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Gran Trofeo Valencia
Data pubblicazione: 28/05/2007
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Valencia, 24 maggio 2007. Sono le 8 e 45 quando sorvoliamo il mare di Valencia, provenienti da Venezia. Dall’alto si vede che c’è una bella onda e un discreto traffico di mercantili. L’aeroporto, mi dice il Peach, dall’ultima volta è cambiato: ora ci accoglie una moderna struttura di vetro e cemento costruita per l’America’s Cup.
Ci attendono Stefano Longhi, Alessandro Rodati e Barbara Bonini, che si sono sparati il viaggio dall’Italia con un furgone e tre barche. Partiamo subito per il circolo. Anche la viabilità è cambiata: strade a tre corsie, svincoli e rotonde costruiti in uno-due anni per la Coppa America.

Arriviamo al Real Club Nautico di Valencia, che si trova a Sud della città. Il circolo è immenso, guardie all’ingresso controllano i visitatori, due travel lift, un marina grandissimo, con parecchi megayacht, negozi nautici, un piazzale pieno di derive (ci sono anche due finn targati GBR (forse uno è di Ben Ainsle) e una sede sociale ... reale.

Nel piazzale troviamo il Campione del Mondo Augie Diaz, appositamente arrivato dalla Florida, che sta attrezzando il suo nuovo Snipe, costruito in Italia e che utilizzerà al mondiale di Oporto. Ci dice che vorrebbe uscire alle tre e che gli serve un prodiere.

Al pomeriggio tutti decidono di farsi un giro per il nuovo Port America’s Cup dove ci sono le basi dei teams. Io invece rimango con Augie. Misura e controlla ogni cosa, dal piede d’albero, alla lunghezza dello stroppetto sulla drizza del fiocco. Vuole uscire per provare che tutto funzioni al meglio. Usciamo alle 16,30, lui ovviamente al timone ed io a prua. Vento da NE sui 15 nodi e molta onda, più onda che vento. Le condizioni sono di quelle difficilissime per lo Snipe ed Augie prova un po’ prima di trovare quello che è, secondo lui, il giusto compromesso tra velocità ed angolo. Facciamo un po’ di virate, dove io cerco di fare quel che posso in un ruolo da me non molto frequentato. Poi la parte dell’uscita che ci ha divertito di più. Arriviamo a cento metri dalle due Alinghi che stanno ammainando i genoa per issarne di altri, durante una seessione di speed test. Al seguito una pilotina e tre mega gommoni. Augie dice ridendo che ci potrebbero aver scambiato per spie di Prada. Un gommone si avvicina, ci guardano sospettosi e poi proseguono al seguito delle barche svizzere che ripartono di bolina (in realtà vanno contro vento, poiché stringono almeno 20 gradi più di noi).

Intanto, in lontananza, si vedono le due Luna Rossa che scendono di gennaker. Noi proseguiamo ancora di bolina. Un paio di virate ci portano a 50 metri dalla prua di ITA94 che di fronte a noi si accinge a strambare. Probabilmente qualcuno (Horton, Grael, Mac Kee, Ericsson) a bordo di Luna Rossa riconosce Augie Diaz, così il pozzetto ci saluta urlando. Noi poggiamo, diamo tangone e proviamo a seguirli. Molto divertente dice Augie.

Stasera cena con Andrea Pribaz, nostro amico snipista e velaio di Desafio. Molti aneddoti. Spero scriva qualcosa della sua esperienza per il sito. 

Venerdì regata alle ore due. Il vento è previsto più leggero.

 

Valencia, 25 maggio 2007.

Oggi regata con bonaccia. Prima della partenza proviamo un po’ la velocità con Diaz e siamo più veloci, lui si ferma, svita un po’ gli arridatoi, riproviamo e cammina nettamente di più ...

