Quest’anno il tempo, nella splendida Snipe Bay di Talamone, è stato meno clemente del solito.

 

Così nella prima manche del Campionato Invernale si sono disputate solo 6 prove, quasi tutte “in cinghia.

 

In queste condizioni, alcuni hanno preferito talvolta seguire  le regate da terra, altri si sono spaventati per le previsioni meteorologiche infauste e  non hanno affrontato la lunga trasferta.

In tutti i casi 15 barche iscritte sono un bel numero e la presenza di Fantoni, Solerio e Rochelli ha portato in alto il livello tecnico della competizione.

 

La flotta di Romagna ha portato nelle acque toscane ben cinque barche, quella di Rimini due –forza romagna- mentre i locali toscani tre. Due barche dalla lontanissima Trieste e una dalla lontana Sanremo, aggiungeteci il solito Claudio Ciufo con Gabriella da Roma, anzi de Roma, e i numeri tornano.

 

In acqua alcuni equipaggi, saldamente tra i primi della ranking list, hanno dato filo da torcere ai tre campioni sopra citati. Alla fine la classifica generale vede Pietro Fantoni con prodieri vari (Boi, Rochellino e, udite –udite Paolo Lambertenghi) sbaragliare la concorrenza.

 

Questo anche perché Enrico Solerio con a prua Filiberto Perdisa non ha potuto partecipare a tutte le prove, sarebbe stata una bella battaglia dagli esiti incerti. Stesso dicasi per i “Rockets”, non presenti nel primo week-end di regate e quindi tagliati fuori dalla classifica generale.

 

Così, dietro al Pietrino da Moruzzo, l’uomo dai mille prodieri e prodiere, sono finiti i forti marpioni Carlo Prati –Stefano Selleri, molto regolari e consistenti. Sul podio anche i fratelloni Prosperi, veloci come al solito e seguiti da Marco Pantano –Krantz Fontana, autori di una vittoria parziale ma un po’ discontinui e dai “Fishes” padre e figlio. Andrea è molto consistente, in tutti i sensi, con aria sostenuta e con il figlio Niccolò è sempre a lottare con i migliori. Cito, perché autori di buoni spunti, anche i sensazionali “Dallo” da Firenze e poi Paolone Fuzzi con Matteo Batarra e i concittadini Gallinucci-Filipucci: per i pochi che non lo sapessero sono tutti di Riccione. Peccato che Paternò e De Carolis-Vacchi Suzzi abbiano disputato solo alcune prove, peraltro con risultati discreti.

 

Ho parlato di tutti ?  No, e allora poi qualcuno mi sgrida. Dimenticavo infatti i terzo equipaggio riccionese Giuseppe Di Milta –Giovannetti; Giuseppe  ha capito che lo Snipe è una brutta bestia ma saprà prendere le giuste misure. Dimenticavo anche il mio amico  Luigi Berti con il quale abbiamo disputato una regata, io prodiere, finita con una scuffia e un ritiro con la coda tra le gambe, E’ per questo che in classifica, al posto dei nostri nomi, troverete solo una doppia xx.

 

Per ultimo voglio ringraziare il padrone di casa AlessandroTesta, ottimo ospite, ottimo coach e ottimo gestore delle operazioni in mare grazie anche al supporto di bravi marinai, tra cui il grande Franco Zamorani, nostalgico delle regate in Beccaccino e che, in garage, pardon nella stalla, tiene e cura il suo Persson, meditando un clamoroso ritorno.

Alberto Perdisa