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Data pubblicazione: 13/12/2006
La biografia di Carlo Perini, socio onorario dal 2004.
Carlo Perini, stazzatore Scira n. 6, è stato tra i protagonisti della rinascita post bellica della vela veneta. Reduce dal secondo conflitto mondiale, con un gruppo di amici, rimise in armamento le poche barche sopravvissute al disastro: topi veneti da diporto e regata, vecchie derive Delta 5,5 e qualche pesantissimo beccaccino dell'anteguerra.
Il secondo passo fu l'allestimento di derive nazionali della classe U, voluta dalla Usvi, l'attuale Fiv per unificare i vari tipi regionali di imbarcazione con equipaggi da 3 persone. Per quanto entusiasmanti, però, si trattava di barche troppo dispendiose ed oltretutto non soggette ad un disegno preciso. Lo Snipe, invece, con le sue piccole dimensioni, la facilità di costruzione e la monotipia era l'ideale. Così, dopo il 1950, grazie alla collaborazione di alcuni carpentieri, Carlo Perini ed il suo amico, Mario Ballarin vararono alcune barche ben differenti rispetto a quella dell'anteguerra. Un po' di testa propria, un po' con l'auto di Danilo D'Isiot, nacquero Kriss, Robel e Penna Nera, barche di tutti rispetto. Da allora, la sua presenza nella classe è stata ininterrotta. Come stazzatore, continua la propria attività a vantaggio delle flotte lagunari e limitrofe. Di recente, ha collaborato alla corretta realizzazione del lo snipe in legno di Stefano Umberto Penzo dal quale, recentemente, è stata avviata la produzione di cloni in vetroresina.