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Snipe World Master
Data pubblicazione: 10/08/2004
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Le regate e i commenti:

Prova 1

di Ivo Gattulli


 

Anguillara Sabazia, 4 agosto 2004. Condizioni ideali per la prima giornata dello Snipe World Masters Rome 2004: vento da 210° sui 6-7m/sec, partenza buona al secondo tentativo, con 83 barche sulla linea di partenza per 15 nazioni.

Vento piuttosto irregolare, con diversi buchi, soprattutto sul lato sinistro del campo, ed infatti é dal lato destro che escono i primi posti della classifica (che segue) con Persson e signora, che ormai sta diventando un conoscitore del lago di Bracciano, seguito dal Campione del Mondo in carica Augie Diaz, dallo spagnolo Gancedo, dalla Bibi Juetz e splendido quinto l'equipaggio monfalconese Michel-Michel, peccato solo per l'OCS comminato al nostro Commodoro Brezich, che aveva concluso in terza posizione.

Oggi sono previste due prove, mentre scrivo la termica notturna si sta ritirando come da copione, in attesa dell'ingresso di quella diurna. Il via della prima prova é previsto per le 14.00, alle 13.00 cominceranno ad uscire le barche (83 snipe sono uno spettacolo imperdibile), speriamo di riuscire a farvi avere classifiche e resoconto della giornata già in serata.

Da segnalare il successo del Bacardi Party di ieri sera: Il lago Sabatino come Nassau!! Non ci credete? Provate a chiedere a qualcuno che c'é stato... ammesso che lo troviate ancora sufficientemente sobrio!

a presto.
Ivo

Prova 2 e 3

di Ivo Gattulli

Anguillara Sabazia, 5 agosto 2004. Cronaca e classifiche del secondo giorno di regate, conclusosi con un forte groppo di vento.
Seconda giornata di regate allo Snipe World Masters Rome2004, disputate due prove, e devo ammetterlo.. non ho idea di chi abbia vinto, e non solo perché non sono abitudinario della parte alta della classifica!

Vengo ai fatti: dopo qualche sguardo incerto al momento del "barche in acqua", più per i nuvoloni bassi e veloci da sud est che per le previsioni non proprio rosee, parte la processione in poppa dei beccaccini verso il campo di regata, e si capisce subito che le condizioni non sono affatto stabili, con ampie zone di pressione, intervallate da buchi di vento pressoché totali.

Arrivati in zona partenza, consueto check presso la barca contro-starter (10% di penalizzazione per chi non lo fa) e via la prima prova con un "interessante" novità: procedura di partenza dai 7 minuti! Avrei voluto chiedere spiegazioni una volta a terra, ma poi non se ne é presentata l'occasione..

Insomma si va, noi (cioé io con al timone il Commodoro Mondiale della Classe Snipe Jiro Yamamoto), partiamo sparati a sinistra, lato del campo che il Commodoro sembra prediligere, il cielo si é aperto ma c'é di che stare alle cinghie.

La bolina passa tranquilla, se non fosse per una sostanziosa rotazione a sinistra (c'é chi parla di 30°) che ha ricompattato la flotta sulla boa di bolina, producendo uno di quegli ingorghi che non si vedono nemmeno all'uscita di un centro commerciale sotto natale!

Essendo andati a sinistra nell'ingorgo ci ritroviamo pure noi, purtroppo ogni mio tentativo di convincere il Commodoro a girare largo, magari perdendo qualche lunghezza, risulta vano, così pur non sguainando la katanà, il Commodoro si getta nella mischia che da subito risulta essere decisamente impenetrabile, morale della favola: la boa la giriamo al quinto tentativo, dopo una serie di "giringiro", rimbalzando tra e con le altre barche!
Ogni commento é superfluo, mi limito a dire che lo scherzetto ci é costato non meno di trenta posizioni.

Comunque alla fine passiamo pure noi, su deriva e via di lasco (il percorso é un triangolo), non si vola ma si corre abbastanza.

