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[ Opinioni e commenti ] Intervista al Campione del Giappone Snipe
Data pubblicazione: 01/04/2007
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Ngoyo Intivada spiega i suoi segreti ed il suo approccio filosofico alla vela.

(A lato l'antica divinità giapponese Susanoo mentre lotta contro il dragone marino)

Dopo la vittoria al Campionato Giapponese e l'ottimo risultato del Mondiale in Giappone dove fu secondo, abbiamo posto qualche domanda al più forte snipista del Sol Levante.

Quando hai iniziato ad andare in barca?

Ho iniziato molto presto. La mia scuola era sul mare e così ho imparato lì. Per essere ammesso al corso ho dovuto superare gli esami di ammissione che sono obbligatori. Tali esami sono estremamente difficili e non possono essere affrontati con una preparazione generica, e per questo la maggior parte degli studenti si recano ai corsi di ripetizioni integrative (a pagamento), che solitamente iniziano alle 17.00 e possono durare sino alle 23.30 di sera, quando il doposcuola chiude.

Com’è la scuola giapponese?

Le scuole giapponesi sono note per il loro rigore, in quanto la severità dell’istituto è considerato come nota di merito e aggiunge valore al diploma conseguito. L’osservanza dei regolamenti scolastici (che cambiano da istituto a istituto) è d’obbligo, e le pene sono molto severe (e spesso fisiche) per i trasgressori. I regolamenti sono estremamente puntigliosi, arrivano a precisare anche i dettagli più insignificanti delle uniformi scolastiche, ma anche in questo caso le infrazioni non sono tollerate. Il rigore con cui gli studenti giapponesi sono allevati inizia sin dall’asilo prosegue per tutta la durata della scuola dell’obbligo, e all’università.

Ricordo che una volta non ho lavato la barca dopo un’uscita. Sono stato costretto a pulire da solo tutto il capannone della scuola vela che era molto grande. Per pulirlo tutto ho finito alle 5 della mattina del giorno successivo, quando suonava la sveglia per gli altri bambini. Da allora ho sempre lavato con cura la mia barca.

Come svolgi i tuoi allenamenti?

Cerco di uscire ogni giorno. Ogni sei giorni, mi prendo un giorno di riposo. Solo quando mi sposto per fare le regate non esco con questa regolarità, perché i miei programmi sono condizionati dagli spostamenti e dal programma delle regate. Per me l’allenamento è disciplina. Questo è un insegnamento che ho imparato a scuola.

In genere mi sveglio alle 5,00, faccio un’ora di neditazione, ginnastica, poi in barca alle 8,00 fino a mezzogiorno. Se le condizioni sono buone faccio un allenamento anche il pomeriggio, altrimenti ginnastica e massaggi.

Che attrezzatura utilizzi?

Vele giapponesi, scafo italiano, albero svedese.

E' vero che hai lavorato molto sulle vele?

E’ vero. C’è stato uno stretto contatto con la veleria per sviluppare le vele. Siamo arrivati alla conclusione che non esiste una vela che vada bene per tutti, per tutti i pesi dell’equipaggio, per tutti gli alberi e per ogni condizione di vento e mare. Abbiamo lavorato, ma su tutto l’insieme.

La peculiarità di questa barca è il peso elevato, l'albero molto flessibile e le appendici non molto efficienti. Più in generale posso dire che il segreto è il legame tra tutte le cose e tra le cose e l’uomo.

Voi occidentali avete difficoltà a capire questo. Nello shintoismo tutto l'esistente è pervaso da un'energia primordiale, che alimenta e compone tutta la materia e tutte le sue manifestazioni, è il Musubi. Questa forza mistica è paragonabile al Tao del Taoismo, un'energia cosmica che dà origine al tutto e causa l'evoluzione del tutto, attraverso l'eterno ciclo dell'esistenza. Esso è il legame intimo che c'è tra tutte le cose, l'elemento comune a tutto ciò che fa parte del cosmo. Il Matsubi è inoltre la forza armonica e universale che lega indissolubilmente il mondo fisico umano al mondo spirituale degli dèi, i kami.

