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Data pubblicazione: 17/04/2008
Oggi la Coppa America vive un difficile momento a causa di interessi economici e di parte che sembrano prevalere e che rischiano di affossarla per sempre. Molte voci critiche si sono levate, soprattutto da parte di chi ama veramente il nostro sport. E’ indubbio tuttavia che la Coppa rimane una delle massime espressioni dello sport della vela e che i migliori velisti e progettisti del mondo si sono , nel corso delle tante edizioni disputate, cimentati in questa sfida umana e tecnologica.
Anche se non mancano snipisti che regatano o che lavorano con varie mansioni, nei team, è proprio nel campo della progettazione che, almeno per quanto riguarda il nostro paese, troviamo i maggiori collegamenti con lo Snipe.
Cominciamo da Miguel Costa, argentino di nascita ma italiano di passaporto che, con a prua Giampaolo Spera (d.g di Harken Italia), ha regatato per tanti anni, a bordo del suo Lillia, da lui stesso fatto modificare, con ottimi risultati. Il simpaticissimo Micky è stato, nelle ultime tre edizioni disputate della Coppa, dapprima nello staff progettuale dello studio Frers e poi in quello del team Prada, ai vertici assoluti della manifestazione. Ogni tanto lo rivediamo, sempre veloce e agguerrito a bordo del suo “Tango Xeneixe” e so che il suo cuore batte sempre per lo Snipe.
Proseguendo nella nostra carrellata, come non citare Alessandro Nazareth che, proprio nei giorni scorsi, ha rinnovato la sua tessera, rammaricandosi perché riesce a dedicare troppo poco tempo al suo amato Beccaccino. Non serve ricordare che Alessandro è, sin dalla sua costituzione, socio dello studio Vallicelli, a cui dobbiamo alcune tra le più eleganti e veloci barche Ior e Ims/Irc e molte barche di serie e one-off che è un piacere veder navigare. Ma quello che nessuno può dimenticare è la barca che segnò una tappa fondamentale per la vela nostrana e il debutto dell’Italia in Coppa America nel 1983: Azzurra. Alla mitica barca che aveva come skipper Cino Ricci e timoniere Mauro Pellaschier (altro snipista !) si aggiunsero, negli anni a seguire, altri progetti di defender.
Ultimo arrivato e già entusiasta della nostra barchetta, con cui si sta allenando nelle acque romagnole, Giovanni Ceccarelli. Proprio nello scorso autunno Giovanni, figlio d’arte, ha festeggiato il 25° anniversario da quando, giovanissimo, progettò la sua prima barca che fu subito vincente. Si susseguirono molte altre vittorie in regate di ogni genere e ai campionati Italiani e Mondiali Level class. In un primo momento Giovanni, ottimo derivista, si cimentò spesso al timone dei suoi progetti e si ricorda una strepitosa vittoria al campionato italiano mini tonner di Cervia al timone del suo “Secondanita” In seguito si dedicò totalmente alla progettazione e furono altri, professionisti o armatori, a portare al successo nazionale e internazionale le sue barche. I progetti dello Studio Ceccarelli si sono sempre caratterizzati per intuito e innovazione sino a portare Giovanni a disegnare Mascalzone Latino e poi +39 per le ultime due edizioni di Coppa America.
Insomma, il fascino della piccola deriva progettata da Bill Crosby nel 1931 ammalia alcuni tra i maggiori artefici dello Yachting moderno e un motivo deve proprio esserci: avanti il prossimo !
Alberto Perdisa