Il resto della regata é da antologia: con una flotta tanto numerosa ed un vento tanto istabile si perde tutto e si guadagna di più con due bordi, roba da far friggere la testa.

Noi recuperiamo qualcosa, più per la velocità in poppa che per altro, ma continuiamo a soffrire di bolina ed oltre a non sapere chi abbia vinto, non so nemmeno come siamo finiti noi.

Il tutto accade sullo sfondo di un cupo temporale tra Bracciano e Trevignano, che tutto sommato non sembra molto interessato al Mondiale, limitandosi a fermare il vento, facendoci impiegare quaranta minuti per tornare sulla linea di partenza (seconda prova).

Qualche sospetto che le cose non si stiano mettendo per il meglio comincia a venire quando la sponda di Trevignano, esattamente sotto vento, diventa improvvisamente nitidissima!

Nel mentre il temporale di cui sopra si é spostato ancora verso ovest e hanno cominciato a salire verso il cielo delle nuove nubi temporalesche, ancora lontane ma perfettamente sopravvento al campo di regata.

L'attesa per il via della seconda prova é lunga, alla fine si parte con almeno 10 m/sec... sulle versioni ufficiali dell'accaduto leggerete che c'erano 12 nodi, ma solo perché allo Snipe World Masters non si può partire con più di 7m/sec.

Inutile stare qui a cavillare, le ochette che cominciavano a formarsi non hanno dato adito ad alcun dubbio sull'intensità del vento, mentre forti dubbi sull'opportunità di regatare li davano i cumuli nembi che continuavano a verticalizzarsi sulla sponda sud del lago, arrivando ben presto ad oscurare il sole.

Alla fine partiamo, 'sta volta bandiera Z da subito (non come alla prova precedente, dove é stata issata solo al secondo tentativo), si cinghia, duro, il vang é a fine corsa, onda formata (80cm - 100cm), raffiche dure e lunghe, ed il campo di regata sopravvento non é un bel vedere.

Il percorso é un bel triangolone, 'sta volta al lasco si vola, si comincia a vedere qualche barca che ammaina la randa e prende la via di casa.

Fortunatamente sul secondo lato di lasco la pressione sembra scendere, la situazione diventa un pò più vivibile così riesco a riconoscere due barche italiane nel gruppo di testa che ha cominciato la risalita: Brezich e Bari, che hanno finito bene, ma non so ancora quanto.

Il vento diventa sempre più instabile, ce ne é un pò di meno, io sto sempre in cinghia con maschera e snorkel, dato che Yamamoto pesa 53 Kg e, data la non tenera età, é piuttosto parco alle cinghie, però non molla mai!

Al lasco si vola ancora ma meno di prima.
Approcciando l'ultima boa di lasco il vento muore definitivamente, l'ultima bolina la si fa con 5m/sec d'aria che va ritirandosi, come si ritira anche il sole, dietro alla cupola color antracite di un mostro sbucato esattamente dalla collina alle spalle della SVAM.. riassunto della situazione: tagliamo il traguardo nella bonaccia, la tipica quiete prima della tempesta, siamo a due miglia dalla SVAM (esattamente di bolina), e mentre il sole ormai basso (la regata é partita alle 17.30 passate) illumina le vele dei primi che rientrano, dietro la SVAM il cielo é un ammasso di schiuma e ribolle.

L'ultima cosa che riesco a distinguere é un ragazzo su di un gommone che fa segno di ammainare tutto, prima che sparisca ingoiato dal bianco dell'acqua, a quel punto anche Yamamoto si piega a più ragionevoli pensieri, così libero la drizza e mi ricordo che la barca su cui siamo é armata con un Proctor, hook in testa..non so se ho imprecato o altro, fatto sta che il bianco arriva e l'idea di rimanere con la randa issata mi terrorizza un pò, così tiro, nemmeno con tanta forza ed il "clack" secco mi dice che la hook, per oggi,  non darà problemi.

