Buongiorno da una calda Rio.

Questa mattina sta soffiando già una umidissima brezza termica da sud. Se i siti meteo si telefonassero almeno uno ci azzeccherebbe e invece in tutti questi giorni nessuno si è avvicinato alla realtà.

Ieri nella giornata di riposo, dopo una visita mattutina alla collina di Corcovado, abbiamo trovato casualmente una guida tassista che parlava Italiano e così abbiamo preso la palla al balzo e ci siamo fatti accompagnare in un tour nella favela di Rocinha, una città nellla città che conta cira 250.000 abitanti assiepati su una collina stupendamente panoramica.

Esiste una strada sola che l'attraversa e all'inizio e alla fine di essa troviamo polizia armata che controlla ad uno a uno chi entra ed esce. E' assolutamente sconsigliato cercare di andarci senza essere accompagnati.

I mezzi pubblici sono molte centinaia di moto taxi, le uniche che possono infilarsi negli impervi e strettissini vicoli della favela. Con sgomento ci accorgiamo che il servizio d'ordine è garantito da uomini con fucili mitragliatori enormi, mai visti neanche in Mission Impossible. Qui fervono le più disparate attività commerciali, vi si trova di tutto e tutta l'atmosfera è permeata da aromi e odori di tutti i tipi. La musica viene riprodotta a beneficio di tutti attraverso enorni casse, le costruzioni sono tutte in muratura e l'"appartamento" medio ha una quindicina di metri quadri. Si ha un pò di timore a spaziare con lo sguardo perchè si è costantemente anche se discretamente controllati da giovani uomini armati.

I bambini giocano in libertà (un paradiso per giocare a nascondino) e le persone che ci abitano sembra conducano una vita tuttaltro che stressata e nevrotica. La guida ci conferma che, per la maggior parte di essi, la loro è un'esistenza felice.

Ci caliamo nella dorate spiagge di Rio verso il tramonto e a punta Arpoador (paradiso dei surfisti) si accende un grande riflettore che permetterà di surfare fino a notte inoltrata.

Fabio