Partenza. Linea lunghissima per le circa trenta barche, leggermente buono verso la pin-end boat. Noi da soli, con Ciufo, andiamo verso la sinistra della linea, allo start siamo sul controstarter, viriamo mure a sinistra ed abbiamo un bel vantaggio. Il vento purtroppo va un po’ a destra e le raffiche entrano da là. Dalla finestra del fiocco vedo che ci schiacciamo sulla flotta che è partita in barca comitato. Poi qualche raffica entra da sinistra e passiamo di poco a poppa di Triay che dall’estrema destra ha virato e si riporta verso il centro. Viriamo anche noi, vicini, un po’ sotto alla lay line di destra. Diaz è pari, sotto vento a noi. Adesso però il vento è da sinistra ed entrano alla grande De Toro, Ciufo e Graca che girano subito dietro a Triay e Diaz. Noi, ringraziando per un bel copertone un “connazionale”, perdiamo un paio di posizioni e siamo attorno al settimo-ottavo. I due laschi passano senza cambiamenti di posizioni anche se molti spagnoli pompano in maniera vergognosa. Nella seconda bolina, tutta a destra, De Toro e Ciufo tengono bene, io vengo passato da Alejandro Fresneda e di poppa da uno spagnolo che si muove tantissimo. Nell’ultima bolina ripassiamo lo spagnolo, Longhi recupera, mentre Ciufo scivola indietro a pochi metri dall’arrivo. Alla fine vince Triay, secondo Diaz, terzo De Toro, autore di una bella regata, poi Graca, Fresneda, Fantoni, Longhi. Un po’ più indietro gli altri equipaggi italiani e cioé Ciufo, Rodati, Zaoli e Zuanelli.

Finita la prova si avvicina un fronte che porta un po’ di pioggia e bel vento sui 15-18 nodi. Abbassiamo la centratura e attendiamo la partenza. Il Comitato teme però un colpo di vento e issa Intelligenza su A, mandandoci a casa. Noi proviamo con Diaz un po’ di bolina, ma arriva un gommone che ci redarguisce e ci intima il ritorno in porto. Peccato, ci saremmo divertiti.

Domani, sabato 26, regata alle 12,00.

 

Valencia, 26 maggio 2007.

Oggi tre prove con brezza di mare e vento in aumento dagli iniziali 5 nodi fino a 15 del finale della terza prova della giornata. Anche l’onda è progressivamente aumentata, tanto che portare la barca bene, almeno per me, era particolarmente difficile. Per piccoli tratti camminavo molto bene, per altri più lunghi, mi limitavo a galleggiare fermandomi tra le onde. Qui la differenza la fa la conduzione e, in questo, Diaz ed anche Triay sono una spanna sopra tutti. Gli spagnoli, anche con poco vento, hanno la tendenza a fare i triangoli olimpici, al posto dei bastoni. Purtroppo di lasco io, ma penso, in generale, noi italiani abbiamo momenti di black out.

Prima prova. Noi partiamo sempre in pin end (molto favorita) anche se poi si deve andare a destra. La scelta di Jacopo in questo è stata chiara e decisa. Viriamo subito e giriamo la boa di bolina primi davanti a Diaz, con un buon vantaggio. Ai laschi si avvicina un po’. Seconda bolina controlliamo. Jibe-set e giù in poppa. Qui Diaz guadagna un po’. Io ho qualche black out, non sfrutto qualche onda, mi innervosisco e lui riesce a poggiare più di me ed ad ingaggiarsi. Verso la boa però mi disingaggio, anche perché Augie è un gentlman e non forza. Iniziamo un duello di virate, decidendo di tenerci la destra. A tre quarti della bolina, complice la mia scarsa continuità, riesce a passarci e così tagliamo la linea secondi, davanti a Alejandro Fresneda. A terra scopriremo che Diaz era OCS e che quindi primi eravamo noi. Bene in questa prova Rodati – Bonini.

Seconda prova, partiamo a mezza linea. Jacopo mi fa fare un bel bordeggio. Giriamo la prima bolina secondi dietro a Triay e davanti a Diaz, che nel secondo lasco mi passa. Nella seconda bolina porto la barca molto male e mi passa Fresneda e un altro spagnolo. Per fortuna nella terza bolina, Jacopo sfrutta le oscillazioni molto bene e recuperiamo di nuovo fino a ridosso dei primi due. Chiudiamo terzi, ma questa volta è Triay OCS.