Alla fine arriviamo allo scivolo, Yamamoto mi fa capire che é brasato dal freddo e dalla fatica, atterrando ritrovo Silvia, che regata sulla nostra barca, con al timone Domenico De Toro, é intera, ed é intera anche la barca, a parte le vele che ovviamente sono un pò stressate.

Allo scivolo troviamo un tal Diaz Augie, col cappellone d'ordinanza e l'acqua alla vita che rassetta barche e le spinge su per la rampa, non ha un'espressione serena, girano voci che sia rientrato senza la prodiera.

Ad una contata veloce ci siamo tutti, per un pò continua a girare la voce che una persona sia dispersa, viene addirittura allertato un elicottero SAR a Furbara, uno di quelli con "tuffatore" e sensore termico per la ricerca notturna, perché nel mentre é sceso anche il buio, poi non ce ne sarà bisogno.

A terra mi raccontano che visto il groppo, il Colonello Scarlatti, Comandante dell'Aeroporto di Vigna di Valle, mentre si prendeva le sue belle secchiate d'acqua sullo scivolo d'alaggio coordinando l'approntamento di ulteriori mezzi di soccorso, ha tuonato di chiudere la base, ha organizzato una check list per i rientranti, ha messo a disposizione tutto il personale presente: a terra (armati di coperte e caffé bollenti) e in acqua sulle barche appoggio, oltre a due persone mandate in cima alla torre di controllo per guidare i battelli verso le barche sparpagliate per il lago.

In acqua non ce la siamo vista bella, con pioggia orizzontale e raffiche di vento a 40nodi (80 km/h) ma anche chi é rimasto a terra si é preso un discreto spavento ad assistere allo spettacolo.

Il ringraziamento per il loro operato al Comandante Scarlatti, ai tutti i ragazzi della SVAM ed ai battelli degli altri Circoli del lago che prestavano assistenza, oltre che dovuto é sincero!

Domani si discuteranno le proteste, molti equipaggi hanno chiesto che la seconda prova di oggi venga annullata perché il via é stato dato con una velocità del vento ben oltre i limiti previsti dal regolamento dello SWM, vi terremo aggiornati.

Spare day

di Ivo Gattulli

Anguillara Sabazia, 6 agosto 2004. Giornata di pioggia e proteste al SWM2004.

Sono fioccate le proteste contro il Comitato di Regata per la decisione di dare il via alla seconda prova di ieri, con vento ben oltre i limiti posti dal regolamento dello SWM (15kt di velocità media).

Al momento tutte le proteste sono state rigettate, la classifica é stata rivista a causa di alcune imprecisioni nella registrazioni dei passaggi.

Prova 4

Anguillara Sabazia, 7 agosto 2004. Una sola prova disputata oggi con molte critiche al Comitato di Regata.

Continuano le polemiche al Mondiale Master. Dopo le proteste per la terza prova (fatta partire con un vento manifestamente al di sopra dei limiti previsti dal Regolamento del Mondiale Master), anche oggi il Comitato di Regata è stato al centro di critiche e proteste. Molte barche sono state pescate in OCS, e, sebbene quelle partite "fuori" fossero molte di più (almeno 50 secondo alcuni), il Comitato ha preferito non far ripetere la partenza issando il ripetitore, ma ha squalificato solo quelli ... i cui numeri sono stati annotati.

Discutibile poi la decisione di non far correre la seconda prova della giornata.

L'unica certezza è, a questo punto Augie Diaz, con a prua Lisa Griffith, che balza al primo posto grazie al secondo bullet consecutivo.

Risultata finali

Anguillara Sabazia, 8 agosto 2004. Anche oggi una sola prova disputata e ancora una vittoria di Augie Diaz che, con Lisa Griffith, si riconferma Campione del Mondo Master (dopo aver vinto lo scorso anno anche il Mondiale Assoluto).

