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Isaf e divieto di pubblicitĂ 
Data pubblicazione: 06/01/2003
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Come sapete le regate Snipe, almeno fino al 2002 erano di Categoria C (pubblicità ammessa secondo l’Appendice 1, sezione II Reg. di Regata Isaf), con alcune limitazioni ed eccezioni, stabilite dalla SCIRA internazionale. Le limitazioni riguardavano le zone ove era possibile apporre i marchi pubblicitari (in sintesi, scafo, ad eccezione del primo quarto; esclusione assoluta delle vele). Le eccezioni (divieto assoluto) invece riguardavano i Campionati mondiali e i Campionati continentali per i quali, pertanto, vigeva la Categoria A (divieto assoluto di pubblicità).

Questa regolamentazione della Classe Snipe è nata dal compromesso tra due posizioni opposte: la posizione tradizionalmente “ostile” degli Americani (stranamente gli “inventori” della pubblicità sono gli oppositori) e la posizione favorevole dei Sudamericani.

Al di là di quanto possano essere o meno apprezate, queste regole erano state approvate dalla nostra Classe, che, giustamente, si era data le regole del gioco.

A novembre l’Isaf, a seguito di una proposta del suo presidente, ha stabilito che ogni singola classe non olimpica può optare o per la categoria A o per la categoria B; se una classe (e qui è la novità) stabilisce però delle limitazioni alla categoria C, come nel nostro caso, l’Isaf sovrana deciderà se graziosamente approvarle o meno.

L’Isaf non è stata graziosa ed adesso LE NOSTRE REGATE SARANNO TUTTE DI CATEGORIA A, SEBBENE LA SCIRA AVESSE SCELTO DIVERSAMENTE.

Quello che è singolare - e vorrei leggere le comunicazioni ufficiali dell’Isaf alla SCIRA - è che non ho rinvenuto nessuna regola che stabilisca che, in mancanza di approvazione del comitato esecutivo e del consiglio Isaf, le regate siano considerate automaticamente di categoria A; unico caso previsto è che se una classe non opta tra le due categorie, si intenderà scelta la categoria A. (reg. 20.4.1 lett.c).

Qui la SCIRA aveva effettuato una scelta, che non è stata approvata e che, arbitrariamente, è stata sanzionata con il declassamento alla categoria A.

Rimane da chiedersi, ed io personalmente me lo auguro, se il Board della SCIRA possa deliberare in tempi brevi che le regate Snipe siano (senza limitazioni ed eccezioni) tutte di categoria C.

Fin qui l’aspetto particolare della vicenda che può interessare solo alcuni.

Più in generale ciò che lascia perplessi è la posizione dell’Isaf nei confronti della classi non olimpiche: è difficile giustificare e dare una motivazione seria ad alcuni tentativi di intromissione dell’Isaf nelle vita delle classi, tentativi riusciti (come in questo caso) o falliti (come in altri discutibili casi nei quali, ad esempio, voleva stabilire cosa può chiamarsi campionato mondiale, chi può parteciparvi, ecc.).   Pietro Fantoni


Caro Pietro, con la mia vengo ad esprimere una mia personale frustrazione, conseguenza di questa strenna regalataci dall'ISAF.                  In primo luogo mi trovo a dover cercare non so dove la faccia di bronzo da indossare quando mi presenterò dallo sponsor, conquistato dopo un intenso autunno di incontri ed interminabili cene, e gli comunicherò che gli snipisti sono una banda di burloni e in secondo luogo sarò costretto a fare spallucce quando, gli assertori del fatto che, i ns. barchini a differenza delle barche di altura, non possono restare che un giocattolo insignificante senza visibilità e senza sviluppo                   E' assolutamente incomprensibile come in un momento come questo, dove le federazioni totalmente collassate finanziariamente latitano, si possa vietare anche il più piccolo e insignificante aiuto esterno.                    Nella speranza la mia non resti lettera morta                                                                                                                                              un cordiale saluto                                                                        Fabio                                                                      ITA 29934  



Cari amici

or ora mi e stato comunicato dalla SCIRA Internazionale che per il prossimo
anno, fino a ordini contrari, le regate dovranno essere di categoria A.
Vi ricordo solo che ai Vostri sponsor non dovete dire che la SCIRA e una
classe di burloni o quant'altro perche cio non corrisponde a verita.
Sicuramente all'interno della classe internazionale c'e chi spinge per la
pubblicita e chi no ma il problema questa volta e dovuto all'ISAF.
Sapete che come Segretario non sono mai stato molto diplomatico e votato a
far carriera politica ma piuttosto a far valer le ragioni dei regatanti. Mi
auguro quindi che quest'anno se troveremo circoli o giudici (vedi Rosignano
2002) che vorranno imporre ancora una volta le loro regole invece di
rispettare le nostre ci opporremo tutti assieme e se necessario non
scenderemo nemmeno in acqua. Solo cosi ci dimostreremo una classe unita che
potra far valere le proprie ragioni, vedi Classe STAR.