Terza prova, partiamo verso la barca e riesco a camminare bene, ma non riusciamo a virare subito. Alla boa primo e Diaz, poi Triay, terzi noi. Di lasco Diaz ha dei problemi con il timone (esce dagli agugliotti) e perde posizioni. Ci passa Fresneda e altri due spagnoli. In recupero anche Longhi. Nell’ultima bolina, riesco finalmente a camminare per qualche tratto un po’ più lungo e, con qualche oscillazione presa bene, ritorniamo al terzo posto, dietro a Fresneda e Triay, davanti ad un altro spagnolo ed a Longhi. Solo settimo Diaz, veramente molto sfortunato.

La classifica: primi noi e Fresneda a pari punti. Oggi siamo stati molto fortunati.

Terzo Triay e quarto Diaz. Settimi Longhi - Piccinini e ottavo De Toro - Gentili.

10. Rodati - Bonini

11. Zaoli - Zaoli

18. Ciufo - Mazzacuva

31. Zuanelli - Dalla Costa. 

Domani partenza alle 12,00 e le due ultime prove in programma.

 

Valencia, 27 maggio 2007. Oggi sono molto stanco: mi sono reso conto di essere più austriaco che spagnolo. Preferirei cenare alle 19,00 invece che alle 22 ed andare a letto alle 22 invece che dopo le 24. Fatto sta che dopo tre giorni di barca, mi sveglio senza aver recuperato come avrei voluto. Il meteo, come ci ha detto Miki Costa, che ieri siamo andati a trovare nella base di Luna Rossa (anzi fuori dalla base, visto che i consorzi di Coppa America non si può dire che siano ospitali), prevede vento medio-forte da ovest. E così è, due prove con vento da terra, quindi molto rafficato ed instabile di direzione, attorno ai 15 - 20 nodi.

Prima prova. Bandiera “T”, che significa doppio triangolo, boline e laschi, niente poppe. Partiamo primi in barca sopravento alla flotta. Riusciamo ad avere una buona velocità, anche se ogni tanto fermo la barca sulle onde. La strategia è giocare con i salti e le raffiche: Jacopo è molto bravo e mi porta primo alla boa di bolina. Iniziamo il lasco con una decina di metri su Diaz ed altrettanti su Triay. Purtroppo, non riesco, come sarà per tutti gli otto laschi della giornata, a camminare come gli altri, non dico come il Campione del Mondo, ma neppure come la media dei primi dieci. Al primo lasco mi passa Diaz e Triay, al secondo Longhi e Fresneda. Longhi e Piccinini sono autori di un ottima regata che li vede finire terzi a pochi metri dal secondo Fresneda. Noi chiudiamo quinti, guadagnando di bolina e perdendo al lasco. Diaz vince la prova dando dimostrazione di grande velocità proprio nei laschi.

Seconda prova. Adesso qualche raffica è forse sopra i venti nodi. Questa volta a circa 20 secondi dalla partenza, dopo essermi creato un po’ di spazio sottovento, dove si è posizionato Diaz, mentre attendo il momento di poggiare e cazzare le vele, vengo tamponato sullo specchio di poppa da uno spagnolo, che non solo non fa il 720, ma parte anche sulle mie vele. Grazie alla sua manovra non riesco ad accellerare e parto male. Ci mettiamo un po’ di tempo a trovare aria libera. Per fortuna il vento oscilla moltissimo nel corso della bolina ed anche questa volta, incredibile, ci troviamo primi alla boa, anche se, pochi metri prima di raggiungerla, la ghinda esce dallo strozzatore ... Solita storia ai laschi dove arranco e di bolina dove recuperiamo sempre qualcosa. Alla fine siamo quarti nella prova e quarti pure in classifica, a due punti da Diaz e Fresneda e a un punto da Triay.

Buoni risultati degli altri equipaggi italiani: 6. Longhi – Piccinini, 9. Zaoli – Zaoli, 11. Bonini – Rodati, 21. De Toro – Gentili, 28. Ciufo – Mazzacuva, 34.Zuanelli – Dalla Costa.

 

Pietro Fantoni


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