Solo 5 le prove disputate. Ciò ha comportato l'impossibilità di scartare il peggior risultato. Ha così vinto nettamente l'Americano (2-11-0,75-0,75-0,75 i parziali), mentre molti suoi rivali come Persson sono incappati in qualche prova negativa.

Il Campionato è stato caratterizzato anche da alcune decisioni del Comitato di Regata molto criticate dai regatanti: partenze date senza rispettare i limiti di vento, indecisioni nel dare la partenza e nel fare rientrare le barche prima di un groppo di vento, OCS affibbiati "sparando a caso nel mucchio".

Questa la classifica:

1. Augie Diaz - Lisa Griffith USA (2-11-0,75-0,75-0,75)

2. Bibi Juetz - Dante Bianchi BRA (4-4-16-10-3)

3. Mauro Maurizi - Fabio Nocera ITA (27-5-6-8-8)

4. Felix Gancedo - Angela Pumariega ESP (3-3-19-7-23)

5. Jan Persson - Jane Persson DEN (0,75-0,75-10-37-13)

Altri Italiani: 9. Michel; 16. Pantano; 17. Braga; 18. Penso; 19. Brezich; 22. Tarabocchia.

Campioni del Mondo Apprentice Master: Diaz - Griffith;

Master: Maurizi - Nocera;

Grand Master: Juetz - Bianchi.

Epilogo

Il bilancio del Mondialone

di Ivo Gattulli (Ivosan).

Anguillara Sabazia, 10 agosto 2004. Archiviato lo Snipe World Masters Rome2004, ma andiamo per ordine.

Sabato 7 si é disputata la 4a prova del Campionato in condizioni pressoché ideali, con le consuete difficoltà di un campo che si é confermato estremamente complesso da interpretare per i regatanti.

Il percorso scelto é stato un triangolo olimpico, la partenza come di consueto molto tirata con un richiamo generale al primo tentativo e numerosi OCS al secondo.

Consueta anche l'iniziale rotazione a sinistra del vento, che ha spinto la flotta a ricompattarsi sulla boa di bolina, pur non ricreando l'ingorgo della prova precedente.

A ciò ha senz'altro contribuito la scelta dei nuovi percorsi, con la linea di partenza a metà del primo lato di bolina, cosa questa che non consente alla flotta di sgranarsi prima della prima boa, tutto a vantaggio della spettacolarità del passaggio ma anche di una certa caoticità, che in condizioni di aria tesa può portare facilmente a qualche collisione di troppo.

Girata la boa la discesa al lasco é veloce e somiglia sempre più ad un rodeo, a causa delle scie incrociate delle 83 barche, lasco per altro tutt'altro che tranquillo, con la flotta molto aperta in altezza, con continue coperture e ingaggi, chi col tangone chi senza, insomma tutt'altro della solita fila indiana che i laschi a volte finiscono per produrre.

Gli incroci più spettacolari sono stati come sempre in boa, tra quelli che cominciavano la risalita di bolina e quelli che ancora scendevano di lasco. Anche in questo caso qualche piccolo contatto, ma con tante barche in spazi tanto ristretti é inevitabile.

Noi camminiamo come al solito più di lasco che di bolina, e grazie alle intuizioni di Yamamoto  giriamo la prima boa dentro i primi 15.

Degno di nota é l'ultimo tratto della prima bolina che grazie alla predilizione del Commodoro per il lato sinistro del campo , abbiamo fatto a poche (una decina) di lunghezze da Diaz, poi lui ha vinto la prova, e noi ci siamo persi nelle retrovie, ma é stato bellissimo lo stesso!

La classifica la trovate sul sito, per quanto ci riguarda abbiamo portato a casa quello che sarà il più bel piazzamento del Campionato, un 35° che ci ripaga appieno!

Il giorno dopo (prova 5) in acqua un'ora prima, per cercare di disputare due prove nell'ultima giornata utile.