Ciao Stefano


Mi sembra che si voglia andare indietro invece che andare avanti!Costa era
riusciti a farsi dare da Bertelli un paio di milion $ per fare due o tre anni
senza dover girare il mondo e lavorare come pazzi intorno alla Coppa America e
così ci toccherà cambiare classe.....
Giampaolo






Dilettissimi

Credo che si debba dire e fare qualcosa per la questione della
pubblicità.
A caldo e disordinatamente:

Gli sponsor che ho trovato per le regate erano sempre molto più
interessati alla fattura che al ritorno dalla sponsorizzazione.
Quindi proseguire con lo sponsor dicendogli che la scritta verrà messa
da qualche altra parte e fornirgli foto con scritta fatta fuori dalla
regata.
Il divieto non vale per allenamenti, passeggiate e foto ricordo dove le
scritte le possiamo mettere ovunque.

Le regate, coppa america e poche altre eccezioni (Barcolana), sono
invisibili alle masse e non credo che lo sponsor paghi perchè io legga
sulla murata di fantoni il nome dello sponsor, non mi ricordo che
pubblicità espone e sfido gli altri a ricordare, comunque cento
contatti non bastano a giustificare la spesa.
Anche nella categoria A le regate sono, comunque sponsorizzabili come
eventi e si possono mettere adesivi a prua nello spazio dei numeri.
Gli sponsor locali sono interessati maggiormente ad un elenco
indirizzi, e non so se siamo disposti a fornirlo (es il concessionario
auto).

Il problema è sempre rendere visibile lo sport della vela, e Prada non
ci ha aiutato questa volta ed attirare lo sponsor. e non dico solo su
sailing channel che è una cosa per iniziati ma andare sulle reti
normali senza dover commettere delitti.
Rimini è un ottimo esempio sono bravissimi, organizzati etc..  Sanremo
fa molto ma non si ha riscontro sui media. Gli altri non sanno da che
parte cominciare.

Forse si poterebbe proporre ad un grande sponsor di prendere tutta
l'attività nazionale per fare un circuito di regate, come fa audi ed
altri, meglio impostando la questione come una grande operazione a
sostegno dello sport dilettantistico, valore ancora puro e diverso dal
calcio ormai quasi solo spettacolo.

Forse potremmo pensare che le scritte pubblicitarie si possono esporre
sui teloni delle barche perché durante i viaggi siamo ben visibili e
non da cento persone ma da una infinità.

Comunque bisogna migliorare la politica con l'ISAF, a meno che questa
imposizione sia stata necessaria per evitare una imposizione peggiore
come quella della  scotta a quattro rinvii o il pompaggio libero che
era tra le proposte.

Il discorso torna sempre al bilanciamento dei poteri tra ISAF
federazioni classe e circoli.

Stefano ha ragione quando dice che possiamo anche fare gesti clamorosi,
ma prima occorre agire con federazione e circoli per avere ascolto
circa le nostre non piccole, ma irrinunciabili esigenze per poter
evitare di battere i piedi o batterli dicendo vi avevamo spiegato tutto
prima.

A presto

Claudio Ciufo


Alcune osservazioni:

- il ritorno interessa lo sponsor?: non voglio entrare nel merito, ma, da un
lato, è proprio in coppa america o nella formula formula 1, sport molto più
visibile della vela, che sponsorizzazione e sovrafatturazione sono sinonimi
(chi può dire quanto costi un alettone prodotto in pochi esemplari??? o per
la coppa america un tangone in carbonio???), dall'altro, paradossalmente, la
fatturina (per un importo doppio o triplo) interessa di meno, o non
interessa per nulla (come nel caso delle nostre sponsorizzazioni) quando la
cifra concessa arriva a qualche migliaia di euro (per quest'importi
un'azienda farà sicuramente le cose in regola: pretenderà un contratto
scritto di sponsorizzazione, spese documentate, fattura o nota di addebito
pari all'importo della sponsorizzazione, documentazione fotografica,
classifiche).
Ma in realtà, quale sia la motivazione che spinge lo sponsor a dare dei
soldi (ritorno, interesse per la fattura, sostegno per lo sport
dillettantistico puro, amicizia, simpatia ecc.) non cale: il problema dal
punto di vista del velista è avere la sponsorizzazione. E potrà averla solo
se ci sono delle regole che gli consentono effettivamente di apporre il
marchio sulla barca.

