aggiustamenti che fanno la differenza e rendono la barca veloce o ... una boa.
Careca utilizza un Gold ed un Persson.

Iniziamo dal piede d’albero: perno nel secondo buco da prua.
E’ necessario arrotondare, limando, il piede nella parte poppiera dello stesso. Careca inoltre ha modificato il suo albero, inserendo all'interno, per irrubustirlo, uno spessore all'altezza dell'attacco del vang. 
Crocette: Careca sposta l’attacco delle crocette 10 cm più in alto. E’ necessario quindi togliere e rivettare il supporto delle crocette. Consigliamo di provare prima con l’attacco delle crocette nella posizione attuale. Poi, come extrema ratio, seguire Careca e bucare l’albero.
Lunghezza crocette: 41 cm per equipaggi con peso inferiori a 120 kg, 42 cm con peso tra 120 e 130, 43 con peso tra 130 in su (Careca quando naviga su barche a noleggio, utilizza le sue crocette "custom" meno larghe e leggermente "boomerang" per consentire di cazzare di più il fiocco, le sue sartie e la propria ghinda).
Apertura crocette (da punta a punta): da 74 a 78 con l’aumentare del vento.
Attacco sartie: primo foro da prua.
Tensione sartie: da 0 a 8 nodi 30 con tensiometro Loos; da 8 a 18 nodi 32 da 18 in su 34 (diametro sarte mm3).
Rake: fino a 7 nodi 652, da 8 a 11 650, da 12 a 18 650, da 18 in su 648.
Deriva: al contrario (bordo verticale in avanti) fino a 11 nodi, in posizione “normale” (bordo verticale indietro) da 12 nodi con il cambio della centratura.
Leva: fino a 7 nodi neutro, da 8 a 11 1cm avanti, da 12 neutro, da 18 1cm avanti, condizioni estreme anche fino a 3 cm avanti.
Carrello fiocco: non c’è una regola generale (cambia dal modello del fiocco e dalle condizioni di onda): in linea generale progressivamente in avanti con l’aumentare del vento fino a 8 nodi, poi indietro con “salto” di circa 2 cm a partire dai 12 nodi con il cambio di centratura. Progressivamente verso l’interno con massimo interno a 7 nodi, poi verso l’esterno.
Archetto, vang e scotta: sono regolazioni interdipendenti. Tendenzialmente Careca utilizza molto l’archetto non appena è costretto a lascare randa. Di bolina, fino a quando riuscite a tenere la barca piatta e governate senza difficoltà, recuperate semplicemente l'imbando del vang senza dare tensione. Quando aumenta il vento e dovete depotenziare, cazzate via via il vang più decisamente, evitando però che si formino sulla randa i piegoni orizzontali. Ricordatevi che se il vento non è d'intensità costante il vang va regolato continuamente in sintonia con le scotte della randa e del fiocco.

Ovviamente non è tutto, ma è già qualcosa.

Un ultimo consiglio: provate e misurate, prendete appunti, magari uscite in acqua con un altro snipista e poi discutete con lui.

Buon divertimento e arrivederci alla boa di bolina!

N.B.: I dati divulgati nel presente articolo, anche se riportati con cura e attenzione, non possono comportare specifiche responsabilità per eventuali errori, inesattezze o risultati insoddisfacenti in regata .

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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