Purtroppo il vento non ci é amico, si esce con un filo d'aria che tale rimane, ritirandosi e tornando a piacimento, costringendoci a quaranta minuti di cabotaggio per raggiungere l'area di partenza.

Purtroppo il lago é circondato da una serie di temporali che impediscono alla brezza di stendersi, e così passa il tempo e si riduce proporzionalmente la possibilità di disputare due prove, utili a raggiungere quota 6, necessaria a consentire lo scarto del peggiore piazzamento.

Alla fine la pazienza viene premiata, si parte con una brezza ragionevolmente stabile, il campo é sempre difficilissimo, ritardare una copertura di pochi secondi, significa vedersi sfilare davanti a quattro lunghezze il "non coperto".

Noi torniamo a sinistra, sembra pagare, ma abbiamo devastanti problemi di passo: prima della partenza Yamamoto si é messo a cambiare la centratura dell'albero, il risultato non paga: di bolina abbiamo la catenaria di una caravella portoghese, ciò nonostante riusciamo a non perdere contro i diretti concorrenti, anche se é una fatica enorme.

'Sta volta la sinistra é ancora più favorevole del solito.

Il percorso é sempre il solito triangolo, non essendoci molto vento la scelta deve dipendere dal timore di avere un gran numero di barche su rotte collidenti alla boa di bolina.

Il sinistro però é talmente tanto sinistro che buona parte della flotta si trova ben oltre la lay line, così i primi che scendono di lasco si incrociano con quelli che salgono ancora di bolina, e che ormai, trovatisi "in spalla" alla boa, stanno tentando di puggiare per non perdere troppa acqua. Nel mentre il vento é montato e la velocità risultante é considerevole, alcuni incroci sono molto ravvicinati, così un fiocco che scendeva al lasco finisce per essere segato da una crocetta che risaliva di bolina, danno in realtà minimo: la barca col fiocco segato é di un noto velaio, che ha prontamente chiesto "riparazioni", ottenendo un risultato "medio" senz'altro migliore di quello che avrebbe ottenuto concludendo la regata!

Dopo la bolina faticosa, scopro che il settaggio di Yamamoto non funziona nemmeno per il lasco, oggi siamo spaventosamente lenti, ci rullano da tutte le parti, ma Yamamoto non perde la testa ed in un giro di boa riusciamo a riacciuffare molti di quelli che ci avevano passati al lasco.

Dopo la boa il vento cala, e ruota ancora.

La regata finisce con aria morente, noi entriamo sull'arrivo da sinistra, a mezza lunghezza da Ciufo-Mazzacuva, che ci hanno ben coperti per tutta la seconda metà della bolina.
Le barche arrivano raccolte in piccoli gruppi, decisamente affollati.

Vince un certo Diaz, e comincia la discesa verso l'area di partenza, la barca giuria ha issato la bandiera "R": seconda prova del giorno, ossia prova numero 6, tutti speriamo nel riuscire a "scartare".

La discesa é lentissima, la brezza non sembra riuscire a stendersi sotto un cielo che promette pioggia e che ogni tanto mantiene anche, e così rimaniamo a ciondolare.

Le 17.00 sono il limite ultimo per avviare la procedura di partenza, a pochi minuti dalla dead line arriva un refolo sull'acqua e la flotta si anima.

Alle 16.55 incrociamo in letizia ed allegria attorno alla barca giuria, il messaggio per il Comitato risulta piuttosto chiaro, così viene avviata la procedura di partenza, i soliti "7 minuti", su di una linea particolarmente corta, c'é da fare a sportellate.

Purtroppo la prima partenza viene troncata da un richiamo generale, rientriamo a malincuore, non eravamo partiti male nonostante il fatto che Yamamoto cazzi le scotte allo "zero", cosa che con una flotta tanto numerosa vuole dire trovarsi con tutti i vicini saliti in barca e in piena velocità.
Tornando verso la barca Giuria troviamo issata l'Intelligenza.