- eventi sponsorizzabili: con categoria A non penso proprio che si possa
apporre l'adesivo dello sponsor della manifestazione sulla prua! Secondo me,
ma forse il discorso andrebbe approfondito, la categoria C, imposta alla
Classe, vieta la sponsorizzazione, sia personale, sia della manifestazione,
sulle barche.

- visibilità della classe: dipende dall'iniziativa dei singoli; ad esempio,
all'europeo sporadicamente venivano date le notizie ai giornali; c'era un
solo computer a disposizione (messo a disposizione da Celine, ma che spesso
serviva a giudici o a qualche irremovibile energumeno del circolo) ed era
difficile trovare il tempo e la voglia di sedersi alle 8 di sera per
scrivere qualcosa da mandare a qualche sito di vela o giornale (quando il
computer era libero). Ben pochi velisti avrebbero saputo dell'esistenza
dell'europeo Snipe se non avessimo inviato alla newsletter Scuttlebutt
(forse la più diffusa), a fare vela, a Yachtracing e al sito Isaf (sempre
lei) un breve resoconto, poi ripreso da altri siti, delle regate (e devo
ringraziare Jerelyn, Giorgio ed Antonio). Servirebbe una persona, che,
perlomeno per i maggiori eventi, si occupasse di questo (in America sono
meglio organizzati: è stato possibile seguire ogni giorno i campionati
Western emisphere, i master e i mondiali femminili).
La "visibilità" evidentemente non riguarda (soltanto) lo sponsor, ma la
classe Snipe in generale, la sua diffusione ed il suo sviluppo.
In Italia alcune zone (vedi Laghi Lombardi) non so se esistono ancora (mai
hanno inviato un calendario ... nonostante ci fosse chi era interessato ad
acquistare uno Snipe e volesse, prima di farlo, accertarsi, chiedendo
informazioni alla lista, del calendario e dell'attività in quelle zone:
ottimo servizio reso!), altre si sono molto sviluppate per una specie di
passaparola (Trieste Monfalcone), altre hanno avuto una notevole crescita,
spero non limitata all'Europeo (Anzio). Se si vuole garantire crescita
(quantitativa e qualitativa) e ricambio è necessario che si sappia che cos'è
lo Snipe e che è vivo! Faccio un esempio: quest'autunno ho fatto alcune
regate sui barconi e, al termine del campionato, molti sapevano cos'è lo
snipe, avevano visitato il nostro sito ed alcuni hanno dichiarato di voler
provare il beccaccino.
- politica con l'Isaf e la Fiv: è evidente, come dice il segretario sud-
europeo, che i rapporti devono essere migliorati. Come fare? Io non lo so,
perché ... non so come la classe istituzionalmente curi i rapporti e come le
nostre proposte raggiungano l'Isaf (forse ce lo potrebbe raccontare chi
questi rapporti li intrattiene). Quel che mi pare di capire (e la riprova è
la vicenda "europeo a Chioggia o altrove") è che il bordo che paga non è
quello diretto, ma quello "traverso" (forse questa tattica vale ancor più
nei confronti dell'Isaf).






* From Rod Davis: An open letter to Paul Henderson:


Dear Mr Henderson, I think you got this sailing administration thing wrong.

Yachting (in total) is like a plant. The Olympics, America's Cup, professional sailors and sponsorship are the flowers on the plant. They get almost all the publicity and attention and should be used for that. The roots of our plant are the local racers and the classes, be it the Farr 40s, Opti's, Mumm 30's, IMS, PHRF, Snipes, Lightnings, Seasnarks and others.

90% of our sport is in the roots, this is good news for all off us. What we need to do is take care of the roots. If we do that we will always have flowers.

Classes need the freedom (plant food) to decide where, when and who can sail in 'their' world championship. No one could have more of the class interest at heart than the class itself. And no, not every decision by a class will work out but it is 'their' decision.

http://www.scuttlebutteurope.com/103.php


Download file: fumettocacaomeravigliao.jpg fumettocacaomeravigliao.jpg
Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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