D’accordo. I lettori però vogliono sapere rake, tensione, lunghezza delle crocette ed altri dati tecnici.

Vi dico le misure usate al Campionato giapponese senza problemi. 6,55, 6,50, 6,46, crocette 44 per 76-73, tensione 24-26. Questi numeri significano molto per me e Tetsuya, per la mia barca, il mio albero. Non significano niente per altre persone, altre barche ed altri alberi.

Tu e il tuo prodiere Tetsuya Tsinghiay, mi dicono, siete molto diversi come carattere. Eppure in barca avete un’ottima intesa.

Sì una volta durante una regata, dopo essere scesi a terra dopo una giornata in acqua, è sparito. Il giorno successivo ci giocavamo il campionato universitario, ma non lo trovavo. Due ore prima della regata ho avuto un’intuizione. Finalmente l’ho trovato che dormiva in un albergo con le stanze a loculi. Si era ubriacato la sera prima con birra e sakè. L’ho messo sotto una doccia gelata, siamo usciti in mare ed abbiamo vinto il Campionato.

Questo modo di vivere non mi piace. Tuttavia anche in questo lo Shintoismo insegna: l'esistenza, in tutte le sue forme, si origina innanzitutto dall'esprimersi del principio cosmico in una dualità, due forze polarmente opposte, il principio positivo Yo e il principio negativo In, corrispondente al rapporto di Yin e Yang della cosmologia taoista. Dalll'avvicendarsi di queste due forze primordiali e opposte scaturisce tutta l'esistenza, sia essa fisica e materiale sia spirituale. I kami, come gli uomini, hanno origine dallo scontro eterno tra queste due polarità.

Tu invece sei sempre ligio al dovere?
Ogni tanto gioco al Pachinko.

Che cos’é?

Una specie di slot machine. Ma molto più divertente. Qui da noi il gioco non è considerato un vizio. A Kioto, ad esempio, troverai templi zen e, a fianco, case da gioco Pachinko.

Ma, a parte il Pachinko, quale è la molla che ti fa alzare alle 5,00 della mattina per andare in barca?

Un grande amore e riverenza per la natura, in tutte le sue possibili manifestazioni. La vela è mare sole vento, ma anche un prodotto dell’uomo, tecnologia, fisica, materiali, meteorologia. Ogni cosa è di per se sacra, ogni essere vivente e ogni roccia nell'universo. La natura è considerata sacra in quanto manifestazione della forza dei kamiu e dimora eterna di essi stessi. Valli, montagne, mari abissi, foreste, fiumi, persino le città e le foreste artificiali ripiantate dall'uomo sono delle manifestazioni dell'essenza divina dell'universo, in quanto la materia stessa di cui ogni cosa è costituita ha una base, un fondamento divino.

Religione e mondo moderno si fondono.

Sì, un contesto religioso di questo genere risulta incredibilmente adatto alla mentalità moderna dell'uomo. Mentre infatti si tende sempre di più a diffidare dal trascendente, cresce un tipo di teologia che vede come divina la materia stessa che costituisce tutte le cose, in quanto generata dalle grandi energie divine che pervadono tutto l'universo. É in questo modo che lo Shintoismo sopravvive in un Paese costellato da tecnologie avanzatissime tra cui computer e robot sempre più diffusi. In una visione del mondo in cui ogni cosa che esista si ritiene abbia uno spirito, infatti, anche un robot deve conseguentemente averne uno. Questo spirito non è da intendere nel senso occidentale del termine, poiché questa essenza divina di un robot non è altro che parte della matrice divina che genera tutte le manifestazioni dell'universo.

Programmi per questo 2007?

Il Mondiale a Oporto. Prima dieci regate in Giappone. Naturalmente molto allenamento.

Stiamo acquisendo le candidature per le località che ospiteranno le nostre regate nazionali per la stagione 2013. Scrivere al Segretario nazionale 2012-2013 peloja@katamail.com
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