Qualche minuto ancora, l'Intelligenza va giù e vengono issate le bandiere della procedura di partenza, dovrebbero essere di nuovo i famosi 7 minuti (a causa dell'Intelligenza che "dovrebbe" aver azzerato la precedente partenza), dopo un minuto vengo issate altre bandiere, mi sfugge qualcosa, e sfugge anche a tutti gli altri, la flotta rumoreggia, siamo tutti sulla linea che così riempita sembra ancora più corta.

Dopo pochissimo viene ammainato tutto, a farne un fumetto si potrebbe disegnare un grande punto interrogativo che campeggia sulla flotta... mai visto nulla del genere.

I dubbi vengono fugati dopo qualche minuto, la lettera "N" issata sulla barca Comitato chiude i giochi, chiude il Mondiale (a qualcuno dei nostri lo rovina anche, purtroppo) e manda tutti a casa, ed il rumoreggiare diventa anche qualcosa di più, ma ormai abbiamo tutti la prua verso la SVAM, in una bella bolinona con buoni 7m/sec d'aria bella stesa, più o meno da 220° (sulla "KAGA", nome provvisorio del beccaccino sul quale regato col Commodoro Yamamoto, non abbiamo bussola), consueta "ironia eolica". (NdR: la Kaga era una delle portaerei giapponesi presenti a Midway e Yamamoto era l'Ammiraglio in capo della flotta). 

Cosa rimane di questo Campionato?
Molto, almeno a chi scrive e a tutti quelli che si sono spezzati per cercare di organizzare un evento all'altezza delle aspettative.

Di quello che si é visto in acqua possiamo dire che:
-Peccato per Brezich-Penso, che erano andati fortissimo nella prima parte del Campionato, penalizzati da un OCS, risultato poi non scartabile;

-Per chi crede che il verde porti sfiga in barca: Diaz aveva le scotte verdi... A proposito: dovreste vederlo come va al lasco, uno spettacolo!!

-Il lago é un posto difficile per regatare, lo sapevamo tutti, adesso lo sappiamo ancora meglio.

-Se non credete che il beccaccino sia per tutti, sappiate che Birger Jansen regatava con la compagna Cecile in dolce attesa...fine del settimo mese, sembrava si fosse mangiata il salva gente!

-Abbiamo dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio che si possono (e si DEVONO) organizzare eventi snipe con più di 80 barche!
Basta organizzarsi per tempo con un "consorzio ad hoc" di circoli, metterci un può di buona volontà e tanto lavoro, il resto é sotto gli occhi di tutti.
Mantenere ancora un sistema a "numero chiuso" per gli eventi Mondiali/Continentali, con la scusa dell'ingestibilità logistica di eventi tanto numerosi é una beata fola.
Abbiamo avuto 83 barche, con 17 di più avremo toccato quota 100, e la logistica non sarebbe stata tanto diversa da quella necessaria alle 83 del Mondiale Master (giusto la linea di partenza sarebbe risultata un pò più lunga), quindi si può fare, e va fatto, per 1000 ragioni, in primis perché regatare in flotte tanto numerose é un'esperienza entusiasmante che tutti, anche chi fa attività a livello strettamente locale, dovrebbe poter provare, e poi perché non può che contribuire all'innalzamento del livello medio dei regatanti snipe (credo sia uno degli scopi istituzionali dell'Associazione di Classe Snipe..), tant'é che se provate a scorrere la classifica vi renderete conto dai nomi presenti nei primi 20-30 posti, che si tratta di regatanti abitudinari di eventi internazionali!
Sarebbe ora che la si smettesse con questa mentalità piuttosto "condominiale": la logistica é un finto problema, in acqua si possono sempre organizzare "golden" e "silver" fleet, come in molte altre classi, e non potranno che trarne giovamento tutti quanti, tanto i Top Ten della Ranking List quanto i regatanti da  "chiosco dei gelati".

-Organizzare l'evento é stato sfiancante, però ne é valsa la pena, perché alla fine chi ha partecipato se ne é andato via contento, contenti quelli alla loro prima esperienza "mondiale", contenti quelli che di mondiali ne hanno visti tanti, a dir loro un successo organizzativo senza precedenti.

-Per quanto riguarda quanto accaduto in acqua... come regatante (oltretutto regatante in IV zona) non posso far altro che limitarmi ad un "dolorante" no comment... come bracciante peones dello Staff del Mondiale, posso solo augurarmi che quanto accaduto non infici tutto quanto é stato fatto.

Arrivati a questo punto posso dire che lo sforzo necessario a realizzare il Mondiale sia stato tale che nessuna delle persone coinvolte nell'organizzazione penserà mai di ripetere l'esperienza (almeno non per i prossimi 50 anni..), il lavoro e l'impegno di questi non può e soprattutto non deve essere ecclissato dalla condotta del Comitato di Regata (qualunque essa sia stata), trovo sarebbe un errore peggiore di quelli commessi dal suddetto Comitato.

Se grande é stato lo sconforto di chi ha visto le proprie aspettative di risultato frustrate, vi lascio immaginare quanto sia stato grande quello di chi si é sfiancato perché tutto andasse per il meglio, quando si é trovato ad assistere alla vanificazione di tali e tanti sforzi a causa comportamento di "alcuni", comportamento del quale né gli organizzatori né i peones dell'organizzazione potevano essere in alcun modo responsabili, ovviamente.

So bene che in una regata quel che conta é ciò che accade in acqua, ed il resto é solo contorno, piacevole o meno quanto si voglia, ma pur sempre solo contorno, spero però che, fatta questa specificazione, non tutto sia stato rovinato da... ci siamo capiti.

A questo punto il meritato (spero) riposo.

Gli Amici ospiti del Circolo sono partiti 'sta mane, a Loro il nostro particolare saluto per i bei gorni passati assieme in acqua  e a terra.

Noi stiamo smobilitando dalla SVAM, a chi scrive rimane da riportare al Sabbazzieto l'ex beccaccia ammiraglia "KAGA", nome vero "Celestino V", dopo di che un bagnetto tonificante a largo non ce lo toglie nessuno.

I ringraziamenti più sinceri vanno a chi si é adoperato per questo Mondiale, a tutti i ragazzi della SVAM, al Comandante Scarlatti, a tutta l'assistenza in acqua e a terra, in particolare al Presidente e al Direttore Sportivo dell'A.S Nautica Sabazia: Steno Niccolini e Sergio Casadio, come sempre impagabili, alle Signore della Segreteria (che con 83 equipaggi assomigliava ad un girone dantesco), A Mr. Java (Maurizio Vivian, il nostro web master - Ndr: del sito www.snipers.it) e a Cristiano Radicchi, che sono riusciti a tenere testa al programma che secerne le classifiche, ad Oliver, speaker ufficiale e bilingue dell'evento (oltre che posaboe, addetto alla Segreteria e alle classifiche..), a Mr.Carlos Bosch, grazie al quale abbiamo potuto organizzare un party che rimarrà negli annales, a tutti i nostri fornitori tecnici e patrocinatori (che qui non posso elencare ma che sono ampiamente riportati sul nostro sito), in particolare a Maurizio e Stefano e a Massimo per il gran lavoro fatto ed a Sergio Michel, che ci ha fatto l'onore di presentare il suo splendido libro sulla storia dello snipe in Italia, proprio al Mondiale.
Pur non essendo possibile nominare tutti, va da se che i ringraziamenti siano comunque omnicomprensivi.
A tutti un Buon Vento, e a presto.

HiroIvo
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(photo courtesy Marco Proli - http://www.marcoproli.com )

photo gallery 


La replica del Presidente del C.d.R. Sergio Masserotti

Ancora sul Snipe World Master

La classifica:


Download file: SWMfinale.doc SWMfinale.doc
Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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